CronologiaMillenovecento

Correva l’anno 1977

Michel Ferdani è sindaco di Bonifacio e Gianfranco Fadda è sindaco di Santa Teresa Gallura.

10 gennaio

Cadendo in mare con la propria auto, muore al porto di Genova, l’archeologo Nino Lamboglia.

13 gennaio

Pericoloso incendio nell’area assegnata alla Marina USA nel molo NATO di Santo Stefano. Nel rogo, al cui spegnimento sono state impegnate centinaia di persone, è andato completamente distrutto il market americano.

12 febbraio

A quattro anni dall’insediamento della base USA, il New York Times prova a fare un’analisi della situazione. “Le ragazze locali sono praticamente inesistenti per quanto riguarda il personale delle navi in ​​visita. A causa delle regole della loro società, i residenti locali preferiscono che le loro figlie escano con altri residenti. Non ci sono nemmeno ragazze “B” del tipo che si trova normalmente nelle cosiddette città della flotta. La spiegazione molto semplice è che La Maddalena non è e non ha intenzione di diventare mai una città di flotte”. Questo consiglio per i naviganti è incluso in un manuale dato a tutti i marinai americani che visitano o lavorano nella vicina base statunitense per sottomarini tattici a propulsione nucleare su quest’isola di otto miglia quadrate al largo della costa nord-orientale della Sardegna. Dopo quattro anni di presenza americana qui, Maddalena è sopravvissuta, i suoi costumi e le sue regole intatti, e le sue concessioni alla flotta ridotte al minimo. Ci sono problemi. Gli americani sono venuti, hanno visto e affittato, e se c’è una sola lamentela importante, è che i marinai e le loro famiglie stanno facendo salire il prezzo degli alloggi. La paura delle radiazioni è quasi secondaria. Ci sono stati alcuni incidenti. Nove auto di proprietà americana sono state date alle fiamme per ultime. Agosto nel nord della Sardegna e altri cinque a Capodanno, e la polizia ha inviato altri uomini nella zona per aiutare a trovare i colpevoli. Inoltre, ci sono stati alcuni spaventi. Dopo che tre bambini italiani sono nati con deformità mortali nell’ultimo anno, i critici della base hanno sollevato interrogativi sui rischi delle radiazioni. “La maggior parte delle persone riconosce che oggi non c’è inquinamento da scorie nucleari”. ha detto il sindaco Gavino Canopoli, democristiano, “ma loro si preoccupano del domani. Il problema più grande è l’alloggio per gli americani. Avevamo una carenza di alloggi prima che arrivassero e ora è peggio. I prezzi sono appena aumentati”. Un migliaio di americani, arrivati ​​nella primavera del 1973, sono stazionati su un tender sottomarino da 16.000 tonnellate, l’Howard W. Gilmore, attraccato alla vicina isola di Santo Stefano, e 700 loro a carico sono sparsi per La Maddalena e le città vicine, comprese alcune nel nord della Sardegna, a breve distanza in traghetto. In tutto, compresi i gruppi di supporto, ci sono 2.000 americani nell’area, che rappresentano quasi il 20% della popolazione dell’isola. Gli americani hanno aperto due anni fa una scuola per studenti delle scuole elementari e medie e hanno costruito case per 24 famiglie nelle vicinanze. I piani per costruire altre 200 famiglie svanirono a causa dell’aumento dei costi. “Speriamo di costruire solo poche unità in più”, ha spiegato il capitano Donald Shelton, comandante dell’operazione, “ma sono fondamentalmente contrario all’idea di un ghetto americano. Sembra funzionare meglio quando le famiglie vivono tra gli italiani. I rapporti tra americani e italiani sembrano essere buoni”. Benché Tonino Fava, segretario del Pci all’isola della Maddalena, fosse d’accordo sul fatto che non c’erano ostilità, era sua opinione che gli americani dovessero andarsene. comunque. “Mi sentirei allo stesso modo se fosse una base russa o una base cinese o una base francese”, ha detto. “Non ha niente a che fare con il Trattato del Nord Atlantico. Vorremmo che gli americani se ne andassero per motivi di salute. Anche se non c’è inquinamento adesso, i problemi potrebbero arrivare tra 5 o 10 anni”. “Non tutti qui sono sensibili a questo problema di radiazioni”, ha aggiunto Fava, che è anche un membro del consiglio locale di 30 uomini: “È qualcosa che potrebbe interessarli a lungo termine. Si preoccupano di più del problema immediato degli alloggi. E si lamentano che gli americani non hanno fatto molto per l’economia locale, assumendo solo pochi italiani e spendendo poco altrimenti». I commercianti locali, delusi dal fatto che gli americani non acquistino di più, notano che tendono a fare molto affidamento sullo spaccio di base. Giuseppe Bartiromo, titolare di una piccola boutique. ha detto che molti degli isolani avevano atteso con impazienza l’arrivo degli americani come un modo per riportare la vita a “un’isola morta”. “Sono semplicemente troppo autosufficienti”, ha detto “Tendono a stare per conto loro e non hanno fatto molto per gli affari. Di tanto in tanto sporgono un dito del piede per testare le acque locali e poi lo riprendono. In alcuni bar, compresi quelli sulla punta settentrionale della Sardegna, gli americani a volte possono essere troppo visibili. Generalmente si comportano bene, ma arrivano segnalazioni occasionali di comportamento disordinato. “Non abbiamo nessun problema”, ha detto il barista in uno dei posti piacevoli del centro. “Non causano problemi e sono pacifici ed educati. Di tanto in tanto ne prendi uno cattivo, ma questo è vero ovunque. Neil Piatt, un macchinista di 21 anni di terza classe di Zaleski, Ohio, e Kenny Beck, un macchinista di 20 anni di terza classe di Buffalo, stavano parlando nel retro davanti a bicchieri di birra. “Non abbiamo avuto problemi con gli italiani nonostante la lingua”, ha detto Piatt. “Se ti presenti bene e non ti comporti in modo oltraggioso, ti trattano bene. A volte non capiscono i nostri modi e si chiedono come possiamo semplicemente sederci e bere quando non mangiamo”. I marinai single lamentano la mancanza di compagnia femminile e guardano ai giorni di libertà in porti tradizionali come Napoli. Le mogli americane sembrano essere divise sulle gioie di vivere in questo arcipelago, con i loro commenti che vanno dal “noioso” al “rilassante”. Per molti versi la popolazione locale si sta ancora adattando. Di recente sono stati particolarmente espliciti sui marinai che si sono trasferiti in due hotel nel centro della città. “Abbiamo paura che rimarranno lì tutta l’estate e non ci sarà spazio per i turisti”, ha detto un uomo di mezza età. “Ci affidiamo al turismo qui. Non abbiamo nient’altro. E i turisti sembrano spendere di più degli americani». Intanto i sardi hanno fatto qualche concessione. Non hanno aperto locali appariscenti per immortalare la vita notturna americana, ma un paio di ristoranti hanno compiuto il gesto definitivo. I proprietari si sono resi conto che agli americani piace cenare presto, quindi hanno iniziato a servire alle 18:30. A quell’ora alcuni italiani stanno finendo di pranzare.

18 febbraio

Soddisfazione a La Maddalena per l’annuncio dello smantellamento della polveriera militare e della servitù di Guardia del Turco. Ancora non è pubblicamente noto il programma di ricollocazione dei materiali di Santo Stefano.

7 marzo

TUTTOQUOTIDIANO rivela i programmi di insediamento militare nell’isola di Santo Stefano e pubblica stralci della relazione di Stima dell’esproprio redatta dal Genio Marina di La Maddalena. Per La costruzione di un deposito munizioni sotto roccia fu occupato con procedura d’urgenza, il 20 luglio 1964, il terreno prospiciente il molo NATO ora occupato dalla US NAVY. Il decreto di formalizzazione fu pubblicato solo nell’agosto 1975. Il terreno oggetto dell’esproprio, di proprietà del signor Battista Serra, è di 38.000 mq e viene pagato a meno di 30 lire al mq.

9 marzo

Muore il dott. Ennio Maniga, è stato per circa dieci anni il Sostituto alla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Milano; indi Consigliere, poi Presidente di Sezione di Cassazione. Nel 1975 gli venne conferita l’onorificenza “Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana”. Nel 1972 vince il 2° premio alla mostra estemporanea di pittura a La Maddalena.

10 marzo

Battista Serra, proprietario dell’isola di Santo Stefano, cita in giudizio lo stato per l’esproprio del suo terreno, sebbene non ne abbia la disponibilità da oltre 12 anni è costretto a pagarne le tasse.

11 marzo

Marinai americani vengono denunciati dai Carabinieri della Maddalena per il furto aggravato di un ciclomotore.

9 aprile

Un altro violento incendio impegna aree e strutture americane a La Maddalena. Stavolta va a fuoco la foresteria ubicata in località “Vaticano”.

17 aprile

Arrestati a La Maddalena tre marinai americani che guidavano motorini rubati.

29 aprile

Arrivano i primi 200 milioni – su 600 – per l’installazione del laboratorio di analisi e la rete di un primo livello. Si tratta di un monitor fisso, munito di un segnale di allarme, e di un monitor itinerante, munito di pompa aspirante aria, e di un prefabbricato in cui alloggiare i terminali del monitoraggio ed il laboratorio vero e proprio.

12 maggio

L’ex presidente statunitense Nixon, rivela che nel 1973, in occasione della guerra arabo-israeliana, pose le forze armate americane in stato di allarme nucleare. Nel sistema militare planetario anche S. Stefano entrò per la prima volta nelle operazioni unilateralmente decise dalla Casa Bianca.

8 agosto

Organizzata dal partito radicale da Lotta Continua e dal Movimento Lavoratori per il Socialismo, si svolge a La Maddalena una manifestazione di protesta contro la base nucleare americana. Si tratta di una manifestazione in tono minore rispetto a quella dello scorso 1976.

30 agosto

Il vulcano sottomarino Quirino causò un terremoto che fu registrato nelle vicinanze di Cagliari.

22 settembre

Alle prime luci dell’alba il sommergibile atomico Uss Ray arriva a Santo Stefano con la prua squarciata; durante la notte precedente è andato a sbattere contro gli scogli dell’isola di Serpentara, poco a largo della costa sud-occidentale della Sardegna. Secondo i protocolli di sicurezza che devono essere applicati in caso d’incidente a sottomarini atomici, l’imbarcazione danneggiata dovrebbe essere riparata in alto mare. Ma ciò non avviene. Uss Ray viene ospitato e assistito a Santo Stefano. Le denunce di rischi alla salute per un possibile inquinamento radioattivo non sortiscono alcun effetto: le autorità americane e l’ammiragliato dicono che è tutto a posto, che non c’è pericolo. Comunicato stampa del Comando Marina italiano di La Maddalena diramato nella serata. Il RAY è entrato nella rada della Maddalena il mattino di oggi per riparazioni nella parte prodiera dello scafo. L’autorità militare italiana conferma che l’incidente non avrebbe impegnato l’apparato di propulsione e che non sussisterebbe pericolo di inquinamento marino. Rispondendo ad un cronista locale, il Commodoro Shelton, comandante della base americana di La Maddalena, afferma che il RAY, con un solo ferito, sarebbe giunto a S. Stefano nella tarda serata di mercoledì 21. Appare clamorosa la contraddizione con la nota della Marina Italiana sulla data di arrivo a S. Stefano del RAY. E a Roma il governo conferma. La base Usa non si tocca, qualunque cosa accada.

23 settembre

Scoppia nella stampa sarda e nazionale il caso dell’incidente al sommergibile atomico americano. Il pretore Gianfranco Amendola dichiara, tra l’altro, che ormai è assurdo negare la situazione di pericolosità esistente a La Maddalena: “Tutti ci auguriamo che non accada mai niente, ma se così fosse non sarebbe né un incidente nè un fatto da attribuire al caso fortuito o a forza maggiore. Sarebbe un vero e proprio crimine commesso dolosamente in quanto prevedibile ed evitabile“.
Nascono due interrogativi inquietanti nei confronti della Marina Militare Italiana:
1)Perché l’intervento delle autorità militari non sia avvenuto al limite delle acque territoriali e possibilmente sul luogo dello stesso incidente;
2) Perché la Marina Italiana abbia potuto controllare i danni solo dopo 48 ore dall’incidente e con il sommergibile già nelle acque dell’arcipelago maddalenino.

24 settembre

Pesante gioco di comunicati. Il Ministro della Difesa, Attilio Ruffini, in un telegramma al Sindaco di La Maddalena afferma che: “Incidente at sommergibile et presenza unità militari in acque Maddalena non costituiscono alcun pericolo per popolazione. Nessuna indicazione allarme est stata segnalata rilevatori radioattività che costantemente controllano livelli guardia”. L’Istituto Superiore della Sanità pubblica il testo del telegramma spedito a firma del suo Direttore al Laboratorio provinciale incaricato delle analisi, ed al Sindaco di La Maddalena. “Avendo conosciuto dai giornali incidente accaduto sommergibile nucleare americano presso isola La Maddalena, ravvisiamo opportunità prelievo immediato anche fuori periodicità campioni sedimenti alghe latte soliti punti et possibilmente prossimità incidente”.

1 ottobre

Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Tempio invia una comunicazione giudiziaria a dodici esponenti del partito radicale per i fatti occorsi in occasione della manifestazione dell’agosto del 1976. Marco Pannella e gli altri imputati sono chiamati a rispondere di radunata sediziosa, istigazione di militari a disobbedire alle leggi, resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio e porto abusivo di armi.

1 novembre

Il primo titolare della parrocchia di Palau, don Usai, è nominato mansionario nella cattedrale di Tempio.

6 novembre

Un marinaio americano imbarcato sulla GILMORE, probabilmente sotto l’effetto di droga, insidia una bambina maddalenina di nove anni.

17 novembre

Il Tribunale di Tempio, per i fatti occorsi l’agosto dello scorso anno a La Maddalena, richiede alla Camera dei Deputati l’autorizzazione a procedere nei confronti del Deputato del Partito Radicale Marco Pannella.

8 dicembre

La Giunta comunale di La Maddalena rifiuta l’uso dei locali scolastici al Partito Radicale che le richiedeva. L’esecutivo comunale chiede il rinvio della data della manifestazione per “non turbare la festività natalizia”. I radicali si dicono disposti ad accedere alla richiesta se il Sindaco garantisce l’allontanamento simbolico della GILMORE per lo stesso periodo di Natale e per lo stesso motivo.

13  dicembre

Il Questore di Sassari nega l’autorizzazione per lo svolgimento della manifestazione del Partito radicale per questioni di ordine pubblico. Forte protesta del Partito radicale che denuncia l’artificiosa creazione di un clima di tensione tendente a criminalizzare un’opposizione democratica e pacifica.

21 dicembre

Su invito dell’Onorevole Marco Pannella, i radicali rinunciano alla manifestazione di Natale a La Maddalena. Il Partito radicale sardo lancia un appello alle amministrazioni comunali della Sardegna perché ospitino la manifestazione.

22 dicembre

Il comune di Gavoi decide di accogliere la manifestazione internazionale antimilitarista.