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Dorgalese – Ilvamaddalena 1-1

Promozione/B, 29 ^giornata

23′ Fancello, 83′ De Santis

Un giusto pareggio, al termine di una classica partita di fine stagione.
Un’orgogliosa Dorgalese cerca di salutare i propri encomiabili tifosi (splendido il loro caloroso applauso finale alla loro squadra, retrocessa) con una vittoria, ma i Leoni Isolani rimontano lo svantaggio e sfiorano il gol della vittoria.
Biancocelesti schierati da Mister Nino Catuogno col solito 442, che stavolta è interpretato da Ivan Viviani tra i pali, Matteo Manca e Luca Calzolaio centrali di difesa, esterni bassi Mariano Canavessio a destra e Fabio Giorgi a sinistra, in mezzo al campo Capitan Andrea Arricca e Musibau Oluwalogbon, sulle fasce Lucas Danieli Vaz a destra e Marcos D’Amico a sinistra, davanti Luca De Santis e Nicoló Pisano.
I padroni di casa mettono in campo tanti giovani, assieme ad “anziani” come Capitan Ruiu, Baratelli e Fabrizio Lai.
Primo tempo con pochi sussulti, un tentativo murato di D’Amico, un tiro a lato di Pisano ed il gol di Fancello, al minuto 23′, con precisa conclusione ravvicinata, a seguito di un calcio di punizione guadagnato a centrocampo dallo stesso Fancello.
Nella ripresa Ilvamaddalena più decisa e positiva.
Entra subito, al posto di Pisano, Gabriele Lobrano, che sarà protagonista di una eccellente prestazione.
In seguito entreranno anche Fabio Lenzi (al debutto assoluto in prima squadra, per D’Amico, De Luca per Danieli e Fabrizio Bellu per Calzolaio.
Alla fine saranno cinque gli Under in campo, tutti Isolani, ed otto i Maddalenini in totale.
Maggior possesso palla della nostra squadra, e una superiore propensione offensiva ci portano lentamente a presidiare la metà campo avversaria.
Il gol del pari arriva al minuti 83′, con un bellissimo colpo di testa sotto porta di Luca De Santis, su eccellente assist di Musibau, in un’azione partita da un ottimo recupero di Lobrano.
Ed è ancora uno splendido assist di Lobrano, servito da Lenzi, a mettere sulla testa di De Santis la palla della vittoria, ma la sua deviazione è alta sulla traversa.

Mauro Coppadoro