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Ginestra spinosa

Ginestra spinosa (nome scientifico Calycotome villosa, nome locale spina cirvuna)

Ginestra spinosaVive in luoghi a forte degrado, aridi, sassosi, nel cisteto; specialmente nelle isole maggiori dell’Arcipelago. Fioritura da marzo a maggio. Arbusto spinoso, alto da 0,5 ai 2 m, con rami striati, tenaci, intricati, i giovani pubescenti. Foglie trifogliate picciuolate, caduche, a foglioline ovali pelose (lunghe 1 – 3 cm). fiori d’un giallo acceso, peduncolati, in glomeruli di 2 – 7 posti su rami corti. E’ una leguminosa spinosa, con spettacolari e profumate fioriture primaverili, conosciuta dai locali col nome di “spina cervuna”; negli ambienti ove vegeta, grazie alle robuste spine di cui è fornita, crea delle barriere impenetrabili. I rami recisi di questa pianta, provvista di grosse spine, venivano sistemate sui muri di recinzione al fine di impedire la fuga degli animali.

Pianta molto comune in tutto l’arcipelago maddalenino e facilmente riconoscibile per le sue caratteristiche, si tratta di un piccolo albero tipico della macchia mediterranea, presente spontaneamente solo in Sardegna e Sicilia. Si adatta anche ad ambienti rupestri.

E’ diffusa in tutta la Sardegna ed è un alberello caducifoglio, con rami molto intricati, spinosi e pungenti che rendono la vegetazione impenetrabile.

Le foglie sono ricoperte da una patina lanosa soprattutto nella parte inferiore; sono sottili e di colore verde scuro. I fiori sono di colore giallo riuniti in grappoli molto profumati; fiorisce in primavera tra marzo e aprile. Il frutto è un legume, di colore bruno e peloso. La ginestra spinosa perde le foglie all’inizio dell’estate per difendersi dalla siccità e dalle alte temperature.

Data la forte spinosità, la pianta viene a volte utilizzata per creare siepi impenetrabili. Il nome generico era già usato da Plinio, probabilmente per Medicago arborea, ma è di etimologia controversa; il nome specifico si riferisce alla forte spinosità della pianta. Non sappiamo da dove derivi l’appellativo cervuna conosciuto anche in Corsica (tangu cervunu) e in Gallura (prunu cilvunu).