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Ilvamaddalena – Ossese 2-4

Promozione, 17^ giornata

18′ Contini, 23′ Virdis, 37′ Fantasia, 40′ Gena Vuanello, 52′ Fantasia, 75′ Lucas Danieli Vaz

Per la quarta volta in stagione, va in onda il remake di un film già visto.
L’Ilvamaddalena che gioca più di un tempo in inferiorità numerica, a causa di un’espulsione.
La prima volta era successo con l’Usinese, e fini’ in parità.
Poi, tre scontri diretti – a Valledoria, in casa col Li Punti, ed oggi – e tre sconfitte.
In totale sono quattro partite, ed appena un punto su dodici, ben undici lasciati per strada, tantissimi in una classifica che ci vende attardati di nove punti sul secondo posto ed otto sul terzo.
Partiamo da questa espulsione.
È apparsa molto severa, e non è stata l’unico motivo di malcontento dei tifosi presenti al Secci.
Discutibile il giallo al nostro capitano, che protestava per la mancata ammonizione successiva ad un duro fallo da lui subito, ed è sembrato che ci fosse un fallo sull’avvio dell’azione che ha originato il terzo gol ospite.
Ma sbaragliamo subito il campo da ogni dubbio: non è per l’arbitraggio di Selva di Alghero che abbiamo perso questa partita.
E se abbiamo perso con cinque delle sei squadre che ci precedono (tutte tranne il Calangianus) è più giusto e costruttivo riflettere sui propri errori, per provare a eliminarli, e cercare una ardua ma non impossibile rimonta, con otto punti da recuperare ed ancora trentanove in palio, nelle tredici giornate da disputare.
Abbiamo perso contro una ottima e cinica Ossese, bravissima a sfruttare le occasioni a sua disposizione, ma soprattutto a cercare di fare sua la partita, con una vistosa accelerazione, dopo un quarto d’ora di studio, che ci ha storditi.
Ma torniamo al fischio d’inizio.
Mister Nino Catuogno deve fare a meno di Christian Casula, e Luca De Santis è in panchina solo per stare col gruppo, ancora non utilizzabile.
Il 4 4 2 è lo stesso di Macomer, per dieci undicesimi, con Enzo Filinesi tra i pali, Fabrizio Bellu e Luca Calzolaio centrali di difesa, Mariano Canavessio a destra e Fabio Giorgi a sinistra esterni bassi, in mezzo al campo Lucas Danieli Vaz e capitan Andrea Arricca, sulle fasce Emanuele Ledda (al posto di Christian Casula, unica novità rispetto alla partita precedente) a destra e Marcos D’Amico a sinistra, punte Gena Vuanello e Nicoló Pisano.
Mister Cantara oppone Moroni in porta, Zichi e Cocco in mezzo ad una difesa a quattro, con Casu a destra e Cocco a sinistra esterni, in mezzo al campo Gueli, Onali e Dettori, e tre giocatori con propensioni offensive, l’ottimo Antonio Fantasia, Contini e l’interessante 2000 Virdis.
L’impatto visivo è quello di un Samp Juve per via delle divise indossate dalle due squadre, e dopo quindici minuti col taccuino vuoto, l’Ossese… decide di fare la Juve, di prendersi la partita ed i tre punti.
Primo squillo al 15′, bellissima rovesciata di Cocco e palla di poco a lato, poi un minuto dopo Fantasia è anticipato in angolo al momento di tentare il pallonetto letale dal limite.
Finché, al 18′, arriva il meritato vantaggio, e lo realizza Contini, sul terzo angolo per i bianconeri, battuto da sinistra: in mezzo a quattro difensori, il capitano ospite trova il tempo e lo spazio per una deviazione volante sotto misura, imprendibile per Filinesi.
Tre minuti dopo il macigno del rosso a Canavessio, che rimedia un giallo protestando per un fuorigioco segnalato su un nostro attacco, ed il secondo giallo qualche istante dopo, non si capisce se per aver reiterato la protesta o per aver detto qualcosa di poco gradito al Direttore di gara.
Rosso, il difensore Argentino (migliore in campo a Macomer) si dispera e reclama la sua innocenza (“non ho detto nulla”), ma inutilmente, mai visto un arbitro tornare indietro su una decisione simile.
Sotto uno a zero e con un uomo in meno, dopo ventuno minuti, cosa può esserci di peggio?
Un altro gol subito due minuti dopo, ed eccolo lì, al 23′, il raddoppio di Virdis, quasi incredulo nel trovarsi il pallone tra i piedi, da scsraventare in porta, con la nostra difesa immobile sul rimbalzo un po’ maldestro della sfera, dopo un tiro dal limite rimpallato.
I due gol da recuperare, con una settantina di minuti scarsi (ma diverranno ottanta col recupero) da giocare con un uomo in meno, diventano tre al minuto trentasette con un’azione di rimessa – originata da un probabile fallo su D’Amico – che porta Antonio Fantasia all’uno contro uno vinto su Ledda (sceso a fare il laterale basso a destra, nel 4 3 2 determinato dalla espulsione di Canavessio) ed alla conclusione che non lascia speranze a Filinesi, che gli era andato incontro.
In diciannove minuti, dal 18′ al 37′, l’Ossese confeziona il blitz che vale tre gol e tre punti.
Anche se proprio dopo il terzo gol succede che i bianconeri si siedano un pochino, e con orgoglio l’Ilvamaddalena entri in partita, più col cuore che con la testa, mostrando una pregevole reazione.
Al minuto 40, calcio di punizione dal limite, esecuzione eccellente di Danieli, ennesimo legno stagionale – incrocio dei pali – e tap-in vincente, di testa, di Vuanello, all’undicesimo centro stagionale.
Un minuto dopo potrebbe addirittura arrivare la rete che ci manderebbe all’intervallo su un incredibile 2-3, ma un altro palo – E BASTA!! – nega a Nicolò Pisano, libero in area, la gioia del gol.
Senza esito anche una buona chance per D’Amico, con respinta di Moroni, e sull’1-3 si va al riposo.
Si riparte con Riccardo Pirina al posto di Nicolò Pisano, e negli ospiti entra Maieli al posto di Onali.
Sette giri di lancetta, ed al 52′, su un cross da destra, Fantasia è solissimo a centro area, e può colpire di testa imparabilmente, sul palo alla sinistra del nostro portiere.
Quattro a uno, mister Catuogno toglie Ledda e mette dentro Gabriele Cardu, e successivamente leva Calzolaio (prima sosta ai box della stagione), sposta indietro Arricca, e mette in mezzo al campo il neo entrato Musibau Oluwalogbon.
I Leoni Isolani si battono con grinta ed orgoglio, e trovano il secondo gol alla mezz’ora : palo colpito da D’Amico, e sulla palla respinta dal legno, bravo Danieli a colpire dal limite dell’area, realizzando il suo primo gol in campionato, più volte negato dai malefici legni e da prodezze dei portieri avversari.
Servirebbe un terzo gol, per rendere il finale di partita una corrida, ma su perfetta parabola di Arricca, su punizione, è eccellente il riflesso di Moroni, che vola da palo a palo, e respinge.
Finisce praticamente qua la partita, c’è giusto il tempo di rivedere in campo Gabriel Andreotti, che subentra a Giorgi.
Dopo cento minuti (51 – perché così tanti? – nel primo tempo e 49 nella ripresa) arriva il triplice fischio arbitrale.
Adesso due trasferte, Usini e Fonni.
Servono due vittorie, anzi, adesso serve vincere sempre, un po’ come fece il Bosa lo scorso anno.
Proviamoci.

Mauro Coppadoro – Coppa dei Campioni