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Itinerario: Punta Marginetto. Sul sentiero dei graniti

Distanza: 2 km
Tempo di percorrenza: A/R 1.,0 h circa
Difficoltà: Turistico
Periodo consigliato: settembre – giugno
Segnavia: assenti

Dal lungomare di via Ammiraglio Mirabello, giunti ai semafori, prendiamo a sinistra per via Aldo Moro. Alla fine di questa strada, svoltando a destra in via Cala Chiesa, siamo sulla panoramica. Superiamo quindi Spalmatore e poi Cala Lunga, dirigendoci per Stagno Torto. Il sentiero inizia a sinistra della strada nei pressi di una piccola pineta. Il primo tratto, circa 200 mt, è molto largo e facilmente percorribile.
Arrivati in prossimità di un piccolo cancello di legno, il sentiero si interrompe e, celato da una fitta vegetazione alla nostra destra, inizia un secondo sentiero molto più stretto, che attraversa la macchia bassa e alcuni alberi di pino marittimo (Pinus pinaster).
Dopo circa 10 minuti si giunge ad un crepaccio formato da rocce franate dove crescono rigogliose piante di rosmarino (Rosmarinus officinalis). Superati gli enormi massi, bisogna sempre seguire il sentiero più vicino alle rocce alla nostra destra, altrimenti si rischia di percorrere dei tratti più accidentati. Il contesto nel quale si svolge questo itinerario naturalistico è quanto di meglio si possa desiderare: sulla sinistra possiamo ammirare l’isola di Spargi ed un mare quasi sempre schiumante; sulla destra le imponenti rocce e le incantevoli valli attraversate da caratteristici ruscelli pluviali, con i candidi gigli stella (Pancratium illyricum) ed i profumati narcisi nostrali (Narcissus tazetta) che offrono interessanti spunti fotografici. Un’altra peculiarità della zona è la disposizione delle piante, in particolare filliree, mirti e ginepri, che, condizionate dall’incessante soffiare dei venti occidentali crescono basse, quasi aderenti alle rocce assumendo forme insolite. Il percorso non presenta particolari difficoltà. Dopo circa 40 minuti si attraversa un’insenatura dove vegetano numerosi giunchi (Juncus acutus), quindi una breve salita, ci separa da un rudere a pochi metri dal mare, utilizzato in passato dai pescatori.
Lasciato alle nostre spalle il rudere eccoci arrivati alla meta, Punta Marginetto, una grande penisola che rappresenta l’estremità settentrionale di La Maddalena. Qui è possibile godere del panorama offerto dalle isole di Budelli, Santa Maria, Razzoli, isolotti minori e, durante le giornate più limpide, l’imponente sagoma della lontana Corsica che, con le sue cime spesso innevate, ci omaggia di un paesaggio inconsueto per questo Arcipelago. Tra gli anfratti rocciosi, si possono osservare interessanti endemismi della flora come la rara aristolochia insulare (Aristolochia insularis), lo spillone delle spiagge (Armeria pungens), presente solo qui e su un’altra isola, ed il gigaro mangiamosche (Dracunculus muscivorus). Rivolgendo lo sguardo verso il mare è possibile osservare uccelli marini come il marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis), il gabbiano corso (Larus audouinii), la berta maggiore (Calonectris diomedea), la berta minore (Puffinus puffinus yelkouan) e durante le forti mareggiate di maestrale, specialmente nei mesi invernali, la sula bassana (Sula bassana) molto difficile da avvistare in altre zone.

Curiosità

Uno degli aspetti più affascinanti della vita degli uccelli, è sicuramente la migrazione. Questo fenomeno legato al cambio delle stagioni, vede molte specie intraprendere dei lunghi viaggi verso quei paesi che meglio si adattano alle proprie esigenze biologiche, alla ricerca di territori ricchi di prede naturali e climi più idonei. I primati in questo campo spettano sicuramente alla sterna artica (Sterna paradisea), che si riproduce nelle terre artiche e sverna in Antartide, portando a termine un viaggio di 17.000 km attraverso l’oceano ed alla piccola rondine (Hirundo rustica), che in primavera lascia l’Africa per nidificare in Svezia coprendo 20.000 km. L’Italia ha un ruolo importante nella migrazione che gli uccelli compiono tra l’Africa e i paesi del nord Europa, basti pensare che nel nostro paese transitano ogni anno circa 2 miliardi di specie. In particolare, l’Arcipelago offre ai migratori trans-sahariani, che in primavera volano verso il continente Europeo, la possibilità di riposare ed accumulare il grasso necessario, per riprendere il lungo viaggio attraverso il bacino del Mediterraneo.

Fabio Presutti – Massimiliano Doneddu