Amici di La MaddalenaGiorgio Andrea Agnès des Geneys

La Compagnia Real Marina e Compagnia Leggera

Per la guarnigione della galera il 1° maggio 1802 fu creata una compagnia Real Marina di 47 teste (capitano Gabet, tenente, 3 sergenti, 4 caporali, 1 tamburo e 37 soldati), con un costo annuo di 8.351 lire. Nel 1803 il capitano De May fu distaccato presso la compagnia al posto del tenente di bordo f. f. di capitano. Nel 1804, per guarnire anche le mezzegalere, l’organico fu aumentato a 100 teste (5 sergenti, 6 caporali, 3 tamburi, 2 pifferi e 84 soldati), di cui 52 (3+2+1+2+44) per la galera e 22 (inclusi 1 sergente, 2 caporali e 1 tamburo) per ciascuna mezzagalera, più 4 soldati per la (gondola?) Scoperta. La paga annua dei sergenti, incluso il deconto, era di 270 lire; dei caporali 126, dei tamburi 125 e dei soldati e pifferi 87. Con i supplementi di “ben armato” e medicinali (1 e 2 lire), il costo annuo era di 9.960 lire, esclusi però vitto, vestiario, letti e premio d’ingaggio (6 lire annue), che raddoppiavano il costo a 18.764 lire. L’8 gennaio 1807 l’alloggio della compagnia fu trasferito, insieme a quello del corpo d’artiglieria, nei cameroni del quartiere Sant’Agostino.

A questa si aggiunse poi una “compagnia leggiera di marina”, creata con R. viglietto del 15 dicembre 1806 al posto del soppresso Battaglione delle milizie arruolate di Cagliari. Il capitano del Reggimento Sardegna Camillo Navarro era incaricato dell’organizzazione, e il colonnello e capitano di vascello De May del comando superiore per economia e disciplina. L’organico era in realtà quello di una centuria, ossia 197 teste inclusi 8 ufficiali (2 capitani tenenti, 3 luogotenenti e 3 sottotenenti), 5 sergenti (di cui 1 foriere e 2 “d’onore”), 12 caporali (di cui 4 “d’onore”), 160 soldati incluso un vivandiere, e 2 tamburi, 2 pifferi e 8 trabanti. Le paghe dei sottufficiali e truppa erano le stesse della compagnia reale, mentre agli ufficiali toccavano 1.000, 750 e 640 lire all’anno, per un totale di 22.932. Aggiungendo pane (8.623), letti (1.697), vestiario e deconto (3.348), ben armato (177) e medicine (352) il costo annuo era di 37.129 lire, con un risparmio di 32.049 rispetto al costo del battaglione soppresso (69.178). Il capitano tenente più anziano era incaricato di gestire la “parte economica” e di mantenere il materiale, con alta paga di 200 lire oltre al “beneficio del vivandiere”.
La compagnia leggera seguiva in rango i cacciatori esteri de Salins e godeva degli stessi privilegi e trattamenti della compagnia regia, essendo entrambe destinate a prestare servizio sui regi legni.
Doveva però fornire anche i distaccamenti al lazzaretto e all’Isola di San Pietro, e concorrere con la guarnigione di Cagliari ai distaccamenti, guardie e picchetti ai forzati disposti dal governatore generale delle armi. Era reclutata per ingaggio con ferma di 6 anni (ridotti a 2 per i provenienti dal disciolto battaglione) e successive rafferme (la prima obbligatoria) di almeno 2, con premio annuo di 6 lire. Requisiti erano l’età dai 17 ai 45 anni e l’altezza, ridotta a 36 once (= m 1,54) per facilitare il reclutamento: i nazionali erano preferiti, ma potevano essere ammessi anche “forestieri”, fino ad 1/10 dell’organico. Nella compagnia erano trasferiti, a domanda, gli effettivi del disciolto battaglione di milizia; i sottufficiali anche in soprannumero, mentre gli ufficiali eccedenti erano messi in aspettativa a 2/3 della paga e i soldati in congedo (questi ultimi però potevano essere trattenuti in servizio finché non avessero saldato gli eventuali debiti contratti col loro capitano). I forestieri non ammessi nella compagnia leggera di marina potevano però esserlo nei cacciatori esteri, e anche nei dragoni leggeri se avevano già servito in cavalleria.
L’uniforme del nuovo corpo (pantaloni e vestito corto) era di panno turchino, con mostre rosse, bottoni gialli e mezze ghette nere; era previsto un caschetto con pennacchio turchino e placca metallica recante le armi della Sardegna, ma provvisoriamente fu mantenuto il cappello di marina.
Nel luglio 1807 De May stipulò un contratto con Pietro Carmino di Torino per la fornitura di 750 caschi, 250 budrieri e 250 corsaletti per le due compagnie di marina e il corpo reale d’artiglieria, per un importo di 2.750 scudi sardi (3 per casco e 1 per budriere e corsaletto).
Al 5 aprile 1807 gli effettivi erano solo 127, di cui molti prossimi al congedo, e non bastavano per i 4 distaccamenti e la colonna volante. Nuovi ingaggi consentirono però di aumentare l’organico a 215 teste, inclusi 9 ufficiali (1 capitano tenente con paga di lire 1.200, 4 tenenti e 4 sottotenenti) e 3 tamburi, con un costo annuo di 41.677, poi ridotto nel 1809 a 37.881 pur aumentando l’organico a 220. Il 22 marzo 1809 alla compagnia di Real marina fu accordato il vestiario sul piede di quanto stabilito per i cacciatori di Savoia, ossia lire 20:1:3 piemontesi per giustacorpo, 9:16:1 per i pantaloni e le ghette a carico del capitano. Il panno (fioretto turchino per l’abito e mezzo palmo rosso per le mostre) veniva da Palermo.