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La Torre (Isola Santo Stefano)

Il 21 giugno 1771, a Sassari, veniva stipulato il contratto per la costruzione della Torre, su disegni e calcoli dell’architetto militare cav. Saverio Belgrano di Famolasco, esaminati a Torino dal capitano Theseo, che coordinava il piano delle torri costiere. In base a successivi sopralluoghi si stabili quindi la localizzazione della costruzione sulla punta a sinistra per chi entra nella cala di Villa Marina, ignorando il parere dato al viceré dal conte Bogino (18 maggio 1768) che suggeriva di ubicarla nella punta a dritta della cala ”come più avanzata nel mare e quindi a portata di meglio divisare i bastimenti che vengono da ogni parte, come altresì di scoprire la punta Rossa e quella di Sardegna, e corrispondersi colla medesima nell’occasione coi soliti segnali”.

A giugno del 1773 la Torre era ultimata e il conte Robbiano ne precisava le funzioni affermando che suo soggetto e di difendere le isole intermedie recentemente occupate, piuttosto che per ovviare alle invasioni dei barbari. Queste dichiarazioni furono ben presto smentite dai fatti e quando, il 22 febbraio 1793, il corpo di spedizione francese comandato da Colonna Cesari sbarco a Santo Stefano, non ebbe difficoltà ad occupare la Torre che, troppo isolata rispetto alle altre fortificazioni di La Maddalena, non poté ricevere da quelle alcun aiuto; dopo aver subito un assedio di poche ore, infatti, essa capitolo consentendo a Napoleone Bonaparte di piazzare indisturbato le sue artiglierie contro La Maddalena.

A norma di casamatta, cioè protetta con murature a volta molto spesse e robuste, la Torre ha pianta quadrata ed e circondata da un fossato profondo e largo tre metri, in parte occupato da quattro piccole costruzioni simmetriche, adibite a servizi, forno e prigione. Attraverso un ponte levatoio, che superava il fossato dal lato nord opposto al mare, si raggiungeva l’ingresso che immetteva al piano terreno, formato da due camere: da quella più piccola si sale al primo piano, alla sala del presidio e alla cucina. Le pareti esterne, interrotte all’altezza dei due piani da lunghe e strette finestre profondamente incassate, terminano con un parapetto che circonda tutta la terrazza: su questa erano piazzati i cannoni capaci, come quelli di tutte le altre fortezze coeve, di una gittata pari a 2500 metri. Arrivando a Villa Marina dal mare, la Torre e ben visibile sulla punta ovest della cala.

Pierluigi Cianchetti

Vedi anche: La torre di Villamarina a Santo Stefano