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Le isole dei Budelli

Il primo documento scritto che testimonia la presenza stabile dell’uomo nell’Arcipelago di La Maddalena è costituito da un lascito testamentario del 1238 a favore degli eremiti delle Isole dei Budelli.

Lo stesso Pontefice Innocenzo IV, nel 1243, inviò loro una delibera al fine di inquadrarli nella regola di S. Benedetto e, pochi giorni dopo, affidò al priore della comunità l’importante incarico di assolvere dalla scomunica il Re di Sardegna, figlio dell’imperatore Federico ll, e sua moglie Adelasia di Torres, Giudicessa del Logudoro-Gallura.

Si è ritenuto, per lungo tempo, che il convento dei monaci si trovasse proprio sull’isola di Budelli; al contrario, la comunità religiosa aveva la sua sede sull’isola di Santa Maria, che, al pari delle altre (Razzoli e, appunto, Budelli) era identificata con il termine generico di Isole dei Budelli. l budelli identificavano gli stretti bracci di mare tra le tre isole, al pari dei cunicula romani e dei caruggi genovesi. Tutt’oggi, si possono distinguere nella parte inferiore di una costruzione edificata successivamente i segni di quella che fu una piccola chiesa benedettina, situata in una zona pianeggiante dell’isola a ridosso della grande baia riparata dal ponente. Il Pontefice, nel 1246, rivolse una delibera anche al monastero di Sancto Angelo in Porcaria, i cui resti sono andati perduti. Secondo alcuni autori, il monastero si trovava sull’isola di La Maddalena, nella zona denominata Cala Chiesa e attualmente occupata dalla Marina Militare.

Parzialmente tratto da “La spiaggia rosa e l’isola di Budelli. Guida naturalistica e storica” di Marco Leoni, Fabio Presutti, Luca Bittau