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L’occupazione della Corsica

Subito dopo la notizia dello sbarco anglo-americano in nord Africa, Mussolini – secondo quanto annotò Galeazzo Ciano nel giorno 8 novembre del suo diario – parlò di sbarco in Corsica e di occupazione della Francia. Ne aveva già parlato ai suoi consiglieri militari riuniti il mattino del 6 novembre, dopo che per tutta la giornata precedente il Capo di Stato Maggiore della Marina lo aveva tenuto informato dell’approntamento, a Gibilterra, di un grosso convoglio alleato, e della sua partenza nella tardissima serata.

Verso la Corsica le operazioni iniziarono subito, volendo essere la risposta diretta ed immediata all’armistizio che l’Ammiraglio francese, Darlan, aveva firmato il 10 novembre con gli Alleati, dopo la debole e quasi apparente resistenza che il Governo di Vichy aveva opposto agli anglo-americani nel nord Africa. Voleva inoltre combinarsi con l’occupazione italo-tedesca della Tunisia, anche se la qualità della risposta dell’Asse non era certamente adeguata alle forze messe in campo dalla VIII Armata inglese e dalla valanga da sbarco di Eisenhower.

Ciano si scandalizzò eccessivamente delle modalità di svolgimento delle operazioni sull’isola “sorella”. “In Corsica sono andati con una flottiglia di motovelieri: cose da pazzi…”. Rispetto alla resistenza prevedibile non c’era bisogno di molto di più, e probabilmente in quel momento non c’era molto di meglio da impegnare in quella impresa. La “Forza Navale speciale”, approntata da tempo per occupare Malta e disponibile a Livorno dopo il definitivo annullamento dell’ambizioso piano, non potè muovere alla volta della Corsica nella stessa giornata del 10 novembre. Nonostante il via ricevuto, le avverse condizioni climatiche la bloccarono in porto. Solo nei giorni 11 e 12 potè sbarcare a Bastia un Corpo di 12.000 uomini, composto dal Reggimento “S. Marco”, dal Gruppo Camice Nere da sbarco, e dalle Divisioni di Fanteria “Friuli” e “Cremona”. Altri 2.400 uomini trasportati da La Maddalena occuparono, nelle stesse giornate, Ajaccio e Porto Vecchio.

Salvatore Sanna – Co.Ri.S.Ma