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Una palestra ideale per la vela

Il mare che s’ infrange su queste coste rappresenta per i velisti uno dei luoghi più affascinanti di tutto il Mediterraneo. E’ uno dei tratti dove più d’ogni altro occorre perizia, conoscenza ed esperienza. Horatio Nelson che soggiornò a più riprese nell’Arcipelago dal 1803 al 1805 scriveva nel giornale di bordo della H.M.S Victory: “Può essere interessante, per uno yacht moderno che navighi nella zona con le dettagliate carte di oggi, sapere qualcosa su come riuscivano a cavarsela le antiche navi a vela quando le notizie per la navigazione erano carenti e imprecise”. A  quell’epoca, «la terra battuta dai venti di Maestrale » non offriva solo la possibilità di un sicuro approdo con ogni tempo, ma rappresentava anche l’infido luogo di un probabile naufragio.

Gli improvvisi capricci del vento che, con raffiche impetuose, scende violentemente da terra o, ancor più temibile, arriva dal mare, rendono questa parte della Sardegna un luogo impervio. Non a caso, nel 1967, il Touring Club Italiano e la Lega Navale fondarono, sotto il patrocinio del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Italiana, l’ammiraglio Michelagnoli, il Centro Velico di Caprera come a voler ricordare che questa è la palestra migliore per chi vuole imparare l’arte del navigare, in una costa disseminata di secche e piena di pericoli, ma oggi per fortuna, anche di minuziose segnalazioni marittime. Inizialmente la scuola s’ispirava alle didattiche adottate dai Glénans; in seguito costituì i propri metodi d’insegnamento e iniziò a formare skipper italiani di fama internazionale come Cino Ricci e Ida Castiglioni, una delle prime donne che effettuarono traversate oceaniche in solitario.

Nel 1969 nasce un’altra scuola di vela: il Club Nautico che ha al suo attivo la formazione di numerosi velisti, soprattutto bambini ed adolescenti Nel 2002 si è costituita a La Maddalena l’Associazione della Vela Latina: un tipo d’imbarcazione nato in Mediterraneo attorno al 1400 e che raggiunse il massimo splendore tra il 1800 e il 1900. La Sardegna vanta la flotta più numerosa di gozzi con la vela triangolare, adatta al trasporto più che alla velocità. Le barche che oggi si cimentano nelle regate organizzate dall’associazione maddalenina, sono le stesse di allora, ristrutturate o fedelmente costruite da maestri d’ascia.