CulturaDialettoIdentitàTradizioni

Proverbi maddalenini

PARINI U PURPU A MURENA E L’ARIGUSTA
(Sembrano il polpo la murena e l’aragosta)

Sono tre pesci che si mangiano a vicenda e per questo si guardano in cagnesco. Se capitano tutti e tre in uno stesso spazio – per esempio in una nassa – non si attaccano perchè ognuno sa di poter essere mangiato dall’altro. L’espressione si usa per indicare persone litigiose.

UNDI METTA A PRUA NASCI U VENTU
(Dove mette la prua nasce il vento)

Si dice di persone particolarmente avversate dalla fortuna nelle loro iniziative. Allo stesso modo di una barca e del suo equipaggio che qualunque rotta prendano trovano costantemente vento contrario e sono quindi costrette a navigare sempre in condizioni avverse.

TI PUTIANU SBATTULA’ COMI SBATTI U MARI
(Che tu possa essere sbattuto come sbatte il mare)

E’ un espressione augurale negativa che ha come protagonista e termine di paragone sempre il mare. Al contrario di ieri, quando il mare era usato come termine di paragone positivo. Il mare è così: bene e male, tutto. E’ un augurio-invettiva che si lancia contro qualcuno che ci ha fatto qualcosa di male, ma non così tanto da pensare a cose estreme come la morte. in questo caso solo un po’ di patimenti temporanei.

CHI TU POSSA CRISCI’ COMI CRESCI U MARI
(Che tu possa prosperare come prospera il mare)

Il Mare è sempre prolifico di ogni bene. E’ un augurio bellissimo: quello dei genitori ai figli. I nostri vecchi usano questa espressione per ringraziare chi faceva loro qualche cortesia.

LAMPATI A MARI VISTITU
(Buttati a mare vestito)

E’ un’espressione che in genere si rivolge a chi ha dimostrato una qualche forma d’inettitudine.

A BARCA CAMMINA E A FAVA COCI
(La barca cammina, e la fava si cuoce)

La traduzione letterale non dice molto. Invece è interessante il significato metaforico: Gli affari progrediscono ed il sostentamento è assicurato. Infatti il detto mette in relazione il cuocersi della fava ( con il riferimento al cibo in cottura, la sopravvivenza, la perdurante abbondanza di cibo) con il cammino della barca, ossia con il progredire delle attività economiche.
Di conseguenza si potrebbe anche tradurre : se la barca va, la fava cuoce. Il proverbio è antico e fa riferimento a coloro che traevano i loro guadagni o dalla pesca o dai commerci marinareschi. Oggi è usato quale invidioso commento da chi – guardando l’altrui benessere, assicurato dal progredire degli affari – lo commenta con la frase in esame pronunciata con malcelata invidia.

MALU TEMPU E MALU GUADAGNU
(A mare è cattivo tempo e il guadagno diminuesce)

Quando il mare è in tempesta e il pesce costa caro perchè ce ne poco. Una normale situazione di rapporto domanda/offerta detta in maniera pittoresca.

APRILI OGNA GOCCIA UN BARILI
(Aprile ogni goccia un barile)

Secondo il proverbio pioggie abbondanti in aprile sono foriere di una copiosa vendemmia.

GHAI I ZINI IN STACCA
(Tieni i ricci nella tasca)

Il detto aldilà del significato letterale si usa per indicare una persona avara.

U VENTU MALU MORI PRESTU
(Il vento furioso muore presto)

Il detto basato sull’esperienza dei marinai insegna che i colpi di vento improvvisi hanno una durata breve. Nell’uso comune il proverbio indica che le persone facili all’ira spesso si placano in breve tempo.

VOI SVUTA’ U MARI C’O A SASSOLA
(Vuole svuotare il mare con la sassola)

Sassola o sessola è uno strumento manuale simile ad un grosso cucchiaio, fatto di legno, plastica o metallo, che serve per trasferire da un contenitore all’altro polveri, farine, granaglie. In uso nautico viene usata per sgottare le imbarcazioni.
Il significato è abbastanza semplice: Si dice di chi affronta un’ impresa con mezzi inadeguati.

L’ACQUA FRACICA I BASTIMENTI IN MARI
(L’acqua fa marcire i bastimenti a mare)

La traduzione letterale del detto è semplice ed anche ovvia. Sostanzialmente afferma che il legno – di cui erano fatti i bastimenti di un tempo – finisce col marcire dopo un lungo periodo di permanenza nell’acqua di mare. Il modo di dire veniva pronunciato dai marinai nelle cantine per affermare la .. superiorità del vino rispetto all’acqua.

SCIROCCO CHIARU E TRAMUNTANA SCURA, METTA A MARI E NUN AVE’ PAURA
(Scirocco chiaro e tramontana scura, mettiti in mare e non aver paura)

E’ uno dei tanti proverbi marinari-metereologici dell’epoca in cui non esisteva la scienza delle previsioni meteo, i satelliti e i computer.
Facile il significato: Se c’è il vento di scirocco senza nuvolaglia scura oppure tramontana che porta aria scura (con la pioggia), prendi pure il mare tranquillo perchè il tempo non peggioretrà, anzi migliorerà nelle ore successive.

UNO SIA E L’ALTRU VOGA o SIA E VOGA
(Uno scia e l’altro voga)

Quando su un’imbarcazione c’è chi rema in un senso e chi rema in senso inverso questa non va avanti non progredisce. Per estensione il pricincipio è valido in ogni aspetto della vita familiare, aziendale, societaria, sportiva ecc. Per progredire bisogna avere unità d’intenti. Per comprendere bene il senso del detto bisogna conoscere le definizioni dei termini marinareschi.

VOGARE e SCIARE:  

-Vogare o remare-: significa far muovere l’imbarcazione con la prora avanti ( moto progressivo)
-Sciare- in dialetto siare: vuol dire invece, far indietreggiare l’imbarcazione,cioè farla muovere con la poppa in avanti( moto retrogrado).

SI VAI A MARE NUN TRUOVI MANCU L’ACQUA
(Se vai al mare non trovi l’acqua)

Si dice di una persona distratta, incapace di raggiungere anche un obiettivo facile come quello trovare l’acqua a mare.

SEI UN SCUOGLIU CHE NUN FA’ PATEDDI
(Sei uno scoglio che non fa patelle. Sei uno scoglio arido, che non da nulla, neache una patella)

La Patella è un mollusco che vive nelle coste o meglio nelle rocce, delle nostre coste. Ve ne sono diverse varietà, quelle di fondo e quelle di superficie. In senso figurato il detto significa: sei una persona che non da niente. Avara sia materialmente che moralmente.

U MARI SENZA VENTU NUN SI MOVI
(Il mare senza vento non si muove)

Il mare si agita per l’azione del vento, se questo non ci fosse il mare sarebbe calmo. Nulla avviene per caso. Ad ogni determinata azione corrisponde una reazione adeguata. E’ il proverbio che sottoline il principio causa/effetto. E’ il modo di dire ponzese del non c’è effetto senza causa. La causa è il vento, l’effettio il mare agitato che in senso figurato si estende a tutto.

A VURPI PERDI U PELU, MA U VIZZIU MAI
(La volpe perde il pelo ma non il vizio)

DA CROI NUN GHI SCIORTINI CARDELLINI
(Dai corvi non escono cardellini)

NUN STUZZICA’ U CANI CHE’ DROMMI
(Non stuzzicare il cane che dorme)

U TROPPU STROPPIA
(Il troppo, storpia)

I BUCCII GHANNU I GAMBI CURTI
(Le bugie hanno le gambe corte)

QUA’ DROMMI NUN PIGLIA PESCI
(Chi dorme non piglia pesci)

QUA’ MALI VIVI, MALI MORI
(Chi vive male, muore male)

QUA’ NASCI ASINU NUN DVENTA CAVADDU
(Chi nasce somaro non diventa cavallo)

QUA’ TROPPU SI CALA, U CULU VI MOSTRA
(Chi troppo si abbassa, il culo vi mostra)

A FAMI FA’ SCIURTI’ U LUPU DA A TANA
(La fame fa uscire il lupo dalla tana)

A FORZA DI TIRA’ A CORDA STRAPPA
(A forza di tirare la corda si rompe)

A GHIASTIMMIA SI RIVORTA
(La bestemmia si rivolta)

A GHIASTIMMIA VORTA E GIRA, VORTA IN CAPU A QUA’ LA TIRA
(La bestemmia si volta e vira, torna in testa a chi la tira)

A PRATICA VINCI A GRAMMATICA
(La pratica serve più della grammatica)

A UN BON’ CANI SI DA’ UN BON OSSU
(A un buon cane si dà un buon osso)

ACEDDU IN GABBIA, SI NUN CANTA D’AMORI, CANTA DI RABBIA
(Uccello in gabbia: se non canta d’amore, canta di rabbia)

ALLISCIA A MAMMA PE’ AVE’ A FIDDHOLA
(Lusinga la madre per avere la figlia)

PURI I PURGI CO’ A TUSSI
(Anche le pulci hanno la tosse)

CASA SENZA PADRONI, E’ COMMI A NAVI SENZA TOMMONI
(Casa senza padrone, è come una nave senza timone)

QUA’ CAMPA SPIRENDI, MORI PIGNENDI
(Chi campa sperando, muore piangendo)

GADDINA CHI NUN BICCA HA’ GHIA’ BICCATU
(Gallina che non becca, beccato ha)

E’ L’OCCHIU DU PADONU CHI INGRASSA U CAVADDU
(È l’occho del padrone che fa ingrassare il cavallo)

MEGLIU POCU CHE NUDDA
(Meglio poco che niente)

LACRIMA DI DONNA E’ FUNTANA DI MALIZIA
(Le lacrime delle donne sono fontane di malizia)

NE’ SPIZIALI NE’ DUTTORI PO’ GUARI’ U MAL D’AMORI
(Né lo speziale (=il farmacista) né il dottore può guarire il male d’amore)

OGNI MACCU G’HA U SO FILU
(Ogni matto (tonto) ha il suo filo)