Isola di Santo Stefano
Santo Stefano è, per dimensioni, la quarta isola dell’Arcipelago. La conformazione è principalmente granitica e il monte Zucchero al centro rappresenta la sua massima altezza (100 metri). La spiaggia più conosciuta è quella del Pesce in un’insenatura dalle acque cristalline posta sulla costa ovest dell’isola.
La cala di Villamarina, nel versante meridionale, rappresenta un approdo sicuro per le imbarcazioni, ben protetta da tutti i venti. Una vecchia banchina in cemento offre lo sbarco ideale per visitare la Torre ed il forte San Giorgio: le strutture militari costruite dai sardi piemontesi al momento del loro insediamento nell’Arcipelago. La Torre è un interessante modello dell’architettura dell’epoca. La sua costruzione, ultimata nel 1773, su disegni e calcoli dell’architetto militare Saverio Belgrano, è a forma di “casamatta”, con murature spesse e pianta quadrata.
Il forte San Giorgio, in posizione più elevata, fu costruito intorno al 1806-1808 su progetto dell’ammiraglio barone Giorgio Andrea Des Geneys.
Nella costa meridionale di Santo Stefano, all’interno di una roccia a tafone, sono stati trovati dei reperti archeologici risalenti al Neolitico Antico (tra il IV e il V millennio a. C.). Si tratta di oggetti in granito, porfido e ossidiana, probabilmente utilizzati per il lavoro e la caccia. La povertà degli utensili e dei frammenti di stoviglie rivelarono che si trattava di un insediamento provvisorio di un piccolo gruppo di uomini. Dei 200 oggetti litici estratti, quelli di ossidiana costituiscono il 71%, ciò avvalora l’ipotesi che l’Arcipelago fosse uno dei cinque ponti attraverso i quali si propagò la civiltà umana da oriente verso occidente nel Neolitico.