Paolo Rossi
Sì, la prima volta sull’isola è stata per Paolo Rossi una folgorazione, quando, poche estati fa nel 2008, l’amica Giovanna Gravina Volonté lo coinvolse nel Festival La Valigia dell’attore. Da quel giorno ogni motivo è buono per tornare, d’estate e non solo. Quell’isola gli è entrata dentro, la sente sua come l’avesse sempre conosciuta. «Ero stato in Sardegna diverse volte, la prima volta a Cagliari per uno spettacolo negli anni ’80. Poi in vacanza in altri luoghi, viaggiando e cercando scenari forti;maarrivato a La Maddalena è successo qualcosa di più: mi sono sentito così straniero al punto da sentirmi davvero a casa mia. Sono nato sul mare, a Monfalcone e il mare è perme vitale, un richiamo pazzesco. Al mare sono molto più attivo e creativo che altrove. Invento, scrivo, mi vengono le idee».
Un’ottima prerogativa per l’eclettico attore e regista che è appena tornato sull’isola per condurre (dall’11 al 26 luglio) la seconda edizione del laboratorio sulle tecniche d’attore organizzato dall’Associazione Quasar e dal Centro Teatro Ateneo –Centro di Ricerca sullo Spettacolo de La Sapienza Università di Roma. L’iniziativa è il primo degli appuntamenti in programma de “La valigia dell’attore”, manifestazione diretta da Giovanna Gravina e dedicata a Gian Maria Volonté e al lavoro d’attore; un evento che appartiene al circuito sardo Le isole del Cinema.
Dunque, due settimane di full immersion nella suggestiva location del secolare Forte dei Colmi che dall’alto, tra i graniti scolpiti, domina le isole dell’arcipelago: un luogo di ritiro di grande energia e potenza. Là Paolo Rossi, intratterrà con incontri e lezioni sulle tecniche dell’improvvisazione comica e satirica, una quindicina di giovani attori ed aspiranti attori selezionati tra migliaia e provenienti dalle più importanti scuole di recitazione italiane; così come fu per Toni Servillo nella prima edizione che ha debuttato lo scorso anno.
Già da qualche tempo oltre al tuo mestiere ti dedichi a seminari di formazione con giovani aspiranti attori di cinema o teatro.
Cosa cogli nel rapporto con la nascente generazione?
Innanzitutto, in questo caso esploreremo differenti generi del mestiere d’attore a partire dalla Commedia dell’Arte fino a forme di espressione più contemporanee. Devo dire che il momento attuale di penalizzazione alla cultura non aiuta i giovani ad essere entusiasti ed ottimisti. E tra loro, chi studia da più tempo ed è quindi più motivato e preparato, vive anche un livello di frustrazione più alto perché la precarietà del lavoro è una realtà incontestabile e le aspettative vengono molto raramente appagate. Io non dispero: forse abbiamo già toccato il fondo e anche se la crisi è lampante, sento che la creatività non è dormiente.
Certo, per un aspirante attore è un’occasione unica quella di relazionarsi con un artista così poliedrico come Paolo Rossi che, dopo l’esordio nel 1978 di Histoire du soldat con la regia di Dario Fo, si è misurato sulle scene con innumerevoli cifre stilistiche. Indimenticabile a teatro in Comedians di Gabriele Salvatores, e nella lunga storia milanese con il Teatro dell’Elfo di Elio De Capitani, nel cabaret, in televisione, fino all’ultimo spettacolo che lo ha portato in tournée per quasi un anno con un libero adattamento del celebre Mistero Buffo di Dario Fo.Per il suo seminario isolano Rossi ha lasciato per qualche settimana il suo set attuale: a Milano (l’ultimo ciak girato primadi partire era allestito sul tetto del grattacielo Pirellone) sta girando “Benvenuti al Nord” con la regia di Luca Miniero.
«Mi sento molto fortunato nella storia del mio lavoro. A parte le inevitabili difficoltà credo di essere sempre riuscito a fare quello che ho voluto; a realizzare ogni sogno e a seguire sempre il mio istinto, ad ogni costo ».
Quali e come saranno le tue vacanze?
In gran parte le trascorrerò qui a La Maddalena dove ho portato anche mia moglie, il mio figlio più piccolo e il mio cane. Ho promesso lui che lo porterò a pescare e gli ho un po’ mentito perché ancora non ho imparato neppure io. So che presto qualcuno me lo insegnerà. Ma è già importante essere sul mare: addirittura mi sono sentito già un altro durante la traversata per arrivare qua dal continente. Mi piace navigare e in nessun luogo al mondo dormo così bene come nella cabina di una nave.
Libri in valigia?
A La Maddalena in libreria faccio la spesa quasi tutti i giorni. Ma due libri in vacanza da casa me li porto sempre, sempre gli stessi: “L’isola del Tesoro” di Stevenson e “Moby Dick” di Melville. Per me è il più bel romanzo che sia mai stato scritto.