Parzialmente tratto dal libro \u201cCucina isolana. Un arcipelago di sapori mediterranei\u201d a cura di Giovanna Sotgiu e Antonio Frau \u2013 Paolo Sorba Editore \u2013 La Maddalena<\/p>\n
Ancora oggi a La Maddalena si vedono molti ulivi, anche se abbandonati o ridotti ad alberi ornamentali e non pi\u00f9 curati per il loro frutto. A Santo Stefano, per\u00f2, grazie al progetto regionale Laore, l\u2019oliveto della famiglia Serra, situato nella zona pianeggiante al centro dell\u2019isola, \u00e8 stato ripreso da esperti agronomi che lo hanno rivitalizzato potandolo e liberando la terra dal sottobosco che in tanti anni di abbandono era cresciuto.<\/p>\n
Le olive mature si conservano per l\u2019inverno in salamoia profumata con il finocchietto, dopo averle intaccate con quattro taglietti, messe a bagno in acqua e sale avendo cura di cambiare spesso questo bagno per eliminare l\u2019amaro. Ma si potevano seccare al sole dopo averle salate come faceva Giuseppe Garibaldi<\/strong><\/a> che pare le considerasse il suo antipasto preferito.<\/p>\n