Correva l’anno 1712
Nell’archivio segreto di Genova si trova una importante memoria che in quella situazione definiva gli elementi utili a dimostrare la sovranità genovese sulle isole Intermedie. In essa si suggerisce un mix di argomentazioni riferite alla mera occupazione “ab immemorabilis” senza contrasto delle isole, alla giurisdizione penale, a quella ecclesiastica e a quant’altro su di esse. E’ un primo esempio della impostazione, che fu utilizzata nelle corpose memorie che i cameralisti di parte francese predisposero successivamente, in contrapposizione alle analoghe memorie di parte sarda. Il documento è una memoria databile 1712 predisposta da certo Domenico Salineri, bonifacino. Testualmente si legge: “Le isole della Cabrera e della Maddalena, di Santa Maria del Budello et altre adiacenti verso la Corsica sono state ab immemorabili abitate e tuttavia lo sono da bonifacini e possedute pacificamente nelle coltivazioni e tenuta de’ bestiami, senza che alcuno abbia mai preteso di molestarli e le hanno godute e godono come proprie sotto il dominio della Serenissima repubblica di Genova. Ne’ cartulari delle colonne di S. Giorgio vi è una partita col titolo di S. Maria de Budellj annesso al beneficio della Santissima Trinità di Bonifacio, che nelli anni scorsi fu conferita da questa curia arcivescovile al sig. canonico Spinola, la quale ne era in possesso dal tempo del sig. Cardinale Durazzo di conferirla non ostante l’opposizione del beneficiato della SS.ma Trinità e della comunità di Bonifacio che pretende propria la partita. Ciò che conferma il possesso bonifacino e dominio generale. In tempo che il sergente maggiore Paolo Buttafuoco stava alla difesa de’ bonifacini contro i corsi, un famoso bandito soprannominato il Turco, inseguito dal sopra nominato sergente maggiore colla di lui squadra, se ne fuggì nella detta isola della Maddalena co’ suoi compagni, dove portatosi lo stesso maggiore Buttafuoco con la sua squadra e con rinforzo d’altri soldati genovesi attinse detto Turco bandito perché lo ritrovò nel dominio genovese, senza essersi udita alcuna doglianza per parte de’ spagnoli che possedevano la Sardegna. Essendo occorsi casi criminali in dette isole sono i rei stati processati dalla corte di Bonifacio come può ivi riconoscersi senza che alcuno vi abbia avuto pretenzione. Anzi essendo passati in Bonifacio de’ banditi sardi pastori alcuni di essi sono andati in dette isole a custodire i bestiami de’ bonifacini poiché sapevano di potervi stare sicuri per essere del dominio genovese le isole suddette”.