Correva l’anno 1721
Nella carta che viene attribuita all’ingegner De Vincenti, cosiddetta delle torri della Sardegna, si trovano menzionate tutte le torri esistenti; nella relazione che accompagna la carta l’autore propone un piano di difesa che prevede la costruzione di nuove torri: per le Bocche, sono “progettate” Porto Pollo, Capo dell’Orzo, d’Arzenale (Arzachena?), e Isca de la Vacha (Liscia di Vacca); “sarebbero necessarie”: il Monte della Bandera, Ponta Marmorata, Ponta dello Rocco, Ponta della Sardegna e Capo d’Orso.
7 gennaio
Il re comunica di voler ridurre il presidio militare in Sardegna (all’epoca 2.460 uomini).
27 gennaio
Vengono emanate le norme sanitarie col Regolamento del Viceré Barone di San Remy.
18 febbraio
Il viceré protesta per la paventata riduzione delle truppe.
19 febbraio
Il sovrano presenta al papa le candidature per i vescovadi vacanti. Si apre un lungo contenzioso con la Santa Sede: Innocenzo XIII rifiuta di procedere alle nomine e subordina l’applicazione del patronato regio al riconoscimento del diritto d’investitura del pontefice sul Regno di Sardegna.
12 marzo
Il re ordina di congelare le spese di sanità.
15 aprile
Il viceré replica a Torino e chiede nuove disposizioni per la sanità.
23 aprile
Il re domanda agli Stamenti la concessione del donativo ordinario nella misura e nella forma adottate sotto le dominazioni precedenti. Il contingente militare dell’isola viene ridotto a 2.000 uomini, più le guarnigioni delle due galere: è maggiore di quello che gli spagnoli vi tenevano in tempo di pace e rimarrà pressoché stabile fino alla data della fusione.
12 maggio
Un insetto «che si vuole sia la cavalletta» – scrive il viceré – fa gran danno e, insieme alla siccità, fa temere per il raccolto.
24 maggio
La notizia portata da alcuni mercanti che la peste si è diffusa ad Antibes e si avvicina a Nizza suscita grande panico.
27 luglio
Soddisfazione del viceré: gli Stamenti hanno deliberato di confermare il donativo ordinario di 60 000 scudi annuì per il triennio in corso. A Cagliari giungono notizie di un raccolto dimezzato: si sospendono le esportazioni.
1 settembre
Il viceré dispone che ogni agricoltore semini due starelli d’orzo per ogni giogo di buoi.
3 settembre
Il sovrano raccomanda cautela nella sospensione delle tratte dei grani e chiede che il viceré individui altri due o tre luoghi, oltre a Cagliari, per farvi svolgere le quarantene.
15 ottobre
Preoccupazione negli ambienti viceregi: con vascelli maiorchini è giunta notizia di preparativi per una flotta da guerra in Spagna.
31 dicembre
E’ istituito a Torino il Supremo consiglio di Sardegna, che eredita le attribuzioni del consiglio d’Aragona d’età spagnola e sovrintende perciò a tutte le questioni di maggiore incidenza politica nel governo dell’isola e svolge inoltre la funzione di tribunale supremo, cui è possibile il ricorso in ultima istanza per tutte le cause civili, penali e feudali. Nell’apparato di governo locale – va infine segnalato – a lato del viceré acquista un rilievo eminente l’intendente generale, cui è affidato man mano il governo dell’intera economia isolana, a partire dall’amministrazione dei beni dello Stato.