Correva l’anno 1800
Sindaco di Bonifacio è Xavier Serafino, gli abitanti sono 3181 e Napoleone Bonaparte, divenuto primo console di Francia, progetta un nuovo piano contro la Sardegna e invia a Bastia Giovanni Battista Cervioni, ma focolai di rivolta contro i Francesi fanno annullare la spedizione.
Fine marzo
Il governo sabaudo, provvisoriamente stabilitosi a Firenze, chiede l’intervento dell’armata inglese per difendere l’isola dall’imminente pericolo di una invasione franco-corsa.
25 maggio
Al termine di un processo svoltosi in un clima di terrore, Vincenzo Sulis è condannato al carcere a vita e rinchiuso nella torre dello Sperone ad Alghero. Ne uscirà soltanto nel 1820.
10 giugno
Minacciata dall’avanzata delle truppe francesi la corte sabauda lascia Firenze: s’insedierà a Napoli, dopo diversi trasferimenti, verso la fine di novembre. In Sardegna Carlo Felice riceve i pieni poteri.
16 giugno
La vittoria di Marengo riporta il Piemonte sotto il potere di Napoleone.
2 agosto
Un pregone vice-regio, poi ratificato dal sovrano, alleggerisce o abolisce alcune delle più gravose prestazioni feudali.
3 settembre
Benché il raccolto si riveli particolarmente scarso, la Giunta generale, di fronte alle crescenti esigenze finanziarie del regno, dispone che i Monti frumentari e quelli numerari anticipino all’erario rispettivamente un settimo e un decimo delle loro dotazioni.
23 settembre
A Thiesi i vassalli del duca dell’Asinara insorgono contro gli abusi e le vessazioni del loro signore.
6 ottobre
Le truppe regie stroncano la rivolta anti-baronale di Thiesi: dopo un aspro combattimento (16 contadini e 2 militari uccisi) i soldati mettono a ferro e fuoco il paese. Nei giorni successivi, dopo un’analoga sommossa anti-baronale, gli abitanti di Santulussurgiu eviteranno, all’arrivo delle truppe, il saccheggio del paese facendo atto di sottomissione all’autorità.
13 dicembre
In Corsica, per motivi storici, ma anche per la particolare situazione geografica, esisteva da sempre un autonomismo molto radicato: «l’applicazione automatica delle leggi fatte per l’intera Francia poteva rivelarsi nocivo». Ecco perché Napoleone, prescrivendo la più grande fermezza nel mantenimento dell’ordine, donò – provvisoriamente – uno statuto speciale all’isola natale: la Corsica venne posta fuori dalla Costituzione (13 dicembre 1800). In questo modo la dualità dipartimentale, origine possibile di particolarismo e di separatismo, venne corretta con l’istituzione di un Amministratore generale, che coadiuvava i due prefetti e riuniva nelle sue mani tutti i poteri (militare, amministrativo, giudiziario – legge del 7 gennaio 1801). A partire dal 1801 iniziò un processo che, nel 1811, portò la Corsica alla riunificazione in un solo dipartimento fiscale e finanziario.