Antonio Ciotta
Antonio Ciotta, fu Eduardo e fu Ermelina Ciotta nasce a Porto Empedocle (AG) il 12.11.1937; sin da piccolo dimostrò grandi capacità intellettuali e già a tre anni imparò a leggere e a cinque anni pubblicò le sue prime poesie su un giornale locale. Si diplomò geometra (con il massimo dei voti) e lasciò l’università perché sosteneva che servisse solo per avere un titolo; ma i suoi studi non si fermarono, si interessò allo studio delle lingue (tra cui l’Esperanto). Nato e cresciuto a due passi dalla Valle dei Templi di Agrigento, si interessò anche di archeologia con Bernardo Brea e a tutt’oggi molti reperti rinvenuti da lui, si trovano al Museo di Preistoria di Agrigento. Fu inoltre un esperto subacqueo e fece parte della squadra nazionale ai campionati di Ustica.
Lasciò la sua Agrigento nel luglio del 1969 (dopo aver sposato la signorina Vittoria Basile il 26.06.1969) per recarsi ad Alghero in qualità di cancelliere della Pretura. Dopo diciotto mesi venne trasferito presso la Pretura di La Maddalena, divenendo reggente e creando un ufficio modello (con note di merito da parte del Ministro della Giustizia); venne chiamato anche a Sassari per la sezione staccata della Corte d’Appello; dirigeva inoltre la cancelleria del tribunale di Tempio Pausania e di Olbia.
Nonostante dedicasse moltissimo tempo all’uffico e al suo lavoro, trovava il tempo per coltivare alcuni dei suoi innumerevoli hobbies; fondò il Circolo Filatelico Maddalenino, venne chiamato dal team dell’Aga Kan Karim per progettare l’annullo filatelico di tutte le edizioni del Rally della Costa Smeralda; si appassionò allo studio della storia postale della Sardegna collaborando con l’archivio storico della Sardegna; si occupò in seguito della storia dell’Arcipelago di La Maddalena, scrivendo alcuni libri sui “fatti di storia dell’isola”; collaboratore della rivista “Lo Scoglio”, dove narrava in terza pagina, gli episodi di vita isolana; fu inoltre socio fondatore del Panatlhon Club.
Si occupava anche di naturalistica in genere, minerali, fossili ma la grande passione erano le conchiglie; Ciotta fin da bambino si recava sulle spiagge dell’agrigentino a cercare conchiglie da classificare; la sua ricerca metodica e puntigliosa fece si che molte specie del mediterraneo, oltre al nome scientifico, portino il suo nome quale scopritore della specie. Alcuni di questi esemplari si trovano al Museo Malacologico di Roma come la “ciprea achetidea” una varietà di ciprea albina. La sua passione continuò anche a La Maddalena, e oggi la sua collezione di conchiglie può essere considerata unica nell’arcipelago. La moglie Vittoria, i figli Eduardo e Daniela conservano gelosamente tutto ciò che Antonio ha lasciato, oltre al ricordo della sua semplicità e modestia.
Antonio Ciotta fu per tutti “IL CANCELLIERE”