Naviganti e artigiani ilvesi in Argentina negli anni del passaggio dal Regno di Sardegna al Regno d’Italia (1859-1862)
Non si hanno molte informazioni sulla presenza di maddalenini o ilvesi in Argentina, così come d’altronde non si hanno che scarne notizie, più in generale, sul flusso migratorio che dalla Sardegna si è diretto nel paese del Plata. Nell’isola-continente il fenomeno dell’emigrazione è iniziato relativamente tardi rispetto ad altre regioni d’Italia, raggiungendo un certo peso, degno di essere rilevato a livello statistico, a partire dagli anni 1897-1898, quando oltre 5.000 sardi, quasi esclusivamente contadini con le loro famiglie, emigrarono in Brasile. Prima di quegli anni l’emigrazione fu molto contenuta e, ancor di più, nella prima metà del XIX secolo, quando gli espatri assumevano il carattere di episodi sporadici. Infatti, alcuni autori affermano che si possa parlare di emigrazione, almeno per quanto riguarda la Sardegna, solo a partire dagli anni ottanta dell’Ottocento, quando tale flusso assunse il carattere di un fenomeno sociale più ampio, inteso anche come risposta a una situazione di disagio socio-economico.
Ad ogni modo, grazie a una prima ricognizione sulle presenze sarde e ilvesi in Argentina, effettuata presso l’Archivio del Centro de Estudios Migratorios Latinoamericanos di Buenos Aires (CEMLA), è emerso che gli espatriati sono soprattutto marinai. Si tratta di un flusso modesto, ma che merita di essere conosciuto e approfondito. Tra gli ilvesi giunti al Plata, tra il 1860 e il 1862, si segnalano i marinai Giuseppe Poggi, di anni 36, coniugato; Antonio Porverino, coniugato; Antonio Quirico di anni 24 e Angelo Tarantini, entrambi celibi; Pasquale Cogliola, di anni 45, sposato, di professione marciajolo. Invece, con riferimento agli anni 1859-1861, risaltano alcuni nominativi di emigrati sardi, sbarcati al porto di Buenos Aires, provenienti da altre parti dell’isola: da Cagliari, da Olbia e da altre aree geografiche non specificate.
Da Cagliari provengono: Battilana Enrico, sposato, negoziante; Cro Angelo, coniugato, marinaio; Piaggio Giuseppe, celibe, marinaio. Da Olbia: Guerra Antonio, sposato con un figlio, fabbro. Da altri centri, non specificati, dell’isola: Bruno Giovanni Battista; Bisogni Giuseppe, celibe, falegname; Matteo Antonio, coniugato, marinaio; Manera Giovanni, celibe, muratore.
Marino Contu
Il popolamento dell’arcipelago e la vocazione marinara dei suoi abitanti
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