Prefazione di “Une visite au Gibraltar italien”
Nel Mediterraneo occidentale tre potenze si contendono la supremazia.
L’Inghilterra controlla l’entrata e l’uscita attraverso Gibilterra e Malta.
La famosa Gibilterra non è ormai che un ricordo archeologico; recenti avvenimenti ci dimostrano che l’Inghilterra cerca d’installarsi a Tangeri.
La Francia crede di avere una situazione preponderante.
Essa conta – a Nord, su Tolone; – al centro, sulla Corsica, « questa pistola carica al cuore dell’Italia », come dice il proverbio italiano; – a sud, su Biserta, con la sua entrata stretta, la sua rada immensa, e tutte le risorse del nostro impero africano.
Ecco il sogno, noi vedremo la realtà.
L’Italia, l’ultima arrivata, ha saputo recuperare il tempo perso occupando una posizione inespugnabile, la misteriosa Maddalena.
In caso di guerra marittima, la Corsica, la nostra sentinella avanzata, è chiamata a giocare un ruolo importante. Tale fu del resto il pensiero del grande politico che l’acquistò nel secolo scorso.
Ora la Corsica è per gli avversari una quantità trascurabile: – impossibile considerare come seria difesa le poche batterie installate ad Ajaccio e a Bonifacio; – e, i cui lavori, tra parentesi, sono stati eseguiti da lavoratori piemontesi!
Questi fatti sono stati segnalati alla tribuna della Camera da M. Lockroy, che non ci pareva avere più, come un tempo, una fiducia cieca nella sincera amicizia dei nostri vicini.
Anche a Biserta non si è fatto niente; – e sulle coste inospitali dei nostri possessi africani le squadre francesi non troveranno né porti di approvvigionamento, né rifugio.
Al centro un nido di aquile, la misteriosa Maddalena.
è là che durante le guerre della Rivoluzione e dell’Impero il grande Nelson, di cui s’ignora sempre la ritirata, aveva installato il suo quartiere generale.
è da là che, sempre invisibile e presente, sorvegliando contemporaneamente le coste d’Italia, di Francia e di Spagna, planava sul Mediterraneo per abbattersi all’improvviso sulle navi francesi.
Ricordando le lezioni della storia, l’Ammiragliato italiano non ha cessato, da circa dieci anni, di stabilire a La Maddalena, – senza rumore, quasi di nascosto, con le più minuziose precauzioni contro i visitatori, – una Gibilterra italiana, moderna e altrettanto formidabile come quella dell’Inghilterra.
è dubbio che si possa forzare i canali di La Maddalena; è certo che una volta entrati non si potrebbe più uscire.
I nostri vicini hanno installato un porto militare di prim’ordine, – sotto l’alta direzione di un Ammiraglio, – in un paese che nessuno minaccia, in una regione senza acqua, senza miniere, senza industrie, senza comunicazioni.
Non è dunque affatto una difesa; è un’arma offensiva doppiamente terribile poiché la sua portata minaccia nello stesso tempo le coste della Francia e le nostre colonie africane.
è già da qualche anno che gli ammiragli francesi, comprendendo la tattica dei nostri avversari, hanno voluto dimostrarci chiaramente il pericolo.
Si è dimenticato che nel 1889, all’epoca delle manovre navali, l’Ammiraglio O’Neil, partito dalle Bocche di Bonifacio, poté, ingannando la sorveglianza della flotta di difesa, simulare il bombardamento di Marsiglia e di Ceuta e la distruzione del viadotto di Brandol.
A questa lezione di fatti, che era la migliore delle dimostrazioni, la Camera si affrettò a votare un credito di 25 milioni per la difesa delle coste; disgraziatamente la totalità di quel credito fu applicata alle fortificazioni di Tolone.
Modificando il loro obiettivo secondo le circostanze, le corazzate italiane, uscite a tutto vapore da La Maddalena, avrebbero il tempo, – prima di essere raggiunte dalle nostre squadre, – di operare uno sbarco in Corsica, – di bombardare il litorale algerino, – e di sbarcare in Tunisia qualche reggimento che rinforzerebbe prontamente i numerosi italiani stabiliti nella Reggenza e le tribù indigene insorte.
La Maddalena è la fodera della spada pronta a tagliare il legame che unisce la vecchia Francia alla nuova Francia.
Queste sono le riflessioni che ci ha suggerito la grande pubblicità data dai giornali italiani al racconto di una semplice battuta di pesca nell’arcipelago sardo.
Charles Duformantelle
Excursion du yacht Euxène a La Maddalena par Charles Dufourmantelle Ancien Archiviste de la Corse Charles Marie Dufourmantelle (1853-1938), ammesso al CNN nel 1901, laureato nel 1887 alla Scuola di Paleografia con una tesi su «La Marina in Francia al principio della guerra dei Cento Anni», è stato nominato archivista del Dipartimento della Corsica. Ammesso nel 1875 alla Società di Geografia, ha pubblicato nel 1893 Une visite au Gibraltar italien – Excursion du yacht Euxène à La Maddalena e nel 1896 Le yacht «Euxène» sur les côtes de Sardaigne et de Corse e Le Yacht Euxène à l’Île d’Elbe.