via Montebello
Fa parte del nucleo più antico di strade che formavano il fitto reticolo a ponente della chiesa parrocchiale, qui la regolarità del pendio consentiva il progressivo sviluppo di percorsi, paralleli fra loro, che conducevano verso il mare (via Vittorio Emanuele, via Marsala, via Tomaso Zonza ecc. fino a via Viggiani). Una sola strada le tagliava a diversi livelli mettendole in comunicazione fra loro e, soprattutto, collegando cala Gavetta con la parte alta di via Cairoli. È via Montebello caratterizzata da grande irregolarità sia nelle dimensioni che nel percorso: inizia dal basso in decisa salita, costeggiando i bei piazzaletti del palazzo dove visse Agostino Millelire, si trasforma in una pericolosa strettoia all’altezza dello spigolo di casa Demontis fra via Tomaso Zonza e via Solferino, si arrampica con una ripida scalinata fino a via Cavour, che taglia perpendicolarmente insieme a via Viggiani, gira intorno alla casa Scolafurru e, finalmente in piano, costeggia sulla destra piccoli giardini cintati da alti muri; poi, con un elegante slargo dove spicca la bella casa Perifano con le sue vetrate multicolori, sfocia dolcemente in via Cairoli. Un percorso così tortuoso giustifica il vecchio appellativo di via Castelletto mutuato dalla zona più elevata, corrispondente alle attuali via Viggiani e Cavour, dove densi ammassi di rocce rendevano difficoltosa la sistemazione stradale. L’intestazione attuale, del 1896, voleva ricordare un episodio della seconda guerra d’indipendenza italiana con lo scontro che oppose gli austriaci agli alleati piemontesi e francesi.