Francesco Dotto
La Regia Marina, nel 1918, ha un reggimento di marinai, destinato a combattere fianco a fianco con la fanteria, nelle trincee fangose del Piave, per la difesa di Venezia. Questi marinai si ricopriranno di onore e scriveranno pagine di pura gloria, pagine che formeranno la reputazione dei “fanti di marina”. Un giovane marinaio maddalenino fa parte di questo “Reggimento Marina”, è il secondo capo Francesco Dotto, nativo di Porto Vecchio, ma maddalenino per “amore” ed adozione (nonno materno di Francesco Del Monaco, noto “Ramon”). Ha ventinove anni ed una moglie che all’isola attende il suo ritorno, egli è anche un veterano della guerra Italo-turca (1911-1912) e quindi vive sempre da protagonista le azioni più pericolose. Nella mattina estiva del 5 luglio del 1918, nel basso Piave, si offre volontario per una perlustrazione in territorio nemico. La missione è molto pericolosa, si tratta di penetrare nelle linee austriache per catturare qualche prigioniero per raccogliere informazioni. La pattuglia è composta da pochi volontari “arditi” ed è comandata da un ufficiale. Appena inizia l’azione, il nemico riesce ad intercettare i marinai ed immediatamente scatena contro di loro il fuoco delle mitragliatrici, in un impeto di estremo coraggio, e considerata la drammaticità della situazione, i marinai si scagliano all’assalto, per sorprendere il nemico. L’ufficiale è tra i primi a cadere falciato dalle raffiche. Francesco Dotto, prende immediatamente il comando della pattuglia e con impeto riesce a condurla sull’obiettivo, su di lui si concentra il fuoco nemico e colpito ripetutamente da pallottole cade al suolo. Non avrà una morte immediata, la sua forte tempra di marinaio prolungherà l’agonia per circa sei mesi, fino al 21 gennaio del 1919. Al valoroso marinaio maddalenino sarà concessa una medaglia d’argento al valor militare alla memoria. Terminata la guerra, la città di Venezia concederà agli eroici marinai del Reggimento Marina, l’onore di portare il nome del Santo patrono della città che avevano difeso: San Marco. Da quel momento in poi, saranno per tutti e per sempre, i marinai del “Battaglione San Marco”!
Gaetano Nieddu