Giuseppe Zicavo
Nato a Maddalena il 7 giugno 1778, figlio di Giò Battista e di Maria Rosa Ornano, morto a Genova il 30 aprile 1844. Trascorse la sua vita combattendo sui velieri del Regno sabaudo, ricoprendo tutti i ruoli possibili, da semplice marinaio a comandante della flotta di stanza in Sardegna, dopo il trasferimento a Genova del comando navale.
L’episodio più significativo della vita di Giuseppe Zicavo è legato alla guerra dichiarata dal Bey di Tripoli che pretendeva dal governo di Torino la solita regalia dovuta per l’insediamento di ogni nuovo console. Ma la pretesa era considerata arbitraria in quanto non di cambiamento di personale diplomatico si trattava, ma semplicemente di un periodo di vacanza del console sardo che aveva tutto il diritto di re insediarsi senza nulla pagare. A nulla erano valse le giustificazioni, così quando il 7 agosto 1825 il Bey Jussuf dichiarò guerra alla Sardegna, il barone Des Geneys allestì una divisione navale con le fregate “Commercio di Genova” e “Cristina” comandate da Francesco Sivori e Luigi Serra, con la corvetta “Tritone”, comandata da Giuseppe Zicavo e con il brigantino “Nereide” comandato da Maurizio Villarey. Il porto di Tripoli fu attaccato di notte da quattro barche e sei lance armate di un cannoncino a prora che diedero alle fiamme la flotta nemica costringendo il Bey Jussuf ad arrendersi e a rinunciare alle sue pretese. I Sardi ebbero due morti e cinque feriti fra cui alcuni maddalenini dei quali non ci è giunto il nome.
Nel 1885 Re Umberto nominò Cavalieri del Regno quattro superstiti di quell’impresa: Giuseppe Ornano nome di guerra “Diligente”, Antonio Tanca “Fioravanti”, Marco Maria Zicavo “Calai”, Nicolò Volpe “Rosmundo” meglio noto come “Macaccio”.
Per ricordare “il nostro antico comandante della flotta sarda” il Consiglio Comunale di La Maddalena intestò al generale Zicavo una strada.