Itinerario: L’isolotto La Presa
Distanza: 2,5 km
Tempo di percorrenza: A/R 1 h circa
Difficoltà: Turistico
Periodo consigliato: settembre – giugno
Segnavia: assenti
Circumnavighiamo l’isola di Razzoli ed in alcuni minuti arriviamo in una caletta di ciottoli nella costa ovest de La Presa a poca distanza dall’isolotto Capicciolu. In questa zona vige il divieto di ancoraggio, dobbiamo quindi sbarcare ed ormeggiare a nord dell’isolotto. Questo è il regno incontrastato del gabbiano reale (Larus cachinnans), che qui vive in gran numero, ma notevole è anche la presenza del marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis) e del gabbiano corso (Larus audouinii). Le rocce metamorfiche costituite da gneiss, ricoperte da licheni di colore giallo-arancione e la vegetazione rada, danno vita ad un paesaggio unico nell’Arcipelago che ricorda le lontane regioni del nord Europa. Sulla costa rocciosa, dove domina l’alimione (Halimione portulacoides e Atriplex halimus), troviamo rigogliose piante endemiche quali il becco di gru corso (Erodium corsicum) ed il limonium delle Bocche di Bonifacio (Limonium articulatum). Procedendo verso nord, subito dopo Cala Ghiarinaio, nei pressi di un alto sperone roccioso a strapiombo sul mare dal quale è ben visibile il faro di Razzoli, possiamo esplorare una piccola grotta che si apre sul mare. Questo tratto di territorio fino alla costa nord dell’isolotto, è caratterizzato da una bella gariga, abbondantemente bagnata dal mare, quando soffia il forte vento di tramontana.
Qui vegetano, ben sopportando l’alta salinità, numerosi esemplari di spazzaforno (Thymelaea hirsuta), altri tre endemismi, l’elicriso (Helichrysum italicum), la betonica glutinosa (Stachys glutinosa) e l’assenzio della Corsica (Artemisia densiflora), il raro fungo di Malta (Cynomorium coccineum), l’euforbia balearica (Euphorbia pithyusa) ed in primavera fanno comparsa le belle fioriture dell’aglio delle isole (Allium commutatum). La macchia bassa ci consente di raggiungere senza nessuna difficoltà il centro de La Presa, dove incontriamo una piccola vedetta mimetizzata con scaglie di pietra, la quale ci apre una spettacolare panoramica che comprende tutte le isole dell’Arcipelago. A poca distanza, un rudere della Seconda Guerra Mondiale ben visibile anche dal mare, ora adibito a ricovero per le poche bestie del pastore Pietro. Di ritorno verso l’imbarcazione, avremomodo di osservare, nel periodo tra gennaio e aprile, delle eccezionali fioriture di zafferano minore (Crocus minimus), specie endemica in Sardegna, Corsica e isola di Capraia, che qui cresce florido grazie al notevole apporto nutritivo del guano, ricco di fosforo e azoto.
Fabio Presutti – Massimiliano Doneddu