La Base Marittima
Su proposta del Barone Giorgio Andrea des Geneys, comandante della Regia Marina del Regno Sardo-piemontese, grande estimatore dell’Arcipelago e dei suoi abitanti, La Maddalena divenne, nel 1799, Base Marittima. Sotto la guida del des Geneys, la Base raggiunse una straordinaria efficienza navale e furono costruiti altri due forti ben visibili dal mare: il forte S. Giorgio sull’isola di Santo Stefano e il forte Carlo Felice a La Maddalena. Nei primi anni dell’Ottocento la popolazione, costituita da sardi, liguri, piemontesi e, naturalmente, corsi, raggiunse le 2.000 unità. I maddalenini vissero un momento di crescita sociale ed economica che purtroppo si arrestò nel secondo decennio dell’ottocento quando fu deciso il trasferimento della Base Marittima a Genova.
Nel 1843, mentre andava affermandosi la denominazione di Arcipelago della Maddalena anche grazie al generale Alberto Ferrero Della Marmora, che con la sua opera Viaggio in Sardegna fece conoscere queste terre in Italia e nel mondo, vennero ripartiti i terreni demaniali delle isole, con estrazione a sorte tra i capifamiglia residenti. Budelli fu suddivisa in sei lotti di cinque starelli. Gli assegnatari, trascorsi dieci anni dal momento del possesso, vendettero i terreni: in parte, a Pietro Susini che, a sua volta, vendette alla famiglia Bertoleoni e, in parte, a Giuseppe Gaine. Ma ben presto, con un matrimonio verosimilmente concordato tra il Gaine ed una figlia di Giuseppe Bertoleoni, la proprietà fu riunita. Sempre nel 1843, venne costruito il Faro di Razzoli.
Altro aspetto importante della storia moderna delle isole è rappresentato dal costante interesse mostrato dall’Inghilterra per la posizione strategico-militare dell’Arcipelago. Le vicende, a tratti oscure, legate alla presenza di inglesi a La Maddalena, Caprera e Santo Stefano sono ancora in fase di approfondimento. Ai fini della presente pubblicazione, ci si limita a ricordare che, ai primi dell’Ottocento, Orazio Nelson utilizzo le isole come base-appoggio per contrastare la flotta francese nel Mediterraneo. Nelson, in una lettera inviata al governo inglese, definì le coste meridionali dell’Arcipelago il più bel porto del mondo e ne suggeri l’occupazione armata.
Parzialmente tratto da “La spiaggia rosa e l’isola di Budelli. Guida naturalistica e storica” di Marco Leoni, Fabio Presutti, Luca Bittau