La Spiaggia Rosa – La Miniacina miniacea
Ciò che fa della Spiaggia Rosa un luogo unico e proprio il colore di parte di questi sedimenti, con sfumature che sembrano pennellate di rosa su un arenile bianco candido, visibili in particolare nella sua parte più superficiale e lungo la battigia. È soprattutto alla Miniacina miniacea che si deve il colore che ha reso famosa questa spiaggia, e non al corallo rosso, come invece spesso ritenuto. Il corallo rosso (Corallium rubrum), specie tipica del Mediterraneo, è infatti un gorgonaceo che vive a profondità elevate o comunque in posti riparati dalla luce e dove la temperatura non supera i 18 gradi. È purtroppo ormai raro, oggetto com’è stato negli anni passati di una pesca intensiva con attrezzi (quali la croce di Sant’Andrea) distruttivi per gran parte degli organismi marini. La Míníacína miniacea è invece un protozoo foraminifero appartenente al Phylum dei Rizopodi, un animale comune nelle acque della Sardegna, della Corsica e delle aree costiere del Mediterraneo; vive in zone ombreggiate e riparate, fino a notevoli profondità ed è abbondante dove l’acqua è pulita e scarso in acque inquinate. La presenza di Miniacina miniacea nelle acque dell’Arcipelago di La Maddalena non e quindi una peculiarità di questi luoghi. I protozoi sono organismi unicellulari, quindi ogni singolo individuo è costituito da un’unica cellula; nei foraminiferi, ognuna vive costruendosi attorno uno scheletro duro, che garantisce una protezione per l’animale. La maggior parte dei foraminiferi comuni si sviluppa dallo zigote attraverso una serie di alloggiamenti che proteggono le parti molli; tuttavia possono anche riprodursi attraverso riproduzione asessuata, senza la comparsa di gameti, ma con la sola divisione cellulare. La Miniacina miniacea costruisce un “nicchio”, uno scheletro calcareo arborescente, di colore rosso-rosato per la presenza di particolari composti nella sua struttura calcarea. Gran parte degli esemplari in vita del genere Miniacina hanno uno scheletro di colore rossastro, ma esiste anche una forma bianco-grigiastra, la Miniacina alba. Inizialmente il “nicchio” si presenta con accrescimento a spirale piana o composta, che è la caratteristica di tutti i foraminiferi. Nel caso di Miniacina miniacea la superficie dorsale fissa si sviluppa aderendo saldamente al substrato, poi cresce in altezza in modo massiccio e presto sviluppa una serie di più piccole celle concentriche che generano delle protuberanze irregolari. Se ingrandito, uno scheletro di Miniacina mostra grossi pori e ramificazioni nodose che si dipartono dal basamento. In ogni “nicchio” sezionato si possono osservare al microscopio centinaia di piccolissime “camere”, alloggiamenti che ospitano e proteggono le parti molli e delicate del foraminifero. Le dimensioni della Miniacina possono raggiungere anche 1 cm di lunghezza. Questo fa subito comprendere la grandezza di questo protozoo, soprattutto se rapportata al fatto che normalmente altri foraminiferi comuni sono dell’ordine della frazione del millimetro o al massimo grandi 1-2 mm. La Miniacina miniacea è un foraminifero bentonico e sessile, cioè vive sul fondale marino senza potersi spostare dal luogo dove si insedia, aderendo ad un substrato duro secondario (quindi di natura organica) come scheletri e gusci, alghe calcaree, strutture che possono fungere appunto da substrato rigido sul fondo del mare. Su di esso l’individuo giovane si fissa e crea intorno a se lo scheletro che costituirà la sua piccola “casa”, dove vivrà e si svilupperà fino alla maturazione. I luoghi preferiti da questi foraminiferi sono substrati duri come balanidi, rami di gorgonie e gusci di molluschi fissati sul fondo quali, per citarne uno, l’ostrica rossa, ma soprattutto le parti dure della posidonia.
Parzialmente tratto da “La spiaggia rosa e l’isola di Budelli. Guida naturalistica e storica” di Marco Leoni, Fabio Presutti, Luca Bittau