Le relazioni tecniche del vassallo Brondel
Fu Des Hayes, fresco di insediamento nell’incarico di viceré, a inviare a Brondel le istruzioni per il suo nuovo incarico nelle isole e ad assegnargli la collaborazione tecnica del misuratore Ferreri, inviato da Cagliari. Le istruzioni, allegate alla nota vicereale del 6 giugno, erano molto minuziose e avevano come primo obiettivo quello dell’individuazione dell’isola più adatta ad accogliere il corpo di truppa. A tal proposito si indicavano almeno sei parametri funzionali su cui basare la rilevazione: 1) un sito elevato adatto a coprire la difesa delle altre isole in caso di attacco o sbarco nemico; 2) capacità a ricevere la popolazione, e quindi terreni idonei a sostentare i coloni; 3) salubrità e ricchezza d’acque dolci e di fontane; 4) centralità nel sistema polinesiano e vicinanza per poter definire collegamenti con ponti o dighe; 5) presenza di capanne fabbricate a secco per alloggio provvisorio della truppa; 6) presenza di porti frequentati da cui trarre diritti d’ancoraggio. Una volta individuata l’isola più adatta, era compito di Brondel e Ferreri indicare la modalità più utili a metterla in sicurezza, sia per la truppa che verso-contro la popolazione. In particolare dovevano indicare il sito dove conveniva erigere i trinceramenti campali di terra e fascine, individuando quello meglio disposto a “scoprire” le altre isole. Per l’artiglieria i due dovevano indicare quanti e quali cannoni occorrevano, mentre per la logistica della truppa bisognava che segnalassero quali alloggiamenti potevano rintracciarsi in loco o dove eventualmente sistemare le tende o le baracche. Nel caso rilevassero la necessità di erigere una torre avrebbero dovuto individuarne il sito più adeguato e così anche per un’eventuale torre di avvistamento avanzato, anche in un isolotto. Con tutti questi elementi dovevano formare un piano dettagliato con relativo calcolo della spesa, il tutto possibilmente corredato di una carta topografica.
La prima relazione del vassallo, anche se datata 18 giugno, non rispondeva a quest’ultime istruzioni di Hallot des Hayes, ma era esplicitamente riferita a una richiesta di informazioni del precedente viceré. Abbiamo già utilizzato le parti del testo di questa relazione che si riferivano alle abitazioni di Caprera e Maddalena, alla loro ubicazione, alla qualità dei terreni, alla presenza di acqua e a quant’altro si riferiva alla vita nelle due isole maggiori e abitate. Ora si riportano quelle parti che si riferivano più propriamente ai bisogni della spedizione e all’accoglienza del distaccamento di truppa. Per ciò che attiene Caprera, Brondel indicava nel monte Fico il sito più adatto per erigere una torre che: “difenderebbe il passo tra La Maddalena e Cabrera e quel di Santo Stefano dalla Sardegna; la distanza tra la torre al punto ove vi è l’abitazione vi sarà una mezzora di strada, e il cannone della suddetta torre difenderebbe la popolazione”. Per ciò che attiene Maddalena, le indicazioni di sicurezza territoriale erano più articolate: “per rinserrare quell’isole per la parte di fuori, a difendere tra loro, resta necessario eddificare altra torre sopra la ponta detta il Magginetto, che difenderebbe l’ingresso tra La Maddalena e Cabrera per parte di fuori e tra La Maddalena e S.ta Maria ed il Budello e Spargi. Per poter poi assicurare intieramente gl’ingressi degli Carruggi, resta indispensabilmente necessario ergere altra torre sopra la ponta detta il Capo di Sardegna; e con queste tre torri sarebbero ben custoditi tanto gli’isolani che li pastori di quella porzione di litorale”.
La seconda relazione del 30 agosto 1767, anch’essa già utilizzata per le notizie che riportava sulla vita nelle isole dei suoi abitatori, delle loro abitazioni e delle loro attività, si riferiva esplicitamente alle istruzione di Des Hayes. Pur richiesta a fine giugno, essa pervenne alla corte vicereale di Cagliari verso la prima decade di settembre, essendo datata 30 agosto. Intanto sfumò la possibilità della spedizione per quell’estate, e il viceré, prendendo atto che il re aveva inviato le fregate a crociare altrove, scrisse a Bogino: “sospendo sino al loro ritorno la consaputa spedizione per le isole Intermedie, tanto più che si stanno aspettando le baracche e che il comandante del pinco potrà nel frattempo evacuare con una ben dettagliata relazione quanto gli venne ordinato”.
Brondel e Ferreri scrissero una nota puntuale che ripercorreva i 6 punti delle istruzioni, iniziando con la indicazione dell’isola della Maddalena quale la più adeguata a ricevere il corpo di truppa. A tal proposito si affermava : ”1° per ritrovarsi nella medesima un bellissimo Piano molto spazioso, all’intorno del quale si ritrovano la maggior parte delle capanne di quegli abitanti, non molto distanti l’una dall’altra, a fronte del quale evvi un sito molto elevato tutto attorniato da rocca viva da’ medesimi denominato La Guardia, con un solo ingresso per salirvi, nella sommità del quale praticandovi un corpo di guardia di capacità non più di quattro uomini e circa 20 trabucchi lineari di parapetto con muraglia a secco, d’altezza once 20 e grossezza once 15, con due pezzi di cannone, resta sufficiente a difendere la popolazione, una gran parte delle spiagge di detta isola ed il quartiere della truppa da costruirsi al piede della suddetta rocca, lateralmente all’ingresso. Inoltre dal medesimo sito si scoprono tutti gl’ingressi in dette isole e trovansi più a portata la truppa in questa per soccorrere le altre isole in occasione d’attacco o sbarco, che altrove, però per via di barche, non potendosi altrimenti facilitare l’accesso. Verranno bensì maggiormente difese coll’esecuzione delle torri di progetto, per essere queste poste in siti che col mezzo del cannone chiudono li tre ingressi alle medesime.
2° Per essere questa la più vasta fra le altre e potervi capire nel succennato Piano più di ducento case, essendo ancora tra le tre la più fertile, col vantaggio che già di presente godono gli abitanti della medesima di quella di S. Stefano per raccogliere biade quella di Spargese, S. Maria pel pascolo de’ loro bestiami. S’avverte però che li terreni tanto di questa come delle altre sono sabbionicci, e che il solo grano di Corsica, come dalli suddetti abitanti ci fu riferito, produce ne’ medesimi, e lasciano riposare quelli da coltivarsi sette in otto anni, e che sono ancora scarsi di boscami.
3° Non trovandosi tra centoquindici anime abitanti nella medesima verun ammalato, non può a meno giudicarsi l’aria salubre, come da loro viene comprovato ed in distanza di mezz’ora circa di cammino dalla popolazione si ritrova una copiosa sorgente d’acqua dolce e chiara, quale non viene mai meno, ed ancora da diversi altri siti possono sufficientemente ricavarne usando le necessarie diligenze.
4° Trovasi bensì questa situata nel centro di tutte le circonvicine isole ed isolotti come da Tipo si può vedere, ma non si fa luogo perciò a comunicazione colle medesime per via di ponti o dighe, se non se per via delle già proposte barche.
5° Vi sono in questa maggior quantità di capanne che in quella della Caprera quale contiene solo settanta cinque anime; non più distanti dal mare per una parte mezz’ora di cammino, e per l’altra un’ora e mezza circa. Costrutte con pietre, ma queste solo sufficienti ad alloggiarvi gli abitanti presentanei, onde si propone il menzionato quartiere tanto più per mettere in sicuro la truppa. Nel caso poi si giudicasse opportuno di mandare una porzione di truppa in quella di Caprera, si propone di servirsi d’una casa di nuovo costrutta non ancora coperta capace di alloggiarvi quindici uomini, quale è situata in mezzo alle capanne di detta isola ed esposta in vista della Guardia della Maddalena e formarvi una garitta sovra la montagna ivi attigua per mettere a coperto la sentinella che dovrebbe restarvi al giorno.
6° Li porti più frequentati da naviganti sono quello di Villamarina sito nell’isola di S. Stefano fra le tre la più piccola disabitata e più facile ad essere invasa, e quello di Palma sito in quella della Caprera, distante un’ora e mezza di cammino dalla popolazione, onde non potendosi in queste così facilmente e con poca spesa mettere in sicuro la truppa, come in quella della Maddalena, si è considerato che per percevere il dritto d’ancoraggio siano necessarie le torri nel tipo divisate, con una barca armata sì per visitare le cale che per esigere il suddetto dritto e trovandosi ancora un attinenza all’ultimo divisato porto altro detto dell’isolotto del Porco capace per navi da guerra, questo verrebbe pure custodito dalla torre che si propone a Punta Rossa”. Ferreri contemporaneamente presentò la carta topografica e il calcolo delle spese: per cui previde per 1336 lire di moneta sarda la costruzione di in nuovo quartiere al Collo Piano, per 158 lire sarde la formazione di un corpo di guardia di 4 uomini e, infine, per altre 90 lire sarde, la copertura e le chiusure della casa esistente di Caprera per il contingente destinatovi.
Salvatore Sanna – Co.Ri.S.Ma