L’erba del presepe
L’erba del presepe (erba du prisepiu). Articolo della ricercatrice e scrittrice maddalenina Giovanna Sotgiu.
Non tutti quelli che passeggiano a Caprera nel periodo natalizio, raccolgono mirto o funghi: molti cercano muschi e licheni di generi diversi, ma accomunati nella tradizione popolare dal nome di erba du prisepiu: si tratta o del vellutato muschio verde brillante che cresce sulla terra umida, o dei licheni grigi che crescono sotto il cisto o sulle cortecce degli alberi dal lato rivolto a tramontana.
I più facili da reperire e più usati per addobbare la parte pianeggiante del presepe, sono soprattutto quelli del genere Cladonia, caratterizzati dall’aspetto di piccoli pulvini grigi, tondeggianti, dalla consistenza quasi gommosa: seccandosi, essi si irrigidiscono e si dispongono ottimamente davanti alla capanna ad imitare distese di cespugli sui quali pascolano le pecore mentre il pastore, con il carico di legna sulle spalle, al suono della sua zampogna si avvia verso il piccolo Gesù. Più difficili da trovare, ma non meno belli sono altri licheni del genere Roccella, che crescono sulle rocce granitiche dal lato rivolto a nord, con foglie grigie, lunghe e articolate, simili a certe alghe marine: si tratta della pietra lana o erba tramontana, che nei secoli passati veniva raccolta in Gallura e anche alla Maddalena per conto di agenti commerciali inglesi di industrie tessili, che la utilizzavano per tingere i tessuti di rosso.
Molte persone si dedicavano alla raccolta, qualche volta a prezzo della vita: infatti, quando per il prelievo eccessivo l’erba tramontana diventò più difficile da reperire, sempre più spesso bisognava arrampicarsi su pareti inaccessibili o calarsi con corde su strapiombi pericolosi. Oggi, fortunatamente, non si corrono più simili pericoli e, se la passeggiata in campagna diventa faticosa, si può ricorrere all’erba sintetica, pratica da maneggiare e da conservare, ma priva del fascino un po’ infantile dell’erba du prisepiu.
Giovanna Sotgiu – Co.Ri.S.Ma