Santa Maria Itinerari
Posizione geografica: lat. 41° 18’ N long. 09° 22’ E
Superficie: 1,90 kmq
Coste: 8,40 km
Altitudine max: 49 mt
La Maddalena, Caprera, e Santa Maria sono le uniche isole ad essere abitate tutto l’anno; su quest’ultima, però, è presente solo un esiguo nucleo di persone. Oltre ad essere la più verdeggiante dell’Arcipelago, Santa Maria è la sola ad avere la superficie composta per lo più da scisti e gneiss, con l’unico tratto granitico nel versante occidentale rivolto al Passo degli Asinelli, il braccio di mare che la separa da Razzoli. Le coste sono più frastagliate nel settore nord-ovest e maggiormente arrotondate nei settori sud e sud-est, dove troviamo una delle più grandi spiagge dell’Arcipelago: Cala Santa Maria. A nord troviamo l’isolotto La Presa, raggiungibile attraverso un breve istmo nel “Passo dello Strangolato”, a sud gli Isolotti Paduleddi divisi dal Passo del Topo, e gli Isolotti Stramanari e Carpa. Gli Stramanari custodiscono una specie endemica molto rara: la silene velutata (Silene velutina) ritenuta una specie scomparsa, qui rinvenuta negli anni Ottanta dal naturalista Giovanni Cesaraccio. Da Punta Vecchio Marino verso nord incontriamo: Cala Macchione dei Bovi, Cala del Tufo, il faro di Punta Filetto e la Cala Colombaro.
Oltre La Presa la costa scende in diagonale verso SW, con Cala Muro, Cala Drappo e Cala Tamerici. Superato il Passo degli Asinelli incontriamo Cala Ajacciolu, Cala Giorgio Marino e Punta Missoggio, quest’ultima rappresenta l’estremità meridionale, cui segue Cala di Fosso che conclude il periplo. Alle spalle della spiaggia di Cala Santa Maria si trova una notevole zona umida chiamata il “Padule”, uno stagno retrodunale d’acqua salmastra sulle cui sponde si possono osservare un’interessante salicornieto (Salicornia sp.) e numerose specie dell’avifauna marina. Tra le circa 300 specie vegetali presenti, è da menzionare la vulneraria barba di Giove (Anthyllis barbajovis), una rara pianta di alto interesse fitogeografico che colonizza brevi tratti di costa a pochi metri dal mare.
Nel Medioevo l’isola ebbe notevole importanza come luogo d’interesse religioso. Il convento di Sancta Maria Inter Insulas Budellis, (toponimo di Santa Maria nel Medioevo), sorgeva dove adesso si trova la casa del pastore Pietro Sanna alle spalle di Cala Santa Maria. Nella suggestione e nella pace di quest’isola, lo sceneggiatore Franco Solinas ha scritto belle pagine di alcuni interessanti film del cinema impegnato italiano.
Curiosità
I primi documenti scritti che attestano la presenza stabile dell’uomo nell’Arcipelago riguardano proprio gli abitanti di Santa Maria. Si tratta di un lascito testamentario a favore degli eremiti di quest’isola, avvenuto nel 1238, cui seguì nel 1243 una delibera del Pontefice Innocenzo IV, che inquadrava gli stessi nell’ordine di San Benedetto. Dopo pochi giorni, al priore della piccola comunità venne affidato l’importante incarico di assolvere dalla scomunica il re di Sardegna Enzo Hohenstaufen (figlio dell’imperatore Federico II) e sua moglie Adelasia di Torres, giudicessa del Logudoro-Gallura. Nelle primavere dei primi anni del 1700 arrivarono i pastori corsi a pascolare le mandrie sull’isola, ripagando la famiglia Berretta di Bonifacio con formaggi e ricotta. Dopo il passaggio dell’isola all’Italia, Bertoleoni (il ‘re di Tavolara”) si affrettò a erigere nell’isola alcuni chilometri di muretti a secco quando, nel 1843, venne promulgato il famoso editto delle chiudende. Inizia così la storia di Santa Maria, abbandonata nel 1856 da Giuseppe Bertoleoni perché travolto da uno scandalo familiare. Aveva messo incinta la cognata, rimasta vedova. La proprietà di quella terra riarsa dal sole e senza una fonte per l’approvvigionamento dell’acqua passò, agli inizi del 1900, ad una famiglia della Maddalena, i Viggiano. Una discendente sposò un ricco commerciante genovese, Carlo Ajassa, ed ebbe una nidiata di figlie che ricevettero in eredità l’isola e le sette case costruite nel tempo dai diversi proprietari. Nel corso degli anni alcune abitazioni vennero vendute (l’ultima a Roberto Benigni, il comico toscano) e acquistate da avvocati e notai amanti della solitudine e del mare cristallino che circonda Santa Maria. Il ramo genovese della famiglia Viggiano cedette parte della sua proprietà ad un gruppo immobiliare ligure che, dopo il progetto di edificare l’isola, si arrese davanti ai vincoli regionali e nazionali. In molti hanno cercato di mettere piede nell’isola. L’ultimo tentativo l’ha fatto, David Coultard, l’ex campione di Formula Uno. Ha contattato, attraverso una immobiliare monegasca, i legali dei proprietari ‘genovesi” per compare una delle case in riva al mare. Attende ancora una risposta.
Sulle isole vegetano una decina di silene. Sono piccole piantine, difficili da distinguere perchè molto simili tra loro. Fa eccezione solo la più importante, la rarissima e bella Silene velutina. Per la sua preziosità è protetta a livello nazionale, perchè vive solo in pochi siti della Sardegna e della Corsica: non cresce in nessun’altra parte del mondo! Ha trovato il suo habitat ideale nell’Arcipelago e dopo essere scomparsa per molti anni, oggi cresce ancora più abbondante e rigogliosa in diverse zone, sempre vicine al mare. Poco importa quale sia l’origine del nome, ciò che conta è che questo prezioso e antico endemismo, viene custodito dalle nostre isole. È uno dei tanti piccoli tesori, abbiatene rispetto.
Fabio Presutti – Massimiliano Doneddu