Testimonianza di Giannina Poggi (27 settembre 2006)
Domanda: Alle elezioni amministrative del 26 maggio 1952 lei si candidò nella lista del PCI e ottenne un lusinghiero successo: terza degli eletti, piazzandosi immediatamente dopo Salvuccio Magnasco ed Egidio Cossu, due “compagni” storici….
Giannina Poggi: “Fui spinta a candidarmi da un mio zio, fratello di mia madre. Si chiamava Mattia Sorba ed era un comunista di provata fede. Io ero molto giovane, ma disponevo di una carattere fermo, forgiato dalle esperienze, non sempre positive, che avevo maturato lontano da La Maddalena. Partecipai alla campagna elettorale, fu appassionante. Ottenni 103 consensi dagli elettori. Il cartello laico e di sinistra vinse. Riuscimmo a spingere la DC all’opposizione: non ci aspettavamo la vittoria. Sembrava che l’isola potesse avviarsi verso una rinascita prodotta dalle classi popolari, ma i fatti che accaddero in seguito, dimostrarono che non era possibile”.
Domanda: Insieme a lei, fu eletta un’altra donna….
Poggi: “Si, la compagna Edera Acciaro. Lei era iscritta al PCI e svolgeva attività di propaganda. Io, invece, fino al momento di accettare la candidatura mi ero dedicata al mio lavoro: facevo la sarta, un mestiere che avevo svolto anche a Trieste”.
Domanda: Lei non proveniva da una famiglia comunista…
Poggi: “No. I miei genitori erano socialisti. E anch’io lo ero, lo sono e lo sarò… . Ripeto mi sono trovata nelle liste comuniste per accontentare mio zio Mattia. Allora, comunismo e socialismo sembravano gli eredi di una ‘casa comune’, ed era quella che recepiva le istanze provenienti dalla classe lavoratrice, alla quale appartenevo”.
Domanda: Neppure quando é stata eletta consigliere comunale si é iscritta al Partito comunista…
Poggi: “No. Io non ho mai ritirato tessere di partito. I miei ideali cercavo di perseguirli e di praticarli nella quotidianità: non avevo bisogno di appartenere a partiti o gruppi politici definiti”.
Domanda: Ma, da indipendente di sinistra, é stata nominata assessore, in quota PCI, come si direbbe oggi…
Poggi: “Divenni assessore con il sindaco Salvatore Vincentelli, un grande socialista e, soprattutto, un galantuomo. Mi fu affidata l’assistenza sociale”.
Domanda: Un assessorato importante, vitale, affidato a una donna…. Si viveva in un’epoca abbastanza difficile, ancora non si conoscevano i discorsi sulla pari opportunità, sulle quote rosa … .
Poggi: “Devo dire che in qualche circostanza mi sono sentita come un burattino nelle mani di qualcuno. Difficilmente sono stata posta nelle condizioni di operare fattivamente. In Comune comandavano i funzionari e, poi, i soldi scarseggiavano… .“
Domanda: Eppure, nell’immediato dopoguerra e nelle condizioni in cui versava la comunità isolana, il suo era un assessorato chiave per la rinascita … e con un importante ritorno , sul piano elettorale…
Poggi: “Operavo con mezzi modesti e senza alcuna risorsa economica. Non si riuscivano a reperire neppure i soldi per acquistare le pappe per i neonati … . Le madri si rivolgevano al servizio assistenza e non ricevevano alcun sostegno, né economico, né morale”
Domanda: Per fornire assistenza agli indigenti c’era anche l’ECA…
Poggi: “Nella sede di quell’ente ci sono entrata solo una volta… . Per tanti anni é stato un feudo della DC, poi, durante la nostra amministrazione, il presidente era Augusto Morelli, consigliere comunale del PCI. Fu estromesso presto… .“
Domanda: Che cosa ricorda dei licenziamenti dei dipendenti dell’Arsenale, del 24 giugno 1952?
Poggi: “La notizia giunse in Comune e fece sensazione. Augusto Morelli, Egidio Cossu, Mario Filinesi, Pietrino del Giudice… Li conoscevo bene. Qualcuno sedeva sui banchi del consiglio comunale. Furono estromessi dal posto di lavoro senza preavviso, dalla sera alla mattina. Tutte brave persone, tutti onesti lavoratori… .“
Domanda: Si disse che abbia avuto voce in capitolo il parroco, don Salvatore Capula… .
Poggi: “Era indubbio che, a quei tempi, comandava lui. Era a conoscenza di molti fatti, e pure della volontà, da parte del Ministro della Difesa, di licenziare i comunisti dagli enti pubblici. Don Capula non amava chi professava idee di sinistra: a me, quando ero assessore, non ha permesso di fare da madrina al battesimo di un mio nipotino. Accadde nell’agosto del 1952. Disse che non ero degna di varcare la soglia della casa di Dio. Io ero e sono cattolica, socialista ma cattolica. Quel giudizio era troppo severo e ho risposto piccata: il parroco non si era comportato cristianamente.”
Domanda: I partiti di sinistra, per battere la DC , si erano alleati con la Lista Cittadina, nella quale erano stati inseriti molti massoni.. Il voltafaccia di alcuni questi signori della ‘buona borghesia’, determinò la fine dell’amministrazione guidata da Salvatore Vincentelli… .
Poggi: “L’obiettivo dei massoni e di tutti gli altri che avevano costituito la ‘Lista Cittadina’ era di giungere al potere. Alcuni di loro hanno tradito perché la Dc aveva assicurato a molti una visibilità futura, magari una carica di Sindaco, all’interno di un’alleanza forte, filogovernativa, con il controllo dalla sacrestia “.
Il Pane del Governo di Salvatore Abate e Francesco Nardini – Paolo Sorba Editore – La Maddalena