CronologiaMilleottocento

Correva l’anno 1827

Giulio Ferracciolo è sindaco di La Maddalena. Efisio Bisson sostituisce Taras nella funzione di bailo. Ricoprirà l’incarico fino al 1831.

A Bonifacio, viene riaperta la luogotenenza della gendarmeria.

Il cartografo capitano della Regia Marina inglese William Henry Smyth redige una carta della Gallura nord-orientale che è considerata fra le più belle raffigurazioni delle Bocche di Bonifacio. Smyth è anche l’autore di uno studio sulle condizioni della Sardegna, che pubblica nel 1828 a Londra e che tratta diffusamente del territorio delle Bocche. Un altro rilievo con scandaglio del fondo delle Bocche è intrapreso dal capitano Hurd. Il botanico Giuseppe Giacinto Moris ha il compito di studiare le piante della Sardegna: con l’aiutante Domenico Lisa, si fermerà fino al 1829 nell’arcipelago maddalenino, raccogliendo e classificando esemplari. Nel 1837 pubblicherà il primo dei tre volumi della Flora sardoa, abbellito dai disegni realizzati dalla moglie di Lisa.

16 gennaio

Vengono promulgate le Leggi civili e criminali del regno di Sardegna: è il cosiddetto Codice feliciano che conserverà la sua validità fino al 1848. Alla compilazione della raccolta che ha avuto come modello le costituzioni piemontesi del 1723, 1729, 1770, ha lavorato una nutrita schiera di giudici e magistrati sardi operanti a Torino.

24 gennaio

Muore a Cagliari Domenico Alberto Azuni (era nato a Sassari nel 1749), storico e giurista di fama internazionale.

Correva l'anno 182723 maggio

La chiesa, eretta nel 1814, sulle fondamenta di una di più modeste proporzioni, abbisognava di ogni tipo di arredo. Il Desgeneys, a quella data, si trovava in Piemonte perché destinato ad altro incarico. Ma non aveva reciso i suoi legami con la cittadina di La Maddalena, delle cui vicende -anzi – veniva costantemente informato. Così nel 1827, volle contribuire di sua iniziativa al decoro della nuova Chiesa Parrocchiale, facendo pervenire, come si evince da un documento datato 23 maggio di quell’anno, un pulpito e una balaustrata marmorea, opere entrambe di artigiani liguri. Il pulpito, che andava a sostituire un altro in legno di modesta fattura, probabilmente era destinato ad essere collocato alla destra del presbiterio, accanto alla cappella che accoglie oggi l’altare di San Giorgio, dono anch’esso del Desgeneys. Fu collocato invece, dove si trova attualmente, dal lato opposto, tra il pilastro che separa le due ultime cappelle prima del presbiterio, e lì rimase sino al 1952 anno in cui venne rimosso durante i lavori di ammodernamento della Chiesa e, dopo un infruttuoso tentativo di diversa collocazione e un’ accidentale rottura di una delle parti componenti la struttura, venne messo da parte e cadde quasi in oblio. Venne ricollocato al “suo posto” nel marzo del 2007 dopo un accurato restauro eseguito dalla ditta Desogus di Cagliari, specializzata nel restauro di opere d’arte.

31 maggio

Su proposta del Magistrato di sanità, nei centri minori vengono istituiti i medici condotti; il loro salario è a carico della comunità.

1 luglio

Compare il primo numero del ‘‘Giornale di Cagliari’’, diretto da Stanislao Caboni.

14 agosto

Muore Domenico MillelireTesto dell’informazione che il comandante dell’isola Gaspare Andreis ne diede alla corte viceregia di Cagliari: “La sera delli 14 corrente, alle ore 3 pomeridiane, cessò di vivere il capitano di questo porto, cavaliere di Savoia sig. Domenico Millelire, dopo il suo lungo incomodo di tanti anni che aveva, ed all’indomani fu portato in chiesa e li furono fatti gli onori funebri dovuti al suo grado a termini del regio regolamento delli 21 giugno 1823”).

25 settembre

Muore a Cagliari di colite flemmonosa il già viceré Giacomo Pes di Villamarina, il quale, nei due anni che governava l’isola, perseguitava senza pietà i monopolisti ed i contrabbandieri, giurava guerra a morte ai facinorosi ed alle fazioni che desolavano il paese, amministrando sempre la giustizia con inflessibilità unica.

28 ottobre

Nasce Nicolò Domenico Agostino Susini, da Francesco Andrea e Anna Maria Millelire – Archivio Parrocchia Santa Maria Maddalena – Registro Battesimi Vol. 3°(1822/1853) pg. 79. Altra figura isolana di rilievo, fratello del citato Pietro e di Antonio Susini Millelire al cui ultimo Garibaldi lasciò il comando della Legione Italiana in Montevideo al momento del suo rientro in Italia nel 1848. Nicolò Susini Millelire, volontario nelle campagne garibaldine del 1848/1849, inizialmente presente nel corpo della Cavalleria garibaldina, fu promosso Sottotenente per i fatti d’armi di Luino del 15 agosto 1848 contro l’esercito austriaco, al Comando della formazione degli studenti di Pavia ( Luino fu la prima battaglia vinta da Garibaldi in Italia dopo il suo rientro dal sud America); conclusasi la prima Guerra d’indipendenza sceglie di continuare il suo impegno per la causa italiana accorrendo alla difesa della Repubblica Romana nel 1849, con il grado di Capitano, ammalandosi di febbri e venendo fatto prigioniero dalle truppe francesi occorse in aiuto dello Stato Pontificio; dopo un periodo passato in servizio presso le Strade Ferrate a Genova ove ottiene per il suo comportamento la promozione a Capostazione, dà le dimissioni dall’impiego stesso arruolandosi, conservando il grado di capitano, nel Corpo dei Cacciatori delle Alpi, per la Seconda Guerra d’Indipendenza nel 1859, distinguendosi e ricevendo la medaglia d’argento al valor militare per il valore dimostrato nel combattimento di Varese del 26 maggio 1859, nonché il giorno successivo, valoroso nel combattimento di San Fermo, nelle file del 2° Reggimento, guidando la 1a compagnia del 2° battaglione, sotto il comando del tenente colonnello Giacomo Medici ( Il Corpo dei Cacciatori delle Alpi venne strutturato su tre reggimenti), sopraggiunto l’armistizio di Villafranca (8 luglio 1859) decide, sempre nel grado di Capitano, di rimanere nell’esercito regolare nelle file del 51° Reggimento fanteria – Brigata Alpi. Dopo aver cercato invano di partecipare fra i volontari al seguito di Garibaldi nella Spedizione dei Mille , a partire dal 1861 svolse servizio nell’Italia meridionale, adempiendo ai voleri della politica del nuovo stato monarchico, nello scontro civile legato alla repressione del brigantaggio nelle province meridionali, una pagina questa dell’unificazione che lacerò molte coscienze del movimento patriottico e repubblicano, ricevendo per tale incarico l’alta onorificenza della Croce e del titolo di Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Raggiunto l’ambito grado di Maggiore, con Regio Decreto 23 marzo 1862 sempre nelle file del 51° Reggimento fanteria di linea, fu presente quindi alla 3a Guerra d’indipendenza nel 1866, ritornato infine all’isola, essendo in aspettativa per “infermità temporanea non proveniente dal servizio”, vi muore il 27 dicembre 1868 alla giovane età di 41 anni. (Nell’atto di morte presente nell’Archivio dell’anagrafe comunale, Vol. 1° (n. 48 – anno 1868), l’allora Sindaco Pasquale Volpe accerta che “spirò alle ore dieci pomeridiane del 27 dicembre 1868 nella casa di abitazione posta nella Strada detta Garibaldi”. L’ubicazione dell’edificio dei Susini corrisponde all’attuale fabbricato Giagnoni-Gargiulo in Piazza Garibaldi (allora detta Piazza degli olmi), di fronte al Municipio; nel Censimento ufficiale del 1881, il più accurato fra i primi eseguiti, nella via già intitolata a Giuseppe Garibaldi, veniva consegnata la scheda censuaria al Capofamiglia Susini Pietro, fratello di Nicolò, presso il civico 14 (Piano terreno e primo piano, il civico risulta già frazionato con le famiglie Azara Anna, Azara Maria e Sini Andrea), nel restante censimento della strada non compaiono altre famiglie di nome Susini. L’atto dell’anagrafe attesta inoltre la sua condizione di celibe, il grado militare di Maggiore del Regio esercito ed il Corpo di destinazione ossia il 45° Reggimento fanteria. I dati anagrafici trovano riscontro presso l’Archivio Parrocchia Santa Maria Maddalena – Registro dei Morti Vol. 2° (1853/1876) p. 128.)