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Erba vetriola o muraiola

Erba vetriola o muraiola (nome scientifico Parietaria diffusa, nome locale gambirussa, cannigghiara, brigulosa)

Diffusa nei carrughj del centro storico, dove vegeta tra il granito e sulle vecchie mura, l’erba vetriola (conosciuta in gergo scientifico con il nome di Parietaria Officinalis) è un arbusto facente parte della categoria delle “Urticaceae”.

L’erba vetriola viene denominata anche con altri termini quali: “vetriola comune”, “muraiola”. “spaccapietre”,in Sardegna è conosciuta soprattutto col nome di gambirussa o erba ‘e ventu o erba e perdas, mentre in Gallura, in Corsica e alla Maddalena il nome più comune è quello corrispondente all’italiano, vitriola (in Corsica anche patrinostra). Essa è una pianta è una pianta prettamente perenne ed erbacea che può raggiungere un’altezza massima di centoventi centimetri. I suoi fusti sono alquanto cilindrici ed eretti. Le foglie hanno una forma a spirale e sono alterne e lanceolate. Per quanto riguarda i fiori, hanno una forma ovale, sono raggruppati all’ascella e sono di colore verdastro. I frutti invece, nascono sotto forma di acheni ovali di colore nero. È originaria e diffusa in Asia Occidentale e in Europa Meridionale; fiorisce dal mese di aprile al mese di novembre. Inoltre vegeta e predilige nelle seguenti zone: boschi, muri, ruderi, macerie, terreni non coltivati, prati umidi.

La vetriola comune è molto apprezzata poiché è parecchio “duttile”, ovvero può essere utile in diversi settori. Nel campo della ristorazione, si può utilizzare (prima della fioritura) tutta la pianta per condire varie insalate e/o minestroni. Si possono preparare succhi, decotti, infusi per curare anche irritazioni alle vie urinarie. Per fare ciò occorrono circa venti grammi di parti di pianta (frutti, fiori, foglie, fusto). Una volta che il tutto sia stato lavato e tagliato a pezzi, farlo bollire in circa due litri di acqua. Dopodiché, quando il tutto sia arrivato alla bollitura, lasciar riposare per dieci minuti, filtrarlo e berne massimo due tazze al giorno. È sempre consigliabile non eccedere con i dosaggi per evitare di incorrere in effetti poco desiderati (vomito, diarrea ecc…).

L’erba vetriola è composta maggiormente dai seguenti costituenti: tannini, flavonoidi, nitrato di potassio, calcio, mucillagini, elementi solforati, sali di potassio, acido glicolico, acido glicerico. Grazie a questi elementi, l’erba vetriola ha funzioni depurative, diuretiche, emollienti, sudorifere, espettoranti, antinfiammatorie. Tali peculiarità fanno sì che l’arbusto sia impiegato per trattare cistiti, nefriti, insufficienze cardiache, calcoli renali, calcoli vescicali, lievi scottature, dermatiti, ragadi, foruncoli, anemia, emorroidi.