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Gigaro sardo-corso

Gigaro sardo-corso o violaceo (nome scientifico Arum pictum, nome locale Ichera)

Il gigaro sardo-corso è una specie paleoendemica a distribuzione stenomediterraneo-occidentale diffusa nelle Isole Baleari, in Corsica, in Sardegna e nell’Isola di Montecristo. Cresce nelle macchie, nelle siepi e nei cespuglieti, in prati umidi e al borgo di ruscelli, su suoli freschi almeno in inverno e primavera, dal livello del mare a 1000 m circa, con optimum nella fascia mediterranea.

Il meccanismo di impollinazione è molto particolare: i fiori, unisessuali, sono addensati su una struttura colonnare chiamata spadice, circondata da una grande brattea petaloide (detta spata), che permette l’entrata degli insetti attraverso delle setole ripiegate sovrastanti i fiori maschili, attirandoli sia con l’odore che con un notevole aumento della temperatura all’interno della spata stessa. Le setole successivamente si alzano chiudendo l’entrata e imprigionando gli insetti; le antere maturano e scaricano su di essi il polline, dopodichè le setole si ripegano nuovamente lasciando uscire gli insetti carichi di polline.

Tutta la pianta contiene sostanze fortemente tossiche ma termolabili; il contatto cutaneo può provocare irritazioni, l’ingestione di parti fresche, soprattutto dei frutti, avvelenamenti anche mortali; il rizoma è ricco di amido e un tempo veniva utilizzato previa cottura persino per l’alimentazione umana.

Il nome generico, di etimologia incerta, era già in uso presso i Greci e i Romani; quello specifico, che significa ‘colorato’ si riferisce al colore rosso-violaceo dell’infiorescenza.

È una pianta tossica.