Antichi toponimi
Tratto da varie fonti orali ma anche dal “Vocabolario del dialetto maddalenino antico” di Francesco Pusole (2007) Tipografia Litografia Grafic Stampa – La Maddalena, riportiamo alcuni toponimi relativi ai vari rioni cittadini ed il significato dei sostantivi “compulu” e “pogghju”.
A’ vigna du ghjudìziu
Designa (la vigna del giudizio) una zona ad est e a nord di piazza Comando ove avvenne l’insediamento delle palazzine della Marina.
Alivi
La zona compresa approssimativamente tra via Cairoli e via Lamarmora.
Bassa Marina (abbassu a marina)
La zona che coincide con l’attuale via Amendola (già via Nazionale, poi Crispi).
Capannéddhi
Designa un’antica zona della città di La Maddalena a sud-ovest del Forte Sant’Andrea. Tale toponimo significava “piccole capanne”, poiché nel predetto luogo vennero edificate alcune case piccole, basse e con copertura inizialmente identica a quella delle primitive abitazioni del Collo Piano, cioè fatte con frascame pressato (in verde, come si diceva in quel tempo) donde l’appellativo, appunto, di “piccole capanne”.
Castelletto
La zona delle vie Viggiani, Magenta, Montebello, Cavour, ecc.
Còmpuli
Antica zona dell’isola di La Maddalena sita fra l’Ortarèddhu e i Capanneddhi. Deve il nome alla presenza, in passato, di alcuni recinti posticci costruiti per rinchiudere pecore o capre.
Còmpulu
Specie di recinto che veniva fatto anticamente con rami e frasche, in cui si rinchiudevano capre o pecore, affinchè vi trascorressero la notte. Vedi il verbo “accumpulà”.
Culumbàja
Colombaia. Verso la fine dell’Ottocento venne istituita a La Maddalena la regia colombaia dell’Esercito, la quale ospitava un numero ragguardevole di piccioni viaggiatori impiegati per esperimenti di comunicazione con Roma e Cagliari. E’ all’interno del Quartiere (u’ quartiè), ad est della caserma.
Marina
La zona bassa della città a sud di corso Vitt. Emanuele e piazza Garibaldi.
Ortarèddhu
Toponimo che indicava un tempo un campetto incolto sito a nord della zona denominata “I Capannèddhi”.
Pògghju
Poggio, pianoro. Venivano chiamate pògghj anche le caratteristiche piazzette del paese costruite su varie altezze (es. piazza Dante, Ferracciu, Toselli)
Prisgiò
Prigione. Quando il forte S. Andrea venne utilizzato come carcere mandamentale, gli isolani denominarono “a’ prisgiò” sia il forte medesimo che la zona ad esso adiacente. Tale toponimo sopravvive ancor oggi.
Purvarèra (strada da)
Via della Polveriera, oggi via Cappellini ove era sistemato il magazzino adibito alla conservazione delle munizioni.
Puzzu largu o lalgu
La zona ad ovest dell’edificio scolastico.
Quarantina (o Quarantena)
Zona compresa tra piazzetta Saint Bon, l’ex ospedaletto e la banchina di ponente di Cala Gavetta.
Rineddha
Piazza Comando (piazza ‘a Rineddha).
Scalo
Cala Balbiano o scalo vecchio o scala del fortino.
Scoglio
La zona tra via Lamarmora e la via Carducci, comprendendo anche l’edificio scolastico.
Spinìcciu (U’ spinicciu)
Lo spiniccio. Designa la zona che comprende tutto il declivio sud – orientale del monticello ad ovest di Cala Gavetta. Deve il suo nome alla diffusa presenza, nei tempi passati, di varie piante spinose, in particolare di ginestre.
Tòzzi (le rocce)
Indica la zona dove venne costruito il forte S. Andrea, e deve il suo chiaro nome alla presenza in quel luogo di grossi massi granitici.
U’ furtinu
Indica la zona dove venne costruito un forte, detto oggi forte di Cala Balbiano, in nome del vicerè di Sardegna Vincenzo Balbiano (in carica dal 1790 al 1794).
U’ molu
Il molo (zona a est di cala Gavetta corrispondente a piazza XXIII Febbraio 1793)
U’ Quartiè
L’area della caserma dei Cannonieri (Regia Artiglieria) tra via Balilla, via Regina Margherita e via Balbo.