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Cappella Istituto San Vincenzo

Nei primi anni del 1900, la Superiora dell’ospedale Militare, Suor Sodano di venerata memoria, constatando grande miseria morale in cui versava il paese per la presenza di due logge massoniche e di una chiesa protestante, comprese l’urgente bisogno di impedire che il male dilagasse sempre più e pensò ad un’altra Casa di Figlie della Carità, che, potessero per mezzo delle opere di gioventù attirare le anime a Dio, e cosi su iniziativa da suor Sodano, da padre G.B. Manzella, e per interessamento di S.E. Monsignor Emilio Parodi, Amministratore Apostolico al quale stava molto a cuore la cosa, e che diede tutto il suo contributo all’esecuzione del progetto, mediante la somma di £ 21.500, raccolta tra le Figlie della Carità della Provincia di Torino, fu acquistato uno stabile di proprietà dei Signori Dezerega, situato nel centro del paese, e preparato l’indispensabile per l’apertura della Casa da chiamarsi “Casa San Vincenzo”.

Il 15 giugno 1903, giunsero le prime due Suore, inviate dai venerati Superiori che avevano loro dato una larga benedizione per la buona riuscita dell’opera. Erano a riceverle allo sbarco il Rev. Signor Vicario Can. Vico, Parroco del luogo e la buona Suor Sodano che le condusse alla minuscola, graziosa casetta, adagiata su un terreno assai roccioso, che doveva essere la loro residenza. Il 1° luglio, accompagnata dalla Superiora di Sassari, la Serva di Dio Suor Giuseppina Nicoli, giunse per l’apertura ufficiale la compianta Suor Teresa Fior, nominata Superiora della Casetta nascente. Figlia di ricchi industriali, di fede adamantina e inesauribile carità, ella aveva ricevuto con un’accurata educazione ed una brillante istruzione il tesoro di una fede profonda e di un ardente zelo. Dotata di qualità superiori di mente e di cuore aveva saputo valersene consacrando la sua vita a Dio e al sollievo dei poveri e giungeva in quest’isola, in cui l’obbedienza l’inviava, disposta a dare il meglio del suo cuore e di se stessa.

Il 15 luglio 1903 fu aperta la prima opera con laboratorio delle giovinette poi, data l’esiguità dei locali, fu costruito un altro piccolo fabbricato con due aule che servivano, una per asilo e una per dare qualche lezione. Grandi progetti di miglioramento aveva in mente la buona Suor Fior, ma richiamata dai superiori di Torino nell’agosto del 1907, per prendere la direzione dell’Orfanotrofio fondato da suo padre ad Udine, sua città natale, non poté effettuarli. Trasferita suor Fior , venne inviata a La Maddalena suor Maria Elisa Gotteland ( a La Maddalena dal 1909 al 1940), “di antica famiglia piemontese, ricca di censo e nobiltà, ma più ancora di virtù solidale e di doti elevate di mente e di cuore”. Suor Gotteland, indimenticabile ed energica benefattrice della comunità maddalenina, trasformo la “Casetta San Vincenzo” in grande Istituto, fervido di vita operosa e gioiosa.

La Cappella, dedicata all’Immacolata Concezione, sorge al centro dell’Istituto San Vincenzo, alla sommità di un’ampia gradinata in granito, con porticato a tre archi, fu costruita dopo il 1910. La Cappella è il cuore spirituale dell’Istituto che per quasi un secolo è stato un importante centro assistenziale, caritativo, educativo e culturale di La Maddalena. Originariamente la Cappella, delicatamente tinteggiata di celeste, recava sull’altare di marmo bianco una grande statua della Madonna. Con la demolizione dell’altare, sostituito da uno conciliare, la statua è stata posta sul lato sinistro.