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Caprera Itinerari

Posizione geografica: lat. 41° 13’ N long. 09° 28’ E
Superficie: 15,75 kmq
Coste: 41,3 km
Altitudine max: 212 mt

Tra gli ambienti naturali di maggior pregio e più integri del Mediterraneo, vi sono senz’altro quelli offerti dall’isola di Caprera.
Collegata a La Maddalena sin dal 1890, per mezzo della diga-ponte (lunga 547 mt) nel Passo della Moneta, è la seconda dell’Arcipelago per superficie e la prima per sviluppo costiero. Presenta una forma allungata, attraversata da nord a sud dal massiccio del Tejalone, che separa l’isola in due versanti, orientale ed occidentale. Questi sono profondamente diversi dal punto di vista morfologico e vegetale: il primo più ripido, caratterizzato da numerose rocce affioranti, il secondo, più dolce, con una copertura vegetale più rigogliosa e con le stupende pinete. La costa ha forma più compatta nel settore nord ed è caratterizzata da profonde insenature a sud. La copertura vegetale è composta da oltre 600 specie con numerosi endemismi.
Alle fantasmagoriche cime di granito del Monte Tejalone, Poggio Stefano e Poggio Zonza, fa eco via mare (da nord in senso orario) l’incantevole costa: Punta Crucitta, Candeo, Cala Coticcio, Cala Brigantina, Cala Portese, Cala Andreani, Punta Rossa, Porto Palma, Punta Fico, Cala Baccà, il Golfo di Stagnali, Cala Garibaldi, Cala Serena, Cala Caprarese, Cala Napoletana e Punta Galera. Da segnalare i numerosi isolotti che si incontrano lungo la costa, ricordiamo i più grandi, entrambi a sud di Caprera: il Porco, nel versante occidentale, e la Pecora, in quello orientale. Nell’isola vi sono numerose fortificazioni militari alcune delle quali rappresentano le attrattive dei nostri itinerari, che si snodano lungo quei sentieri, un tempo strade utilizzate per mettere in comunicazione queste opere di difesa navale ed aerea.
I veri cultori della storia non potranno esimersi da una visita di straordinaria suggestione al Compendio Garibaldino, residenza dell’Eroe dal 1856 fino alla sua morte, avvenuta nel 1882. Oggi è un museo nazionale tra i più visitati d’Italia. Nell’antico borgo di Stagnali, dove un tempo alloggiavano le truppe di difesa mobile e terrestre (fanteria e bersaglieri), oggi è possibile visitare il C.E.A. (Centro di Educazione Ambientale).
Al suo interno, il Centro Ricerche Delfini (primo ad essere istituito in Italia), si propone di monitorare le popolazioni dei cetacei che vivono in questa porzione del “Santuario dei Cetacei”, illustrando ai visitatori le metodiche di ricerca della fotoidentificazione e del campionamento dei suoni rilevati con l’uso d’idrofoni. Inoltre è possibile visitare il Museo Geomineralogico ed il Museo del Mare. Il primo, dedicato alla memoria del naturalista maddalenino Giovanni Cesaraccio, espone rocce, sabbie, minerali dell’Arcipelago e mostra uno spaccato dell’attività della cava di granito di Cala Francese attraverso foto, documenti, vecchi arnesi ed una bella collezione malacologica. Il secondo, inaugurato nell’estate del 2006, è diviso in quattro sezioni. La prima illustra la vita dei pescatori della comunità maddalenina; la seconda descrive le attività dell’arsenale militare; la terza è dedicata ai faristi dell’Arcipelago del secolo scorso, la quarta sezione è riservata alla vela latina; interessanti anche le foto storiche e l’attrezzatura del palombaro maddalenino Lazzarino Mazza. Non molto distante da qui, tra Punta Coda e la parte occidentale di Porto Palma, si trova il C.V.C. (Centro Velico Caprera). Aperta nel 1967, questa scuola velica d’importanza europea, ha visto tra i suoi allievi nomi quali: Cino Ricci, Mauro Pelaschier, Francesco De Angelis e molti altri ancora, oggi divenuti skipper di fama mondiale.

Fabio Presutti – Massimiliano Doneddu