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Castagnaccio

Parzialmente tratto dal libro “Cucina isolana. Un arcipelago di sapori mediterranei” a cura di Giovanna Sotgiu e Antonio Frau – Paolo Sorba Editore – La Maddalena

Il castagnaccio è un tipico dolce autunnale a base di farina di castagne, pinoli, uvetta e rosmarino. Piatto povero di origine contadina essendo la castagna diffusa nelle campagne, poco costosa e nutriente. Le prime notizie di questo dolce risalgono al 1553 e pare sia stato ideato da un certo Pilade da Lucca, a partire dall’800 si arricchisce di uvetta e pinoli e si diffonde nel resto d’Italia.

È caratteristico delle zone appenniniche di Toscana, Liguria, Emilia e Piemonte e presenta qualche differenza a seconda della zona.

Questo piatto presenta un risvolto curioso: si diceva che le foglioline di rosmarino usate nel castagnaccio fossero un filtro d’amore: il ragazzo che avesse mangiato il dolce offertogli da una fanciulla si sarebbe innamorato di lei e l’avrebbe sposata. Il castagnaccio può essere servito sia caldo che freddo, magari accompagnato da un bicchierino di vin santo.

La nostra ricetta, arrivata sull’isola molto probabilmente dai primi liguri (spezzini sopratutto che si sistemarono nella frazione di Moneta e nelle casupole del rione Vaticano) giunti a La Maddalena per i grandi lavori del Regio Arsenale, prevede: 500 gr di farina di castagne (farina castagnina), 60 gr di pinoli, noci sgusciate, un rametto di rosmarino, 4 cucchiai di olio più uno per la teglia, 3 pizzichi di sale, acqua, buccia grattugiata d’arancia.

Setacciare la farina in una terrina, versare l’acqua un po’ alla volta e sciogliere con una frusta per evitare i grumi. Aggiungere il sale e la buccia d’arancia. Versare in una teglia di rame stagnato o di ferro o in tortiera antiaderente unta di olio. Spargervi sopra i pinoli, le noci tritate, gli aghi di rosmarino e aggiungere l’olio rimasto distribuendolo uniformemente con una spolverata di zucchero, per far venire la crosta del dolce screpolata.

Portare il forno a temperatura di 180° per 10/15 minuti. Infornare e cuocere per circa 40 minuti. Si può aggiungere all’impasto l’uva sultanina, precedentemente infarinata, dopo l’ammollo di qualche minuto in acqua tiepida.

“Cucina isolana. Un arcipelago di sapori mediterranei” a cura di Giovanna Sotgiu e Antonio Frau – Paolo Sorba Editore – La Maddalena