Correva l’anno 1710
Nel corso della spedizione che avrebbe dovuto liberare la Sardegna da Carlo III, organizzata nel 1710 dai fuorusciti sardi a Madrid, un contingente sbarcato a Terranova (l’attuale Olbia) fu sconfitto dalle forze inglesi presso la chiesa di San Simplicio.
Filippo V tentò di riconquistare la Sardegna. Si voleva prima delle altre espugnare la parte settentrionale giacché le forze erano sufficienti contro la Gallura e Sassari, non contro Cagliari. I conti del Castillo e di Montalbo, Francesco Litala, i fratelli Ruiz e i Sardo dovevano sbarcare con 400 soldati nella città di Terranova sostenitrice del Borbone; il resto delle truppe, che contavano circa 3000 uomini, avrebbe assalito Sassari, Alghero e Castellaragonese sotto gli ordini del marchese Laconi, promosso viceré.
Il conte Castillo scese a Terranova e pose gli accampamenti presso la chiesa di San Simplicio. Francesco Pes lo fronteggiò con una numerosa cavalleria per impedire che potesse andare avanti e salire sul Gemini e riportò buoni successi l’11 e il 15 di giugno. Finalmente giunse in soccorso la flotta inglese che sbarcò mille uomini: il Castillo, assalito da forze ormai molto superiori, fu costretto a capitolare.
L’arciduca Carlo, con diplomi spediti da Barcellona il 27 febbraio 1711, premiava Francesco Pes marchese di Villamarina, mentre il Valentino, che fin dal 1708 (2 giugno) aveva ottenuto il titolo di conte, aggiungeva ad esso il nome della chiesa di San Martino, situata nella regione di Tempio.
Arresto del bonifacino Carboni, perché ha avuto la temerarietà di richiedere, prima al re di Spagna, Filippo V, e poi all’imperatore Carlo VI, una sorta d’investitura feudale sull’arcipelago, da sempre terra demaniale, assieme al diritto di sfruttamento, in enfiteusi, di quelle terre e di libero esercizio della pesca del corallo nelle acque circostanti.