Correva l’anno 1823
Gennaro Roero di Monticelli assume la carica di viceré di Sardegna. Viene promosso in tutta la Sardegna un programma d’istruzione elementare. Ogni villaggio dovrebbe avere la sua scuola normale popolare a carico del comune: in realtà, difficoltà di bilancio spesso non ne consentono il funzionamento.
Antonio Vincentelli è sindaco di Santa Teresa.
Pasquale Galloni è sindaco di La Maddalena.
A Bonifacio, avviene l’apertura di una scuola comunale cantonale e il cimitero marino di San Francesco cappella delle antiche famiglie di Bonifacio.
L’sola prosegue gradualmente il suo sviluppo urbanistico. Una fondamentale “dominante” dell’insediamento è rappresentata dal meccanismo evolutivo che configura un sistema di aggregazione di cellule elementari per la formazione del tessuto urbano. L’esito di tale processo e il processo stesso rappresentano elementi invarianti del tessuto insediativo e, al tempo stesso, le coordinate di un cammino urbano che troverà altri elementi generatori nella coerenza dell’organizzazione dello spazio connessa con la progressiva costituzione dell’abitato. La casa rurale dell’arcipelago, nel suo schema più semplice, è formata da un solo ambiente con tetto a due falde, una volta coperto con vegetali. Il forno è esterno, oggi lo si può vedere anche semi-esterno, cioè con l’imboccatura nella cucina e con la volta che risulta esterna rispetto al muro perimetrale della casa. Materiale impiegato è il granito in pezzame, o, più spesso, in blocchi parallelepipedi, delle dimensioni di cm 30 x 15 x 60. Il muro è praticamente a secco, perché la malta impiegata – che è un semplice impasto fangoso – ha lo scopo di otturare gli interstizi. La calce è limitata all’indispensabile per il suo costo, dato che deve essere trasportata dalla Corsica. Con l’occupazione sarda la calce viene importata dall’isola di Tavolara, prima, e da Bonifacio, poi, perché viene reputata di qualità migliore e più economica di quella di Castel Sardo. Il successivo sviluppo, che in Gallura ha condotto anche alla costruzione di un secondo piano, qui è avvenuto a preferenza per giustapposizione laterale. Il tipo di casa “gallurese”, divenendo cittadina, qui non ha potuto svilupparsi lungo un asse longitudinale come lo “stazzo”- evidentemente per il costo dell’area fabbricabile – e non ha perciò assunto quelle forme allungate tipiche della casa rurale, ma si è sviluppata in altezza. L’influenza dell’architettura gallurese non solo risulta evidente dall’aspetto edilizio della città, ma è anche confortata da documenti d’archivio, che testimoniano dell’arrivo di muratori galluresi. La scala esterna è di origine forestiera, molto probabilmente risultato della convergenza di maestranze napoletane e pugliesi, che hanno anche dato un notevole contributo all’edilizia isolana introducendo l’uso della costruzione a volta, del tufo calcareo e della calce idraulica. Le case di Cala Mangiavolpe costituiscono un pittoresco elemento forestiero, che va scomparendo per le frequenti ricostruzioni dei fabbricati avvenute in questi ultimi anni ed effettuate con materiali e tecniche differenti. L’uso del mattone cotto, ad esempio, si è affermato principalmente verso la fine del secolo scorso ed il granito resiste come pietra ornamentale, essendo ormai abbandonato l’uso come pietra portante. Dal punto di vista strettamente tipologico gli isolati sono frutto di una lenta stratificazione edilizia, avvenuta per sostituzione, che ha dato origine ad una struttura di “case a schiera aggregate”, organizzate, quasi sempre, lungo due direttrici principali e parallele tra loro. Da una più attenta analisi si può rilevare che: il numero delle aperture esterne varia con l’ampiezza del modulo che prevede, di norma, una finestra per vano. Al piano terra, oltre al vano d’ingresso, si trova il vano della bottega e, generalmente una finestra; ai piani superiori, destinati quasi sempre alla residenza, due finestre per piano, allineate con le aperture del piano terra. Le pareti laterali sono generalmente cieche. Lo sviluppo in verticale dell’unità edilizia postula l’isolamento del corpo scala dall’area residenziale e questo è ottenuto aumentando di un mezzo modulo circa il fronte dell’edificio. L’affaccio su strada quindi oscilla da poco meno di quattro metri, per il tipo base, a un minimo di sei metri nel caso di tipo con vano scala indipendente. La profondità oscilla tra i nove e i quindici metri; l’altezza media dei piani è di circa tre metri e venti.
2 gennaio
Nasce a La Maddalena Giuseppe Mamberti nome di battaglia “Barbamonaco”. Sposato con Caterina Forni (genovese), carbonaro, disertò dalla Marina Sarda. Raggiunse Garibaldi in Sud America, combatté con lui a Montevideo ed al Salto di San Antonio (si parla di lui nel racconto di una battaglia navale nel Mar della Plata nel libro “L’ultimo corsaro” edito da Feltrinelli). Ritornato in Italia fu reintegrato nel grado e combatté in Crimea, e nell’assedio di Gaeta e Lissa, dove si distinse catturando il bompresso della Raiser, custodito al museo navale di La Spezia. Gli vennero conferite due medaglie d’argento al Valor militare e altre decorazioni minori. Morirà a La Spezia nel 1895.
4 aprile
Il viceré fa pubblicare l’editto «sopra le chiudende»: sono passati più di due anni dalla sua promulgazione.
24 giugno
Carlo Felice dispone l’istituzione delle scuole normali (le elementari) in tutti i villaggi dell’isola.
23 agosto
Uno dei condannati per i moti di Genova e Alessandria, il medico Agostino Niccolari, arriva a La Maddalena e viene rinchiuso in carcere, dove rimarrà per circa un anno; gli sarà concesso, però, di esercitare la professione. Sposerà una maddalenina, Maria Domenica Susini, figlia di Francesco e di Anna Maria Millelire.
17 ottobre
La Reale Udienza emette un’importante sentenza sui diritti di proprietà dei terreni del territorio di Santa Teresa e delle cussorgie vicine. “è istituita la caserma dei carabinieri a Santa Teresa per sedare malumori e a volte anche conflitti a fuoco, vista la serietà, alquanto opinabile, dell’istituzione dei Barracelli che non si faceva spesso pregare a violare la legge anziché tutelarla” (Rattu).
10 novembre
Editto sulle dogane: con un meccanismo simile a quello adottato circa cinquant’anni prima in Toscana le esportazioni di grano dall’isola e il relativo prelievo fiscale vengono agganciati al prezzo medio registrato per l’afforo del grano in base ai dati che saranno forniti dagli intendenti provinciali.