Correva l’anno 1925
Joseph Carrega è sindaco di Bonifacio.
Visita di Adalberto di Savoia, duca di Bergamo.
Inizia la disinfestazione della zona del Liscia con bonifica organizzata da esperti ingegneri.
Nel 1925, viene costituita a Genova la Compagnia Sarda di Navigazione che comprendeva la linea giornaliera Terranova Pausania – Golfo Aranci – La Maddalena e una commissione presieduta dal Senatore Orlando proponeva l’istituzione di una linea Arzachena (Cannigione) – Maddalena – Santa Teresa – Bonifacio giornaliera.
Nello stesso anno, per motivi igienico – sanitari, venne chiusa dal podestà la casa di tolleranza di via Balbo, gestita da un certo signor Giacomo. Altre due erano tuttavia in funzione in via Magnaghi e via Mirabello, per militari. Altre prostitute esercitavano presso le proprie abitazioni (via Cairoli, via Montebello, via Balbo, via Maggior leggero etc.).
Il comune interviene economicamente per demolire i numerosi “piazzaletti” presenti in via Garibaldi, per poter rendere più fruibile la strada al passeggio. (oggi tutto ciò che appartiene al passato ci sembra bello… Al tempo in cui furono demoliti era una conquista …..l’evoluzione di una cittadina che stava crescendo …)
1 febbraio
La Maddalena. Alle elezioni comunali si afferma la lista delle opposizioni, nonostante le intimidazioni fasciste e il divieto di comizi. Domenico Tanca diviene sindaco, ma il 18 agosto il consiglio comunale è sciolto e Tanca è nominato commissario prefettizio.
10 aprile
La città di Cagliari è colpita da una grave epidemia. Nei porti del Mediterraneo i bastimenti provenienti dall’isola sono dichiarati “sospetti”.
maggio
Nel decennio 1921-1931 la popolazione di La Maddalena era cresciuta di 1.600 abitanti. E fu allora, nel 1925, che vennero aperti due grandi empori, i precursori degli attuali centri commerciali. In via Garibaldi il Bazar Turco, poi denominato Bazar Italia, a piano terra di un palazzo di tre piani, con insegna, “Bazar Italia Paolo Consigli”, ancora oggi, in parte visibile dal traghetto. Consigli, oltre che commerciante fu editore di cartoline. L’altro “centro commerciale“, sempre nello stesso anno, lo aprì la famiglia Mascagni. La famiglia era giunta a Maddalena alla fine dell’800, con Domenico, nato nella frazione di Bulzanella nel comune di Cormugnano, provincia di Bologna, appennino tosco-emiliano, nel 1860. Domenico Mascagni era venditore ambulante che dopo aver lavorato, tra alterne vicende, in Emilia, decise di cercare fortuna a La Maddalena, dove per le grandi fortificazioni in costruzione e per la popolazione militare e civile in continuo aumento, si diceva ci fossero buone possibilità nel lavoro. Domenico allestì una bancarella con la quale smerciava, con grande abilità e buona richiesta, merce acquistata dai fallimenti. Offriva la propria mercanzia gridando: “Roba della bancarotta ….! Roba della bancarotta ….!“. di qui il nomignolo (Bancarotta) che successivamente diede il nome al grande emporio. Nel 1900 Domenico Mascagni, considerato che gli affari andavano bene, decise di portare a La Maddalena tutta la famiglia. Nel frattempo aveva aperto un piccolo negozio in via Italia, (nel locale attualmente occupato della gioielleria Susini) ed aveva acquistato casa per la numerosa famiglia in via Regina Margherita. Nel maggio del 1925 la famiglia Mascagni trasferì il proprio negozio nel lato opposto di via Italia, ingrandendolo in pochi anni fino ad abbracciare, su tre piani diversi, due strade ed una piazza: via Italia, via XX Settembre e piazza Santa Maria Maddalena. Un grande emporio con le insegne “Grandi Magazzini Bancarotta“, con tre ingressi diversi. Nel negozio, con una superficie di oltre 300 metri quadrati, si vendevano: mercerie, tessuti, biancheria, maglierie, scarpe, cartolerie, divani, credenze, tavoli, sedie, camere da letto, ecc. Ci fu un periodo ne quale vi lavoravano anche 16 persone, con tanto di ragioniere e due cassiere. Oltre i maddalenini e i militari presenti con le loro famiglie, i clienti arrivavano anche dalla costa dirimpettaia a dall’intera Gallura.
2 giugno
Mussolini ritorna all’isola per il tradizionale pellegrinaggio alla tomba di Garibaldi. Si è ormai aggiudicato in Parlamento il 65 per cento dei suffragi e 374 seggi, con spregiudicati atti delle sezioni di periferia, a cui quest’isola non è certo rimasta estranea.
29 luglio
Nasce a La Maddalena, il fotografo Franco Pinna, da Pietro, ufficiale dell’esercito d’origine sassarese, e da Maria Pais. I suoi esordi, dopo una breve esperienza come operatore di cine documentari, avvengono nel 1952 in parallelo a un’intensa militanza politica. Membro della Fotografi Associati (con De Martis, Garrubba, N. Sansone, Volta), ha seguito l’antropologo Ernesto De Martino nel corso di diverse spedizioni di ricerca in Meridione (Lucania, 1952, 1956, 1959; Salento 1959), ottenendone documentazioni di grande valore artistico e culturale. Nel 1959 pubblica il suo primo fotolibro, La Sila, a cui fa seguito Sardegna una civiltà di pietra (1961). Le sue foto appaiono sulle riviste “Life”, “Stern”, “Sunday Times”, “Vogue”, “Paris Match”, “Epoca”, “L’Espresso” , “Panorama” e “Noi Donne”. Pinna diventa fotografo di fiducia di Federico Fellini e realizza le foto di scena dei suoi film da Giulietta degli spiriti, 1965, fino a Casanova nel 1976, pubblica alcuni fotolibri (I Clowns, Fellini’s Film) ispirati ai suoi film. La morte improvvisa gli impedisce di concludere il progetto Itinerari emiliani, cominciato nel 1976.
18 ottobre
Nasce a La Maddalena Renzo De Martino; Insegnante, saggista (n. La Maddalena 1925). Dopo aver conseguito la laurea si è dedicato all’insegnamento nelle scuole secondarie e allo studio del gallurese e in particolare del dialetto della sua città. Giornalista pubblicista dal 1966, è stato per alcuni anni anche preside del Liceo classico di La Maddalena. E’ autore di numerosi interessanti saggi e di moltissimi articoli apparsi in quotidiani e in periodici culturali, tra cui La Maddalena, in La Sardegna. Enciclopedia (a cura di Manlio Brigaglia), I, 1982; La Maddalena, un’isola e il suo arcipelago, 1988.
19 settembre
Si assumono informazioni tecniche per la costruzione a Santa Teresa di un acquedotto che garantisca l’approvvigionamento idrico anche in estate per l’aumentata presenza di abitanti. Il Consiglio vanta la “rinomata stagione balneare”.