CronologiaMillenovecento

Correva l’anno 1970

Restauro dei ruderi, recuperati all’oblio, della cappella di S. Maria nell’isola di Lavezzi.

Antonio Sardo è sindaco di Santa Teresa e la Pro-loco realizza ex novo il costume del paese.

21 febbraio

Fiducia alla giunta regionale di centro-sinistra presieduta da Lucio Abis.

19 aprile

il Consiglio comunale di Palau approva il Piano di fabbricazione: le cubature previste garantiscono l’insediabilità di 18.000 abitanti nel territorio del Comune.

24 aprile

Cagliari contesta il papa Paolo VI. Violenti scontri si scatenarono quando a un gruppo di anarchici (tra cui alcuni maddalenini) venne impedito di manifestare contro la visita del Papa: privati del megafono senza uno straccio di verbale, i presidianti si posizionarono davanti al corteo di macchine provocando la reazione brutale della polizia. A difesa degli anarchici, toccati da vicino dalle parole del Papa e esasperati dalla militarizzazione del quartiere, numerosi giovani cagliaritani si scontrarono con la polizia che riuscì a fermarne trecento. Ventidue di questi fermi vennero tramutati in arresti, mentre in molti denunciarono violenze subite in piazza e in questura.

23 maggio

Si è concluso con la vittoria del piccolo Maurizio Comiti il festival canoro dei bambini, organizzato dal movimento cattolico nel salone della scuola materna di Due Strade. Alla gara hanno partecipato 18 bambini. Il vincitore ha cantato la canzone “La moto del motocross”. Ai posti d’onore si sono classificati Gianfranco Impagliazzo e Mario Beltrame.

24 maggio

Dopo sedici anni di attesa, viene inaugurato il nuovo ospedale “civile” Paolo Merlo. Finora i malati dell’arcipelago venivano ricoverati in uno speciale reparto dell’ospedale militare, avrà tre reparti e potrà ospitare sessanta degenti. Non era mai accaduto di vedere una simile folla a La Maddalena all’inaugurazione di un’opera pubblica, ma il motivo andava ricercato nell’attesa quasi ventennale. Il direttore è il professor Spinelli coadiuvato dal professor Addis, vi opereranno i medici locali e saranno operativi i reparti di radiologia, chirurgia oltre il pronto soccorso.

7 giugno

Per la seconda volta viene eletto sindaco di Palau, Pietro Aresu. Si avvia la costruzione della sala parrocchiale, lato ponente, e si ristruttura e rende agibile quella sul lato orientale della chiesa. i lavori si concluderanno nel 1975.

10 giugno

Esordisce con la prima squadra del Cagliari in una partita ufficiale di Coppa Italia, il talento maddalenino Nino Catuogno. Negli anni sessanta la scuola calcistica maddalenina si qualifica per il valore dei propri giovani, in grado di garantire squadre interamente formate da elementi isolani; e Nino è uno dei “golden boys” di quel periodo. Cresce nel prolifico vivaio bianco-celeste sotto la sapiente guida di Salvatore Zichina e già da pulcino si mette in evidenza; nel giugno 1961 partecipa infatti ad un raduno nazionale N.A.G.C. a Coverciano classificandosi al terzo posto nel “percorso tecnico”.
Conferma il proprio talento in una fortissima squadra juniores e, appena quindicenne, merita l’esordio in prima squadra (5/4/1964: Ilva-Bosa 10-0). E’ quella la Grande Ilva, e per capire come un ragazzino potesse vivere quella esperienza basta rileggere la formazione: D’Oriano; Vitiello, Leonardi; Serra, Scanu B., Pisano; Filinesi, Paoli, Magni, Scanu G., Catuogno; con l’esordiente che sostituisce un altro grandissimo: Giannino Petri. L’anno successivo gioca con maggiore frequenza mentre nel 1965/66 disputa un grande campionato da titolare in una squadra di giovanissimi battezzata Ilva Baby (12 i suoi gol in 27 partite). Catuogno viene seguito dal Cagliari che a fine stagione lo acquista insieme ad Antonello Murri. Con i rossoblù in momenti diversi trascorre alcune stagioni, prima aggregato alla Primavera e poi alla squadra De Martino. Il 10 giugno 1970 esordisce con la prima squadra al Sant’Elia in una partita ufficiale di Coppa Italia (Cagliari-Varese 0-0). In questi anni ha anche l’opportunità di giocare in prestito nel campionato meridionale delle Serie D con l’Angri e di rientrare per qualche stagione all’Ilva, anche per assolvere ad impegni di studio. Sono anni in cui i bianco-celesti competono sempre per le posizioni di vertice e Catuogno, dopo stagioni giocate ancora da punta inizia ad arretrare la propria posizione in campo occupando il naturale ruolo di centrocampista, operando preferibilmente sulla trequarti. Con la maglia bianco-celeste disputa 10 campionati e colleziona circa 250 partite e 80 reti; la sua ultima gara risale al 5/6/1977 (Porto Torres-Ilvarsenal 1-0). Calciatore dotato di talento naturale, Nino riesce ad esprimere una elevata qualità tecnica ed una innata intelligenza tattica; con la maturità diventa poi un punto di riferimento per i più giovani: detta il passaggio e riesce a giocare con disinvoltura anche nelle situazioni più complesse. Un grande calciatore! (Gianni Vigiano)

29 agosto

Le trasfusioni di sangue a La Maddalena venivano praticate nel Novecento presso l’Ospedale Militare. La donazione tuttavia era occasionale e tra i militari, specialmente di truppa. Tra i maddalenini la donazione veniva praticata, quando occorreva, presso il padiglione civile, posto ad est della struttura. Con l’apertura dell’ospedale, il Paolo Merlo, da parte del Comune e dell’Ente Crespellari, si rese necessario garantire un approvvigionamento regolare di sangue, visto che erano frequenti gli interventi chirurgici e i parti, come in occasione di incidenti. E poi c’era il problema della talassemia, anche all’Isola abbastanza diffuso. Fu così che un gruppo di isolani, lo più già donatori, si riunirono nel salone consiliare e, alla presenza del presidente provinciale, Francesco Priori, costituirono l’Avis Comunale La Maddalena. L’attuale presidente, Giovanni Marzano, ricorda i nomi del primo consiglio direttivo: “Stelletti Arturo, Basoli Franco, Scotto Vincenzo, Vivarelli Edoardo, Conti Sandro e Ciucci Mietta. I Revisori dei Conti: De Martino Renzo, Ferracciolo Rosita e Pedroni Donato. Il Collegio dei Probiviri: Deligia Giuseppe, Virdis Agostino e Capula Don Salvatore. All’allora Sindaco Deligia, per riconosciuti meriti, viene conferita all’unanimità la presidenza onoraria”. Il mattino successivo in apposita riunione nella sede di via Bixio 2, ricorda ancora il presidente Marzano, “furono concordemente nominati il Presidente Conti, il Vice presidente Basoli, il Segretario Stelletti, l’Amministratore Scotto e Vivarelli alla Propaganda. L’AVIS Nazionale ratificherà l’affiliazione l’11 settembre 1970”. Predecessori dell’attuale presidente Marzano, sono stati per moltissimi anni, Claudio Delogu, al quale, dopo la sua prematura morte “in servizio”, la sezione è intitolata, e Pasquale Annunziata, sotto la cui gestione si sono raggiunti diversi record di donazioni. (C. Ronchi)

25 ottobre

Viene inaugurato il nuovo campo di volley in via La Marmora.

27 ottobre

La giunta Abis si dimette per protesta contro il ‘‘decretone’’ del ministro Colombo che interviene anche sulle entrate della Regione diminuendole.

novembre

Un ardito progetto per l’isola, un tunnel per rilanciare l’economia.  

22 novembre

Si tengono le elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale. Le prime di quegli anni Settanta che portano alla Maddalena la Marina Militare statunitense, e modificano per sempre lo stile di vita della comunità. Le affronta, da sindaco ‘uscente’ Giuseppe Deligia, quarantenne disegnatore tecnico, dipendente della Marina Militare. Era assurto alla carica il 9 giugno di due anni prima, sostituendo Pietrino Vasino.
La consultazione si rivela, a conti fatti, un vero trionfo per il giovane sindaco tradizionalmente annoverato nel ‘Gruppo dei Dieci’, ossia nella corrente filo ecclesiale della D.C., che riesce a incasellare ben 1.454 voti di preferenza. Un record di gradimento mai più superato nel prosieguo della vita amministrativa isolana da nessun candidato sindaco, prima della modifica delle regole delle elezioni amministrative introdotte all’inizio degli anni Novanta.
L’exploit di Deligia, ovviamente, traina tutta la Democrazia Cristiana che riconquista la maggioranza assoluta, perduta nelle elezioni del 1965, risalendo al 52,1%. Ora, di nuovo, lo scudo crociato può riprendere in mano il timone del vascello cittadino, senza condividerlo con nessuno.
Coglie questo nuovo, importante, ritorno Mario d’Oriano in un articolo pubblicato su La Nuova Sardegna, qualche giorno dopo la conoscenza dei risultati . La ragione prima di questo balzo in avanti è rinvenuta nelle opere sociali portate a compimento negli anni precedenti. “(…) la D.C. ha riscosso notevole successo riportando, con circa 3.000 voti, la maggioranza assoluta ed assicurandosi ben 16 dei 30 seggi messi in palio”. Si tratta esattamente ciò che è accaduto. “Teoricamente, potrebbe amministrare da sola il comune” -”,- affermava D’Oriano. Teoricamente, visto che resta sempre, all’interno della sezione, la pervicace separazione fra amici della parrocchia e indipendenti, cosa che, altrettanto teoricamente, crea qualche difficoltà alla formazione di una Giunta. La D.C. vince la sua battaglia per il fatto che “essa si presenta all’elettorato con una notevole mole di opere realizzate, (…) e una dinamica attività amministrativa, e con un gruppo di candidati quanto mai agguerriti che hanno contribuito con una campagna capillare e razionale ad apportare un rilevante contributo alla lista”- scrive il cronista isolano.
Quali sono queste opere? In un articolo di fondo di due giorni prima delle consultazioni, l’inviato nell’isola de La Nuova Sardegna Antonio Pinna, esprime con fine chiarezza la situazione favorevole ad una ripresa della D.C. dopo lo scivolone di cinque anni addietro. “Oggi la Democrazia Cristiana interviene col peso delle sue più recenti realizzazioni. L’acqua prima di tutto, che affluisce da qualche giorno abbondantissima nel bacino di raccolta di Mongiardino, fino ad ieri eternamente in crisi, grazie ad una soluzione tecnica nuova e ardita e che affluirà in futuro – sempre dal Liscia – altrettanto e più abbondante; l’apertura del nuovo ospedale; la statizzazione dell’istituto nautico, il nuovo appalto della nettezza urbana, il restauro e l’ampliamento degli edifici scolastici; ecc. Tutti problemi risolti – mi fa rilevare Giuseppe Deligia – negli ultimi due anni di gestione; prima c’era il buio” – commenta il giornalista del quotidiano sassarese. Fatti determinanti a livello amministrativo.
Le elezioni comunali del 1970 non rappresentano una ‘rivoluzione di corte’ che interessa soltanto la D.C.. Tutt’altro. La Democrazia Cristiana vince, certo, ma anche i socialisti unitari portavano a casa una buona messe di voti: da un totale (P.S.I. + P.S.D.I.) di 790 preferenze del 1965 passavano a 1.003 (un incremento di oltre il 21%!). “La Democrazia Cristiana pensa al centro sinistra – afferma Antonio Pinna– e altrettanto fanno i socialdemocratici, i repubblicani”. E’, anche, o essenzialmente, una rivoluzione di uomini, come quella che si era verificata dopo le elezioni del 1953, di idee, di nuovi fermenti, con un Consiglio comunale ringiovanito come mai s’era verificato sino ad allora. Evidentemente lo stimolo del centrosinistra è notevole, seppure non determinante ai fini amministrativi. Sono rieletti solo tredici dei trenta consiglieri che ne facevano parte, ed esattamente i consiglieri Luongo, Alfonso, Balzano, Lobrano, Campus, Deligia, De Martino, Favale, Mannoni, Montella, Pedroni, Sabatini, Tirotto. Gli altri, il 57% circa del Consiglio, sono tutti giovani alla prima esperienza, d’ età compresa fra i 20 e i 40 anni . “Da oggi – commenta Mario D’Oriano, noto conoscitore delle cose isolane – ha inizio dunque un nuovo capitolo della storia della città, e non v’è dubbio che, in prima parola, l’onere e l’onore di aprire un discorso nuovo sul fronte della politica cittadina e quindi sulle prospettive e sull’avvenire della vita isolana, spetta interamente ai democristiani”. Questa è la vera ‘rivoluzione’ degli anni ’Settanta, quella che nessuno, forse, si aspetta. Alla ‘balena bianca’ tocca di governare da sola, perché ha i numeri in quel quinquennio amministrativo 1970-1975, in cui l’Isola è veramente un’’isola felice’ come mai lo era stata prima e lo sarebbe stata più in seguito, e a quei giovani, con rare eccezioni, tocca di guidare l’Isola per i successivi trent’anni. (Tore Abate)