CronologiaDuemila

Correva l’anno 2008

L’U.S. Navy è andata via dalla Maddalena. L’arcipelago negli ultimi 35 anni ha ospitato i sommergibili nucleari. E’ la fine di un’epoca; Sono le 12.30. Alla Maddalena, il comandante della U.S. Naval Support Activity, Gregory Billy, dà l’ordine di ammainare le bandiere. Fino a pochi attimi prima sventolavano vicine, quella italiana e quella statunitense. La Maddalena ha accolto gli americani il 1 gennaio del 1973. E il 25 gennaio del 2008 li vede andar via. In una mattinata di sole si celebra la “Disestablishment Ceremony” della Nsa. L’arcipelago non sarà più base di appoggio per i sottomarini della Us Navy. “35 years of excellence”, si legge nella brochure di commiato. “La fine di un’epoca straordinaria”. Una pagina di storia che si chiude. Lacrime e commozione. L’inno di Mameli e The Star-Spangled Banner (La bandiera brillante di stelle), l’inno degli Stati Uniti. Prima uno, poi l’altro. Gli allievi della scuola sottufficiali della Maddalena marciano con le due bandiere e si fermano davanti ai 500 ospiti presenti in via Principe Amedeo. Ci sono autorità civili, militari, religiose. Sul palco i comandanti del Naval Support Activity, capitano Gregory Billy, e del Settore europeo della Marina americana, contrammiraglio Michael Groothousen. E c’è chi non può fare a meno di asciugare le lacrime. Inutile nascondersi. Nell’aria è palpabile l’emozione. Ha ragione Groothhousen a definire quella di ieri “una cerimonia di commiato dal sapore dolce-amaro”. Perchè è vero che gli americani tornano a casa. Ma è altrettanto vero che l’isola è stata un porto sicuro non solo per tutte le navi che si sono avvicendate ma anche per gli oltre ventimila americani che hanno avuto l’opportunità di chiamare La Maddalena “casa”. Durante questi 35 anni i militari della Marina hanno abitato in città, hanno stretto amicizie, hanno frequentato le scuole, sono stati nelle splendide spiagge. “La fine che celebriamo oggi – esordisce il capitano Gregory Billy – è molto diversa dall’idea che avevo al mio arrivo, due anni e mezzo fa, e anche da quelle che erano le prospettive della Marina americana nel novembre 2004, quando La Maddalena fu dichiarata una delle basi durature in Europa. Eppure, era inevitabile che un giorno avremmo lasciato questa isola. E il successo conseguito nel pianificare e portare avanti la chiusura di questa base in maniera così spedita ed efficiente è la testimonianza tangibile dell’abilità, della professionalità e dell’arduo lavoro svolto dal personale militare e civile del Nsa”. La base della Maddalena ha dato supporto a numerose navi appoggio, così come alle unità delle forze operative della VI Flotta e della Nato, ai militari di stanza nell’isola e ai loro familiari. Il “Team La Maddalena” è stato anche uno strumento efficace di politica estera perché ha portato avanti programmi che hanno promosso in qualche modo rapporti positivi tra la comunità americana e quella italiana. Ma è soprattutto durante e dopo la Guerra Fredda che l’isola ha ricoperto un ruolo di rilevanza strategica per le operazioni della Marina americana e Nato nel Mediterraneo. Uno spirito di squadra vincente. L’ammiraglio Groothousen dal palco ha definito l’Italia “un alleato affidabile e leale. Uno dei più forti. Solidale nella lotta contro il terrorismo in Medioriente”. Ma ha anche messo in guardia: “Non possiamo mai dare per scontato il nostro rapporto con l’Italia”. Poi il silenzio. È arrivata l’ora di ammainare. E’ il momento più commovente. Le bandiere vengono prima calate, poi ripiegate. L’ammiraglio di Marisardegna Ermenegildo Ugazzi si prepara a ricevere il “lenzuolo” a stelle e strisce. E il contrammiraglio americano Groothousen fa lo stesso con quello tricolore. Uno scambio che suggella ulteriormente l’amicizia tra i due paesi. La benedizione di Monsignor Sebastiano Sanguinetti chiude la cerimonia. Gregory Billy ringrazia il vescovo di Tempio. La sua, ieri mattina, è stata una presenza importante. Quando si chiude un’era la preghiera è indispensabile. Lo hanno detto gli stessi americani, mentre invocavano “The Eternal father” (il Padre eterno), perché li guidasse ancora nel cammino futuro. “Per tradizione – hanno spiegato gli alti ufficiali della Marina – noi celebriamo da sempre due cerimonie. Una di insediamento che porta con sé la speranza, e una di chiusura che rappresenta invece la fine di un’epoca con i meriti di uomini e donne che hanno contribuito a raggiungere gli obiettivi”. E quella degli americani alla Maddalena è una “missione compiuta”. Ancora lacrime. Suggestiva atmosfera. “La Marina degli Stati Uniti vi sarà sempre grata” conclude l’ammiraglio per bocca dell’interprete Mafalda Trova. Vuole invece essere lui, con il suo italiano incerto, a rivolgere le parole più belle “agli uomini e alle donne dell’arcipelago”. E l’augurio migliore poteva essere uno soltanto: “Mare calmo e vento in poppa!”.

19 gennaio

Muore a Sassari il giornalista maddalenino Giuseppe “Pino” Careddu. Nato a La Maddalena 1933. Il suo nome è legato soprattutto a ‘‘Sassari Sera’’, periodico che ha fondato nel 1960 e che diresse. Nel corso degli anni fece assumere al suo periodico uno scomodo ruolo di controinformazione, denunciando scandali politici piccoli e grandi ignorati da altre testate. Negli anni Sessanta il giornale ebbe probabilmente il massimo della diffusione, favorita dal silenzio di gran parte della stampa sarda, di cui le aziende dell’ingegner Nino Rovelli erano diventate proprietarie: sulle sue pagine fece anche le sue prime prove di grande caricaturista Gavino Sanna. Ma questa ‘‘discesa in campo’’ contro un’intera classe politica costo` a Careddu non soltanto una interminabile serie di processi, ma anche la scelta di dimettersi dall’insegnamento per non accettare il trasferimento della sua cattedra a una lontana sede della penisola giustificato da ‘‘incompatibilità ambientale’’. Aveva iniziato la sua carriera giornalistica come addetto all’Ufficio Stampa dell’ETFAS (Ente per la Trasformazione Fondiaria e Agraria in Sardegna) e collaborando ai principali organi d’informazione sardi (curava fra l’altro una pagina speciale sui problemi dell’agricoltura nel quotidiano democratico-cristiano di Sassari, ‘‘Il Corriere dell’isola’’). A questo suo primo periodo e` legata la monografia “L’ambiente culturale della rinascita”, pubblicata a Sassari da Gallizzi nel momento in cui si venivano concludendo gli studi per la preparazione del Piano di Rinascita. Ha anche raccolto gli articoli più importanti pubblicati dal suo giornale (scritto in gran parte direttamente da lui)nel volume “Autonomia ora o mai più”. Ha quindi tentato la via del romanzo. Ma i suoi thriller sono la continuazione, anche nella scrittura brillante e risentita, della sua attività pubblicistica; personaggi, vicende e sfondi sono sempre facilmente riconducibili al mondo della politica e degli affari isolani, al di là di trasparentissime deformazioni dei nomi. Plot. In nome del presidente (1989), Malvagia (1991) e Assassiga (2004) sono stati poco recensiti e molto letti.

8 marzo

Sono passati oggi definitivamente alla Regione, oltre all’Arsenale e all’ex ospedale militare di La Maddalena, altri beni di uso militari che rientrano nell’area dove si svolgerà il G8, oltre a immobili e aree nella città di Cagliari, come la caserma Ederle e l’ex ospedale militare.

16 maggio

Venerdì 16 maggio 2008 in Arsenale, a Moneta, venne celebrata la Messa di chiusura della struttura militare. A celebrare la funzione furono i tre parroci cittadini, don Domenico Degortes (che presiedette), don Paolo Di Domenico, allora parroco militare che tenne l’omelia, don Andrea Domanski, parroco di Moneta. Erano presenti il direttore dell’Arsenale il capitano di fregata Roberto Aramu, maddalenino, il comandante del Presidio militare e comandante delle Scuole Sottufficiali capitano di vascello Maurizio Palmese. Presenti molti dipendenti, moltissimi gli arsenalotti in pensione. Il più festeggiato fu Tonino Conti, ex direttore della Scuola Allievi Operai, col quale in molti si vollero immortalare in una storica quanto commovente foto ricordo. Quella di dieci anni fa fu più che altro una Messa ‘da requiem’, una Messa in suffragio per il ‘caro estinto’, sebbene nel cuore di molti c’era la speranza che quella potesse essere anche una Messa di speranza e di ringraziamento, intanto perché tutti i dipendenti in servizio erano stati ricollocati a La Maddalena e poi perché proprio dall’ex Arsenale veniva promesso e ci si augurava che potesse ripartire la storia, il volano dell’economia maddalenina. Così fin’ora, purtroppo, non è stato. Chiuso “di fatto” il 16 maggio 2008 l’Arsenale lo fu anche formalmente, il 31 dicembre 2008. Per un po’ di tempo, pur relegato nella piazzetta della Direzione, a ridosso degli imponenti ed invalicabili cantieri G8 che vennero aperti, un piccolo gruppo di militari e di civili vi prestò ancora servizio. Si tratta del direttore, il CF Roberto Aramu, il vice CF Luigi Beltrami, di due sottufficiali e di 5 civili; in tutto 9 persone, ultimi di un complesso industriale militare che vide alle proprie dipendenze anche oltre 800 persone, tra militari e civili. A gennaio 2009 furono tutti trasferirsi a Mariscuola. Il comandante della Scuola Sottufficiali e del Presidio militare il C.V. Maurizio Palmese dichiarò: “L’Arsenale formalmente chiuderà il 31 dicembre di quest’anno ma continuerà a vivere nella memoria, nei ricordi di tutti i cittadini di La Maddalena e di ciascuno di noi. Purtroppo questo è il corso degli eventi. Della chiusura dell’Arsenale se ne parla da anni. Noi siamo inseriti in un sistema nel quale tutte le forze armate sono state assoggettate ad una progressiva e graduale contrazione.  Io ritengo però che la Marina debba continuare ad essere rappresentata – e così sarà – attraverso una struttura molto qualificata quale è la Scuola Sottufficiali e gli altri enti che ancora vivono e vivranno nella sede di La Maddalena”. Il C.F. Roberto Aramu, maddalenino, l’ultimo direttore dell’Arsenale. “Sono molto emozionato. Vi saluto e ringrazio tutti per essere venuti a questa cerimonia. È un’occasione importante ed io ho voluto questa cerimonia perché sentivo come dovere di salutare i colleghi, i dipendenti e gli amici che se ne stanno andando verso le nuove destinazioni. Vi ringrazio per tutto quello che avete fatto”. Il più anziano dei presenti ed anche il più festeggiato fu Tonino Conti: “Se ne va tutta la vita. Io ho trascorso qui più di quarant’anni qui. Ho avuto la fortuna di vivere con i miei allievi, di trasmettere loro sapienza, professionalità, principi morali. Un arsenalotto non poteva essere improvvisato, era una tradizione lontana. Io ho conosciuto i grandi maestri, che erano venerati. Ho letto negli occhi dei miei allievi la tristezza di non avere eredi, come quei padri che non hanno figli. È una cosa triste non poter trasmettere quello che hanno appreso loro. Qualche nome? Io avevo 15 anni, era il 1941. Ricordo i grandi maestri, che erano venerati: signor Cuneo, signor Pittaluga, signor Macina, signor Maci, Marchini, mastro Dilaria, mastro Mario Alia, Ernesto, il mio maestro fu mastro Pascà Solinas, mastro Formato, mastro Lenzi, mastro Sorano, Bruschi, mastro Poggi, Manlio Sorba, mastro Culiolo, Porchedda, mastro Farese. Erano maestri di professione e maestri di vita”. “Ringraziamo il Signore per la conclusione dell’attività dell’Arsenale militare”, affermò il parroco di Santa Maria Maddalena, don Domenico Degortes. “Sappiano che chiuderà, per cui è giusto non lasciare sotto silenzio un’istituzione che ha inciso profondamente sulla vita della nostra Isola. Per cui è giusto lodare il Signore e ringraziarlo per i circa 120 anni di attività dell’Arsenale che ha dato professionalità e benessere all’Isola, e un servizio prezioso a tutta la Nazione. E lo facciamo con la Messa, che è il ringraziamento più forte che possiamo fare a Dio. E Dio lo ringraziamo perché i dipendenti sono stati ricollocati. Si è temuto per il loro futuro. Questo è un motivo di ringraziamento al Signore. E insieme la preghiera per il futuro di questa struttura. Si sa che le cose umane hanno le loro evoluzioni. Preghiamo che questa struttura possa continuare a servire, convertita, la nostra comunità, possa continuare a darle benessere, professionalità, a La Maddalena, al circondario, alla Gallura tutta. E questo ringraziamento lo facciamo con Maria, alla quale è dedicata tutta la struttura e della quale, nel piazzale, c’è una statua di bronzo. A Lei chiediamo che questo momento sia un’alba di una nuova éra”. “Condividiamo questo momento storico, della chiusura dell’Arsenale. Si chiude una pagina… Con tutte le preoccupazioni e le paure di questo mondo, l’istituzione della Difesa ci dà una mano”, commentò il parroco militare don Paolo Di Domenico. “È vero che in cambio ci chiede di mettere il servizio prima della famiglia ma è vero anche che non lascerà mai la nostra famiglia senza stipendio. Forse non è ‘tanto’ il nostro stipendio, ma se uno si organizza sa che su quello ci può contare, sia se piove, sia se non piove, perché comunque la Forza Armata ci ha garantito e ci garantisce, e lo dimostra il fatto che tutti voi dell’Arsenale siete stati ricollocati. Non dobbiamo guardare l’esperienza negativa che si debba girare pagina, non è negativo perché comunque è per noi uno scuoterci, un rinnovarci, un ricominciare da capo. È necessaria ogni tanto questa svolta. Come la pianta che viene potata per poter rigettare di più e meglio. Non dobbiamo aver paura di perdere qualcosa ma dobbiamo impegnarci e lottare perché possiamo portare più frutto. Quello che vi voglio augurare, oggi, è il non rimpiangere ciò che si lascia ma di essere ottimisti, guardare in positivo a ciò che si apre davanti, perché nessuno perda il treno che passerà. Che ognuno vi possa salire sopra!”. La Madonnina dell’Arsenale fu trasferita – per disposizione del direttore C.F. Roberto Aramu – nel giardino dell’Oasi Serena, affidata alle cure di don Andrea Domanski, parroco di Moneta, che la fece ricollocare col cippo di granito, con tutte le targhe storiche apposte, con una nuova che ricorda essere stata la Madonna dell’Arsenale (il cui calco ed il cui conio fu opera di Fosco Bruschi, uno dei migliori operai-artisti che la storia della struttura militare abbia prodotto). Don Andrea Domanski al termine della funzione affermò: “Io sono da poco tempo tra voi ma credo di aver capito quanto sia radicata la storia dell’Arsenale con la storia di La Maddalena, e in maniera particolare per Moneta. La festa di Moneta infatti, l’8 settembre, ha le sue radici proprio nella festa dell’Arsenale. Per questo motivo, ogni 8 settembre, quando celebreremo la festa di Moneta, della natività della Madonna, ricorderemo tutti gli arsenalotti, quelli che ci hanno preceduto e quelli con i quali abbiamo potuto vivere e che abbiamo conosciuto”. (Claudio Ronchi)

26 giugno

Sopralluogo di Berlusconi con il governatore Soru e il commissario Bertolaso sull’arcipelago che ospiterà il vertice dei “Grandi” nel 2009. Fugati i dubbi su luogo e data Via libera al G8 alla Maddalena Il premier: “Posto meraviglioso” Le parole riferite al presidente della Sardegna: “Piena sintonia” Bertolaso assicura che i lavori saranno ultimati entro maggio.

27 giugno

G8 a rischio alla Maddalena e Berlusconi vola da Soru; Duecento milioni che mancano all’appello, lavori che non partono, la commissione europea che apre una procedura d’ infrazione sui pericoli per l’ ambiente. G8 a rischio, insomma. A meno che domani, in un faccia a faccia che doveva rimaner segreto, previsto per le 16,30 alla Maddalena il premier Silvio Berlusconi e il governatore della Sardegna Renato Soru non trovino, insieme con il sindaco dell’arcipelago Angelo Comiti, una soluzione che scongiuri il pericolo di uno slittamento del summit internazionale fissato per la prima decade del mese di luglio 2009. Il sopralluogo di domani pomeriggio è ritenuto decisivo. Berlusconi e Soru dovranno soprattutto fare i conti e individuare nuove risorse: fino a oggi a disposizione ci sono 100 milioni di euro (30 dello Stato, 70 della Regione), un terzo di quanti ne occorrono per costruire le infrastrutture indispensabili per ospitare 35 mila persone, di cui solo 16mila uomini appartenenti alle forze dell’ ordine. Sono stati progettati due alberghi (uno nell’ Arsenale, l’ altro nell’ex ospedale militare), un porto turistico da 500 posti barca e un altra struttura nell’ ex base militare americana: i lavori, annunciati più volte, non sono mai cominciati. La parola d’ ordine dunque è: risparmiare sui costi. Lo staff di Berlusconi conferma che almeno una delle cene previste si terrà a Villa Certosa, la residenza estiva del Cavaliere sulla Costa Smeralda trasformata in una sorta di Camp David che ha già ospitato Vladimir Putin e l’ ex premier spagnolo Josè Maria Aznar. Un’ altra grana è la notizia dell’ apertura di una procedura d’ infrazione da parte della Commissione europea. L’ organismo comunitario si preoccupa dei rischi per l’ ambiente provocati dal vertice. Per ora è stata inviata una lettera di messa in mora, nella quale si chiedono chiarimenti sulle analisi di impatto ambientale. Alla Ue replicano il commissario del G8 Guido Bertolaso e Soru. “Siamo assolutamente certi – si legge in una nota della Protezione Civile – di poter dimostrare la nostra determinazione a tutelare, salvaguardare e, se possibile, incrementare il patrimonio ambientale di uno degli arcipelaghi più belli del mondo”. Bertolaso spiega che insieme a Regione, ambientalisti e ministero dell’ Ambiente, si sta lavorando “per organizzare il primo G8 davvero ecocompatibile”. Dunque nessuna deroga, afferma anche Soru, “anzi utilizziamo il vertice come grande occasione di bonifica di aree ex militari, di naturalizzazione di aree degradate e di riqualificazione urbanistica e architettonica”.

Gian Vincenzo Belli

1 luglio

Parte la prima estate completa di eventi. Fortemente voluta dal nuovo assessore Gian Vincenzo Belli, contiene sessanta spettacoli per sessanta giorni, nel ricco cartellone estivo organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di La Maddalena e battezzato “Sognando l’isola”. Uno spettacolo al giorno, in tutti gli angoli della cittadina per due mesi, fino al 28 agosto. Uno sforzo economico notevole, supportato in gran parte da sponsor privati. Nell’incontro con la stampa, che si è svolto in piazza in Barone des Geneys, sono state illustrate le varie iniziative. Si è partiti il 1 luglio con la prima delle quattro tappe de “La valigia dell’attore”, ideata e curata dalla figlia di Gian Maria Volontè, Giovanna Gravina, innamorata, come il padre, dell’arcipelago di La Maddalena. La rassegna cinematografica si inserisce nella manifestazione “Le isole del cinema” che si svolge, ogni estate, nelle quattro maggiori isole che circondano la Sardegna: La Maddalena, Tavolara, l’Asinara e Carloforte, ognuna con un tema diverso: l’arte dell’attore, la regia, la scrittura e la musica abbinata alle immagini. Il 6 luglio, Paolo Rossi, inaugurerà il restaurato teatro all’aperto della fortezza “I colmi” con lo spettacolo “Sulla strada ancora”. Poi undici tappe per gli artisti della fortunata trasmissione televisiva Mediaset “Zelig”, si parte l’8 luglio con Paolo Migone e si chiude con l’assessore più famoso d’Italia, interpretato da Cevoli. Per il teatro, si apre con i figli di Jubal, domani, in replica il 7 luglio e si prosegue con artisti del calibro di Paola Pitagora il 3 agosto, lo scrittore Stefano Benni, il 7 agosto, sempre alla fortezza “Li Colmi”. Musica per tutti i gusti, per i meno giovani concerto degli Inti Illimani e Max Berru il 12 agosto e i Gipsy King il 15 agosto in piazza Umberto, gli Audio Due per passare a tutt’altro genere musicale il 18 agosto. Gli appuntamenti dei big sono conditi con altri concerti di gruppi minori, spettacoli di danza, concerti gospel, spettacolo folkloristici. Ma anche band itineranti con musiche dixieland, come i Marching band, previsti per il 21 agosto in piazza Garibaldi. Interessante il 3° Taphros Jazz Festival, una rassegna nella rassegna, strutturata così: il 28 luglio gli Acoustic Trio; il 29 luglio il trombettista Giovanni Falzone e gli Electric Quartet; il 30 luglio il duo acustico clarinetto e chitarra formato da Gabriele Mirabassi e Peo Alfonsi nello spettacolo “Canto d’ebano”; il pianista Stefano Bollani nel “Bollani Carioca” che vuole celebrare la passione dell’autore verso la musica brasiliana il 31 luglio. Infine i due sassofonisti francesi Michel Portal e Louis Sclavis, famosi negli anni ‘70 e il Quartet Featuring il 1 agosto. Molti spettacoli saranno gratuiti, ma per altri si dovrà pagare il biglietto. L’obiettivo dell’amministrazione comunale è quello di rilanciare la Maddalena attraverso uno robusto filtro culturale. L’arcipelago lancia la sua sfida, non sarà più solo una località balneare ma un luogo di spettacolo, arte e cultura.

8 agosto

Sequestrata la barca di Roberto Benigni. L’attore potrebbe cavarsela con una sanzione di 300/400 euro e conservare immacolata la fedina penale; Ormeggiata a una boa abusiva, nell’incantevole baia dell’isola di Santa Maria, la barca di Roberto Benigni – un piccolo gozzo in legno, poco più di 7 metri di lunghezza – è stato sequestrato dalla guardia costiera. Occupazione abusiva di beni demaniali marittimi: l’infrazione è stata contestata ad altri 11 proprietari di imbarcazioni che non avevano la concessione per l’attracco.

13 agosto

Forse un infarto, forse una congestione. Soltanto l’autopsia potrà chiarire le cause della morte di Marco Ganadu, 24 anni di Ozieri, militare della Folgore di stanza a Livorno morto ieri mattina dopo essersi tuffato nelle acque di Cala Corsara nell’isola di Spargi.

17 agosto

Napolitano: è certo, il G8 alla Maddalena; Giorgio Napolitano ha visitato i cantieri per il G8 del 2009 alla Maddalena. Con lui, il sottosegretario Bertolaso e il presidente della Regione Sardegna, Renato Soru. “I lavori procedono con grande celerità – ha detto – non mi risultano notizie di un cambiamento di sede”.

18 agosto

Primo bagno di Napolitano a La Maddalena; Prima uscita in mare e primo bagno del capo dello Stato Giorgio Napolitano e della moglie, signora Clio ieri mattina all’ isola di Caprera. L’ arrivo del Presidente a La Maddalena il giorno di Ferragosto, quando Napolitano aveva visitato i cantieri delle strutture che ospiteranno in autunno il G8, era coinciso con un maestrale teso che aveva sconsigliato anche sabato di utilizzare il panfilo “Argo” della Marina militare per raggiungere le calette più protette dell’ isola di Caprera. Ieri il presidente della Repubblica, accompagnato dalla moglie, dal capo di Stato Maggiore della Marina militare, ammiraglio Paolo La Rosa e consorte, si è imbarcato poco prima delle 10,30 sull’ “Argo” dalla banchina del molo di Cala Camiciotto, diretto a Porto Palma sull’ isola di Caprera.

22 agosto

Sardegna, vacanze finite: Napolitano rientra al Quirinale; “Spero che isola riceva un nuovo impulso dal G8 del 2009”, così il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ieri, ha salutato la Sardegna e La Maddalena, dove ha trascorso le vacanze estive. Sei giorni all’insegna del relax più completo, del mare e della natura. Il Capo dello Stato, accompagnato dalla consorte, è stato ospite della palazzina dell’Ammiragliato di Marisardegna, dove era consueta la presenza estiva del suo predecessore Carlo Azeglio Ciampi. Napolitano assicura che tornerà nell’isola per il G8 del 2009. “Ho scoperto che si tratta di una realtà bellissima e spero che possa ricevere un nuovo impulso dal grande evento in programma il prossimo anno”.

19 settembre

Dopo l’ addio della Us-Navy alla base di Santo Stefano, il futuro turistico dell’ arcipelago più bello del Mediterraneo sembrava delineato con chiarezza. Invece la partenza dei sommergibili atomici non è bastata per far voltare la pagina delle servitù militari che per decenni hanno dominato la vita della Maddalena. Ora è la Marina italiana a voler continuare a presidiare l’ isoletta che in passato ospitava gli hunter killer dello Zio Sam. Ma il sindaco, Angelo Comiti, non ci sta. E adotta un provvedimento clamoroso: una “ordinanza urgente” al ministero della Difesa, al dipartimento militare per l’ Alto Tirreno e alla direzione del Genio. Intima “di cessare e far cessare, con effetto immediato ogni e qualsiasi attività, compresi deposito, stoccaggio e maneggio, nella caverna di Guardia del moro”. Tradotto dal burocratese, significa una cosa sola: la Marina nazionale deve lasciare i tunnel sotterranei di Santo Stefano perché le sue polveriere sono un pericolo per la comunità. Come finirà, almeno per il momento, non è facile da ipotizzare. Perché riesce difficile immaginare che i vigili urbani possano fare effettivamente far chiudere la base imponendo ai marinai di sloggiare. Ma il sindaco ha diversi assi nella manica: giudiziari, amministrativi, politici. E uno di questi è l’ appoggio del governatore della Regione Sardegna. Da mesi il presidente, Renato Soru, è infatti impegnato nelle opere in vista del G8 che si svolgerà proprio qui nel 2009, nella riconversione dell’ arcipelago e nella riqualificazione per uso civile degli impianti bellici. Dunque, tutto lascia pensare che la guerra possa presto concludersi con un armistizio. E che forse la Marina dovrà davvero seguire gli americani verso altre basi realmente strategiche. Nel frattempo il sindaco ha disposto di far “liberare, con effetto immediato, il deposito da tutti i materiali esplosivi, potenzialmente lesivi della pubblica incolumità”. In definitiva la sua è molto più di una provocazione. Costituisce una denuncia forte e radicata su robuste fondamenta giuridiche. Comiti infatti ha già vinto una battaglia davanti al Tar della Sardegna: perché la Marina ha presentato in ritardo la richiesta per la proroga quinquennale della servitù a Santo Stefano. E la domanda è stata quindi considerata decaduta. Così adesso, dopo il ricorso in secondo grado, il caso dovrà essere affrontato dal Consiglio di Stato. Continua intanto la battaglia su un’ altra base Usa, quella all’ interno dell’aeroporto Dal Molin di Vicenza. Il Tar del Veneto ha respinto il ricorso presentato dagli esponenti del Comitato per il Sì al Dal Molin che chiedeva la sospensiva per la consultazione popolare del 5 ottobre prossimo, fissata dal Comune. Saranno dunque i cittadini a decidere se vogliono o meno il raddoppio della base Usa. “È una vittoria per Vicenza e una sconfitta per chi voleva fermare la consultazione”, commenta il sindaco Achille Variati.

12 novembre

Una nuova meravigliosa scoperta è stata fatta da Roberto Marche, maddalenino di 41 anni, appassionato di vela latina e di pesca, che in un giro effettuato nell’isola di Spargi ha notato parte della chiglia di una nave romana che fuoriusciva dal fondo di sabbia bianca. Alla meraviglia, si è aggiunta pure la voglia di tutelare il «tesoro» appena scoperta. Si è recato quindi nella caserma della guardia di finanza che ha disposto un sopralluogo in mare. Davanti agli occhi dei militari i segni evidenti della presenza di una nave: cocci di anfora e chiodi di fattura tipicamente romana. Il ritrovamento poi è stato segnalato alla Sovrintendenza che però non è ancora intervenuta. Ieri, quindi, insieme ad amici e colleghi della vela latina (Alessandro Plumitallo, Mariolino Impagliazzo, Gigi Schirru, Ivan Zanchetta e con l’esperto Fanino Curreli), Marche ha compiuto una nuova immersione per verificare lo stato della nave. Il timore, infatti, è che, arrivando la buona stagione e visto che il relitto è molto vicino a una spiaggia frequentatissima e con un fondale molto basso, tutti i cacciatori di reperti archeologico o anche di semplici souvenir potrebbero accorrere come mosche al miele. Da qui l’appello alla Sovrintendenza per intervenire il più presto possibile. Questa non è la prima scoperta che è stata fatta di fronte a Spargi. Nel 1958, infatti, fu eseguita una campagna per la ricerca del relitto della nave romana di Spargi scoperto nel 1956 e che ha rappresentato il primo scavo sottomarino eseguito sistematicamente in Italia. In quell’occasione fu possibile documentare il contesto del materiale del carico e stabilirne la datazione tra il 120 e il 100 avanti Cristo. L’esperto Fanino Curreli è certo che la nave si è «spiaggiata» per il il tempo cattivo, oppure a causa di una secca. In pratica, i marinai sarebbero entrati dentro fino alla darsena per salvare la nave dall’affondamento, scegliendo appunto il punto meno profondo. La presenza dei cocci di anfora potrebbe significare che il relitto appartenga a una nave da carico.

4 dicembre

G8 a la Maddalena. Presentato il simbolo del summit in programma nel 2009 nell´Isola. A Roma era presente il Governatore della regione Renato Soru. Berlusconi: costerà 400 mln, focus sicurezza; La riunione del G8 che l’Italia si appresta a presiedere dall’8 al 10 luglio 2009 all’isola della Maddalena costerà circa 400 milioni di euro, sarà fatta nel pieno rispetto ambientale ed il governo ha a cuore il tema della sicurezza, dopo l’esperienza di Genova; già la prossima settimana ci sarà una prima riunione di questo aspetto. Lo hanno detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, con il ministro degli Esteri Franco Frattini ed il sottosegretario alla Protezione civile Guido Bertolaso, nel corso di una conferenza stampa alle Terme di Diocleziano a Roma per presentare il logo della riunione della Maddalena e le varie attività della presidenza italiana del gruppo delle superpotenze nel 2009. Il logo è formato da quattro tartarughe stilizzate che nuotano per un summit che, come ha detto Bertolaso, “potrà contare diversi record: È un logo che si richiama a bellezze ambientali, le più belle al mondo; il nostro presidente del Consiglio stabilisce un record perché mai nessuno ha presieduto tre vertici come lui a Napoli nel 1994, a Genova nel 2001 e a La Maddalena nel 2008”.

12 dicembre

In continuazione della politica di scambi con le municipalità della Corsica, si è svolto nei giorni 12/13/14 dicembre un incontro culturale fra il Comune di La Maddalena ed il Comune di Bastia che ha avuto come tema principale la figura storica di Giuseppe Garibaldi ed in particolare, la Celebrazione dell’anniversario della nascita di G. Garibaldi (1807-2007). L’incontro è stato organizzato dal “Centro Dipartimentale di Documentazione Pedagogica” (C.D.D.P.) dell’Alta Corsica, dalla Giuria del “Premio del Libro Corso”, con il concorso dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Bastia. Hanno partecipato per il Comune di La Maddalena, l’Assessore alla Cultura e Turismo Gian Vincenzo Belli e il Presidente del Consiglio Comunale Antonello Tedde, per l’Istituto Internazionale di Studi “Giuseppe Garibaldi” sez. Regione Sardegna, il Presidente On.le Mario Birardi ed il Generale Antonio Vargiu, per il Comune di Bastia il Vice Sindaco Angel Rovere e l’Assessore alla Cultura Dezeb, quindi per il “Centro Dipartimentale di Documentazione Pedagogica” dell’Alta Corsica, il Direttore Antoine Marchini ed infine la Presidente della Giuria del “Premio del Libro Corso”, dott.sa Jocelyne Casta.
Nel pomeriggio, di Venerdì 12 si è tenuta una conferenza presso il Collegio “Simon Vinciguerra”, alla presenza di numerosi studenti del corso di lingua Italiana, insegnanti e giornalisti. Fra i relatori, importante la presenza del Prof. Marie Jean Vinciguerra, storico di fama internazionale che ha presentato il suo ultimo libro ‘`Giuseppe Garibaldi, un isolano Franco-Massone”, Antonello Tedde che ha presentato il libro su “Angelo Tarantini, uno dei Mille” e I’On Mario Birardi che ha presentato l’Almanacco Maddalenino 2007,curato dal CO.RI.S.MA.(Comitato Ricerche Storiche Maddalenine), dedicato interamente al Bicentenario Garibaldino. Il pomeriggio studentesco si è concluso con la proiezione del film “Garibaldi e l’Unità d’Italia”. Nella stessa serata poi, è stata organizzata una tavola rotonda aperta al pubblico, presso il Centro Culturale di Bastia, “Una Volta” a cui hanno partecipato gli autori dei libri, i rappresentanti delle Amministrazioni comunali di Bastia e La Maddalena e alcuni Docenti dell’Università Corsa di Corte, con la presenza del Capo redattore Jean Pierre Girolami del quotidiano regionale “Corse Matin”, infine la Radio corsa di servizio pubblico “Frequenza Mora” con il giornalista Pierre Louis Alessandri che ha registrato una sintesi dell’incontro, trasmessa poi nei giorni seguenti, sulla rete sarda tramite l’emittente cagliaritana Radio Press. II sabato 13, previo interessamento della dott.sa Jocelyne Casta, la delegazione Maddalenina è stata accompagnata in un circuito turistico-culturale con visita dei luoghi storici, civili e religiosi della città di Bastia mentre la Presidente dell’Associazione Culturale “Franciscorsa”, la dott.sa Lucile de La Piqueliere-Gandolfi , dopo aver fatto visitare alcuni siti archeologici nelle vicinanze di Bastia, in particolare quello di “Mariana” con la Cattedrale Romanica (1119) della Canonica, e soprattutto l’Archivio di Documentazione Storica, presso il Convento “Sant’Angelo”, creato dal Padre Francescano Andrè-Marie,conservante i fondi dei Conventi Francescani dell’isola corsa, ha quindi donato alla Biblioteca Municipale di La Maddalena, alcuni libri di storia Corsa. Nel quadro dell’iniziativa culturale, per l’occasione, sono state preparata due Mostre, una Iconografica – Documentale della collezione privata di oggetti, documenti, stampe su Giuseppe Garibaldi di proprietà dell’On.le Mario Birardi, ed un altra Filatelica garibaldina di proprietà del cultore collezionista romano Leandro Mais allestita dal Generale dei Bersaglieri Pio Langella e presentata nello specifico dai Sigg. Antonio Pengo e Stefania Manzoni del Circolo Filatelico maddalenino, mostre esibite entrambe presso la Sala espositiva del Teatro Municipale di Bastia, dove resteranno visitabili sino a fine gennaio per permettere agli studenti ed ai turisti di apprezzarle durante ed oltre le festività di Natale. A conclusione degli incontri fra il Comune di Bastia ed i rappresentanti del Comune di la Maddalena, vi è stata la promessa di rafforzare i rapporti fra le due Città per favorire gli scambi economico culturali fra le due realtà, accordi che prevedano l’interscambio di esperienze e visibilità, oltre il radicamento di nuove forme collaborative nel campo turistico-culturale, scolastico e della ricerca storica.

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