Domenico Millelire “Ciavvino”
Domenico, figlio di Giovanni Battista, nato nel 1778. Era soprannominato Ciavvino e con questo curioso nomignolo lo si distingueva dal più anziano zio. Fu fra i più attivi padroni marittimi negli anni delle guerre napoleoniche quando i rifornimenti alla flotta inglese e il contrabbando esercitato su vasta scala davano non indifferenti margini di guadagno.
A seguito della tremenda stagione agricola del 1812, che provocò molte vittime per fame in tutta la Sardegna e conseguenti limitazioni negli acquisti dei fondamentali beni di consumo, a La Maddalena lʹammiraglio Desgeneys provò ad alleviare la grave situazione chiedendo la collaborazione ai padroni marittimi isolani: sette risposero all’appello e fra questi Domenico Ciavvino; con le loro gondole riuscirono ad approvvigionarsi di grano e a venderlo ai maddalenini a prezzi e con modalità concordati. Tutti coloro che avevano accettato il patto sapevano bene che, a fronte di un diminuito guadagno, avrebbero avuto per sempre l’appoggio dellʹammiraglio Desgeneys. I suoi affari sembravano prosperare, tanto che, nel 1811 potè permutare la sua gondola latina da 265 cantara di portata con una più capiente da 450 cantara.
Come altri genitori lungimiranti della sua famiglia, nel 1813 firmò la convenzione con il prete Luca Ferrandico per l’educazione dei figli maschi.
Con il trasferimento della base navale sarda a Genova, la marineria locale subì dei contraccolpi e Domenico fu uno dei più colpiti: si era indebitato per 40 scudi; non potendoli restituire aveva ipotecato una vigna e un terreno. Era morto lasciando alla moglie questo onere e la poveretta, che viveva con una figlia nubile e senza risorse, aveva dovuto impegnare, segretamente, parte della futura eredità che le sarebbe pervenuta dalla suocera e della quale non aveva nemmeno certezza: nel caso che non le fosse toccato abbastanza, si era impegnata con atto notarile non registrato a pagare a parte il suo debito.
Giovanna Sotgiu – Co.Ri.S.Ma