CronologiaMillenovecento

Correva l’anno 1900

… i maddalenini sono di indole pacifica, rifuggono dalle discordie. Non hanno altra ambizione che di servire fedelmente il re e la patria e di procacciarsi per la vecchiaia una discreta pensione. Solo le donne sono alquanto civettuole ed estremamente curiose. Si cospargono il viso di polvere cipria più del conveniente e sono amanti e seguaci della moda …“. Così scriveva nel 1899 in ‘Tradizioni popolari di Gallura’ Francesco De Rosa. Descrizione un po’ di maniera e convenzionale ma con un fondo di verità. Tutto ciò al sorgere del ’900 che arriverà, quando nell’isola ci sono 8.033 abitanti (nel 1881 erano 1895). E mentre a Monza (29 luglio 1900) viene ucciso Umberto I (che era stato a La Maddalena un anno prima), l’Isola conosce uno sviluppo mai visto e che forse mai più vedrà. È il periodo dei grandi lavori. La piazzaforte è in espansione continua: Regio Cantiere, Regia Caserma Marina, Ospedale Militare, Casa di Pena sono alcune delle più importanti opere nel campo militare.

Jean-François Serra è sindaco di Bonifacio. Gli abitanti sono 4188.

Domenico Lantieri è sindaco di La Maddalena; ricoprirà l’incarico fino al 1902. Francesco Susini è facente funzioni di sindaco.

Michele Posadino è il nuovo parroco di Santa Teresa; ricoprirà l’ufficio fino al 1920. Suoi vice sono Pietro Cano, Giovanni Andrea Canu, Andrea Mossa.

12 gennaio

Muore di tisi (tubercolosi), all’età di 27 anni, il giovane Manlio Garibaldi, ultimogenito di Giuseppe e Francesca Armosino. Poco tempo dopo Manlio, nato a Caprera, a Caprera fu riportato per essere seppellito nel sacrario di famiglia accanto al padre. Manlio aveva frequentato la Regia Accademia Navale di Livorno (fu uno dei primi ufficiali usciti dalla neo costituita scuola). Come testimonia lo scrittore Edmondo de Amicis, fu stimato dalla cittadinanza durante il suo breve soggiorno. La vita di Manlio possiede molti punti comuni con Napoleone II° di Francia, entrambi figli di generali valenti ed uomini illustri, entrambi morti in giovane età di tubercolosi, entrambi eredi di idee, principi morali e politici assai pesanti da sopportare. La sorte del giovane Manlio, avvia la serie di interminabile di cause e liti tra gli eredi del Generale. Ricciotti fa comprendere a tutti il desiderio che nel piccolo cimitero di famiglia il Padre rimanesse da solo vicino ai resti mortali di Rosa avuta dall’Armosino e di Anita avuta dalla Ravello. Francesca Armosino decise per suo conto che le spoglie mortali del figlio devono riposare accanto al padre. Ricciotti non accettò tale affronto ed appena ne ebbe la possibilità, dopo la partenza di Francesca e di Clelia dall’isola, spostò la tomba di Manlio di qualche metro di distanza dal genitore, ma a metà dei lavori venne bloccato e denunciato. Desiderava che il padre rimanesse isolato dal resto della famiglia in modo che se ne esaltasse il leggendario spirito immortale dell’Eroe venerato da tantissima gente, colui che nel Risorgimento Italiano aveva dato un nuovo impulso ai sentimenti di Libertà, di Uguaglianza e Fratellanza fra i Popoli. Per questo ed altro Francesca e Clelia denunciarono il Ricciotti che venne condannato al risarcimento dei danni causati nel piccolo cimitero ed alle spese processuali. Ricorse in cassazione contro Francesca e Clelia che vinsero la causa e vennero confermate le legittime e sole proprietarie, e pertanto dovette pagare un’altra bella somma e per di più non poteva più fare altre azioni contro loro. Questo fu il primo atto che mise in luce come andavano ad allinearsi le vicende di Caprera.

20 gennaio

Nasce alla Maddalena, Fortunato Giuseppe Silla, che passerà alla storia come il tenente del Genio Navale che nel 1924, a soli 24 anni, fu prescelto per la ricostruzione del ponte di comando della Regia Nave “Puglia”, nel Vittoriale degli Italiani di Gabriele d’Annunzio. Fortunato poi divenne amico del Poeta ed ebbe con lui e col Vittoriale lunga e stretta frequentazione. Volontario di guerra nel 1917-18, Tenente del Genio Navale, nel 1924 laureatosi Ingegnere Navale e Meccanico; Medaglia d’Argento al Valore Militare “sul campo” “Capo servizio G.N. di incrociatore, impegnato in un combattimento ad altissima velocità e prolungatosi per molte ore, otteneva il massimo rendimento dal materiale e dagli uomini, contribuendo così in buona parte al felice risultato del combattimento” Pantelleria, 15 giugno 1942 – determinazione del 18 giugno 1942; Medaglia di Bronzo al Valore Militare “sul campo” “Direttore di macchina di incrociatore, colpito durante un attacco aereo nemico accorreva prontamente nel luogo più minacciato dalle fiamme e, resosi immediatamente conto della situazione, impartiva le disposizioni atte a circoscrivere e domare gli incendi che minacciavano di propagarsi, mettendo in pericolo l’esistenza della nave. Assicurava con grave contingenza il perfetto funzionamento del servizio di sicurezza da lui potenziato con efficace e metodica preparazione”. Mare Tirreno, 4 dicembre 1942 (D.P. 14 gennaio 1948) – (Fin dai primi anni del secolo la Regia Marina aveva intrecciato un saldo rapporto con Gabriele d’Annunzio che oltre ad aver cantato in più di un’occasione le virtù delle genti di mare, durante la guerra aveva preso parte ad una fra le più famose imprese navali italiane, la “Beffa di Buccari”. Dal suo eremo di Gardone Riviera, dove si era ritirato dopo la resa di Fiume, d’Annunzio manifestò il desiderio di arricchire, con ricordi della Marina, il museo dei cimeli che andava costituendo nella villa e nei suoi giardini. L’allora Ministro, l’ammiraglio Thaon di Revel, avanzò questa richiesta al Consiglio dei Ministri presieduto da Benito Mussolini, proponendo che al Vate fosse donata la prua della R. N. Puglia e il MAS 96 della “Beffa di Buccari”; il Consiglio approvò all’unanimità e l’Ammiraglio il 16 marzo del 1923 poté telegrafare a d’Annunzio l’esito favorevole della sua richiesta. I lavori per portare al Vittoriale la prora si rilevarono particolarmente impegnativi. A coordinare l’invio dei materiali a Gardone Riviera e a dirigere i lavori di ricostruzione della prora della nave, che si conclusero il 24 luglio 1925, venne designato l’ingegner Silla Giuseppe Fortunato, allora tenente del Genio Navale. Nell’85°anniversario dell’installazione della Nave Puglia nel parco del Vittoriale, viene inaugurata una mostra permanente a lui dedicata, grazie alla donazione del figlio – Paolo Alberto Fortunato – di fotografie e documenti inediti. La mostra, che sarà inaugurata sabato 27 febbraio 2010 alle ore 11.00, sono un arricchimento per il Vittoriale, ma anche per i numerosissimi visitatori, che potranno goderne senza alcun aumento del biglietto d’ingresso.)

26 gennaio

Il Comune affida i lavori per l’ampliamento della fonte di Cala Chiesa.

23 giugno

Il vescovo concede di celebrare nella nuova chiesa di Palau solo messe recitate, non cantate: la parrocchia di riferimento dei palaesi è ancora quella di San Pasquale.

21 novembre

Muore a Genova, il maddalenino Antonio Susini Millelire, aveva 89 anni. Nacque a La Maddalena l’11 aprile 1919 da Francesco e Anna Maria Millelire figlia di Domenico Millelire, prima medaglia d’oro della Marina Sarda per i noti fatti del 1793. Nel 1840, poco più che ventenne tenta la fortuna nel Sud America, come tanti altri maddalenini e italiani di quel tempo, prendendo subito servizio come artigliere nella Repubblica dell’Uruguay a Montevideo ove conobbe Garibaldi e con lui insieme all’altro maddalenino “il Maggior Leggero”, condivisero gli avvenimenti e i fatti di guerra della Legione italiana del quale dopo poco Susini Millelire divenne eroico ufficiale. Nel 1841 è nominato ufficiale della Marina da guerra Uruguayana e nel 1848 quando Garibaldi torna in Italia per prendere parte alla guerra di indipendenza, il tenente colonnello Antonio Susini Millelire diventa comandante responsabile della legione italiana, promosso da Garibaldi, distinguendosi nella splendida difesa della capitale Montevideo assediata dalle truppe del generale golpista Oribe. Passato poi nel 1857 a Buenos Aires su invito della Repubblica argentina ne divenne prima generale prendendo il Comando della Legione Agricola di Bahia Blanca dopo la morte del colonnello Olivieri. Fece con splendido successo la Campagna di Salina Grande, contro gli indio, e nell’aprile del 1859 fu nominato colonnello capo di stato maggiore, poi generale dell’esercito del sud, fino a che chiamato dal governo a Buenos Aires gli venne conferito il grado più significativo della sua vita, quello di Ammiraglio Comandante in capo della Flotta Argentina, quale titolo più giusto poteva essere dato ad un uomo di mare della giovane comunità maddalenina. Infine nel 1861, Garibaldi lo chiama in Italia per organizzare una missione sul Lago di Garda, ove stanziava la flottiglia austriaca nel tentativo di riprendere la guerra contro l’Austria. Falliti i moti rivoluzionari, Susini Millelire, richiamato dal Governo argentino a Buenos Aires gli viene affidato il comando del primo corpo di spedizione contro il Paraguay, tenendo sempre presso di se la Legione italiana. Ritornò in Italia nel 1870 in qualità di console dell’Argentina a Genova. Ad Antonio Susini Millelire è stato intitolato l’impianto socio-sportivo del quartiere Murticciola.

15 dicembre

Il Sindaco F.F. V. Bolasco, pubblica un manifesto con la delibera di Giunta per regolamentare il “Calmiere per la vendita dei pesci”.