Correva l’anno 1929
Ingenti danni alle vigne di Bonifacio causati da cavallette e crittogame.
Visita di Italo Balbo a La Maddalena.
26 gennaio
Viene inaugurato il campo comunale.
11 febbraio
Da un registro conservato negli archivi parrocchiali si apprende che l’11 febbraio 1929, alla notizia della firma dei Patti Lateranensi, i giovani dell’Azione Cattolica di La Maddalena, guidati dal cappellano militare don Casimiro Liccioli, improvvisarono una manifestazione: “Fra lo sventolio di bandiere Nazionali e Vaticane, un grande corteo attraversò le vie di La Maddalena, con bande musicali, inneggiando alla Patria rinata“. Poco tempo dopo però Mussolini lanciò un duro attacco all’Azione Cattolica. Le conseguenze si sentirono anche a La Maddalena. Trasferito don Liccioli, la Marina tolse all’Associazione l’uso del locale di Cala Gavetta precedentemente concesso. “Il 31 maggio del 1931 un improvviso quanto inaspettato dispaccio del Governo ordinava la chiusura di tutti i Circoli Cattolici del Regno“. L’ordine fu eseguito anche a La Maddalena. “Le autorità locali si impadronirono immediatamente della Sede (ubicata in via Balbo), sequestrando tutto ciò che esisteva nell’Ufficio-Segreteria. Nessuna opposizione fu fatta“. L’azione si svolse “alla presenza del Presidente (Mario Ferracciolo, vecchio milite fascista) del Segretario (Orazio Traverso) e del Parroco Can. Antonio Vico“. Quattro mesi dopo un nuovo dispaccio del Governo disponeva la riapertura dei Circoli Cattolici.
marzo
Un solenne Te Deum festeggia la firma del concordato fra Stato e Chiesa.
11 marzo
Muore a La Maddalena il noto commerciante Paolo Consigli, era nato a Parma il 15 ottobre del 1866.
19 marzo
Nasce a La Maddalena, Giuseppe Deligia, uomo politico e più volte Sindaco della città. Cresciuto nell’Azione Cattolica, della quale è stato uno degli elementi più rappresentativi, fin dall’età più giovane Giuseppe ha manifestato un’indiscussa caratura di leader. Lo fu già da Allievo Operaio presso l’Arsenale Militare dove poi, passato impiegato, fu capufficio in Sala Disegno. Lo fu nella musica prendendo in mano il coro Santa Cecilia ed essendone per molti anni il suo direttore. Ma lo è stato soprattutto nella politica. Militante fin da giovanissimo nella Democrazia Cristiana, è stato consigliere e assessore nonché per ben cinque volte sindaco di La Maddalena. Amico personale del presidente della Repubblica Francesco Cossiga, Deligia è stato assessore alla Comunità Montana nonché consigliere e assessore della Provincia di Sassari. È stato lui a volere il collegamento sottomarino che rifornisce a La Maddalena l’acqua del bacino del Liscia, risolvendo l’annoso problema della sete nell’Isola; è stato anche l’artefice principale dell’apertura dell’ospedale Paolo Merlo nel 1970; è stato sempre Deligia che ha gestito l’arrivo della Marina degli Stati Uniti.
24 marzo
Si svolgono le ‘‘elezioni plebiscitarie’’. Da un brano tratto dal libro di Giovanna Sotgiu “La Maddalena negli anni del fascismo”. Si tratta di uno stralcio della relazione con cui il commissario del fascio dava conto dello svolgimento delle elezioni del marzo 1929 con due schede, una per il SI e l’altra per il NO. “…… alle otto e trenta il fascio perfettamente inquadrato d con il gagliardetto si reca con la musica in testa alle sezioni elettorali-Caseggiato scolastico. Alle nove e trenta la banda dopolavoro, alla testa dei sindacati tutti inquadrati con i gagliardetti e labari, accompagna gli elettori alle sezioni che raggiungono inneggiando al Duce e al Fascismo. Alle 10 è una sfilata di sottufficiali del R. Esercito e della R. Marina militarmente inquadrati vanno a votare. Alle 10,30 le associazioni combattenti, invalidi e mutilati e l’associazione marinara fascista, escono dalle proprie sedi con bandiere e raggiungono inquadrate piazza Garibaldi da dove la banda O.N.B. messasi alla testa del lungo sfilamento le accompagna alle sezioni elettorali. Alle 12.30 giunge ai seggi l’imponente gruppo degli ufficiali…… Alle 14.30 prima l’associazione pescatori che è numerosissima e poi alle 15.30 il sindacato commercianti. Alle 17 si è recato a votare il clero al gran completo…” Da parte sua il segretario politico fascista aggiungeva: ” nessun incidente, si votava anzi con simpatico commovente entusiasmo e ciascun elettore consegnava a me, dopo averla firmata la scheda del NO“. E naturalmente imbucava quella del SI, alla faccia del segreto elettorale……
31 marzo
La Terza Divisione 1928-1929 è stata l’unico livello a carattere regionale del XXIX campionato italiano di calcio. Il suo fine era quello di permettere a tutte quante le società affiliate alla FIGC e non ammesse a partecipare alle divisioni superiori, di poter competere per la promozione in Seconda Divisione 1929-1930. In ciascuna regione potevano essere presenti uno o più gironi a seconda della numerosità delle squadre iscritte, in Abruzzo e in Sicilia addirittura fu deciso di non sostenere un campionato, poiché delle poche squadre affiliate la maggior parte risultavano già iscritte a divisioni superiori. Dato l’alto numero delle squadre presenti nelle regioni settentrionali che costringevano alla composizione di numerosi gironi in ciascuna regione, fu deciso di ammettere le prime classificate di questi gironi ad una fase finale, anch’essa strutturata a gruppi, per decidere le promozioni. L’instabilità delle società, che facilmente si scioglievano o per scelte economiche rinunciavano a sostenere un intero campionato, dette luogo a numerose rinunce e ritiri già durante la stagione e alla fine di questo ad una revisione delle promozioni. Numerose squadre furono inoltre elevate d’ufficio dal presidente federale Leandro Arpinati, sulla base di considerazioni economiche e geografiche. Nel Direttorio Regionale Sardo, partecipano: 1. G.S. Monteponi, Iglesias; 2. G.S. Avanguardia Giovane Fascista Cagliari; 3. S.S. Ilva, La Maddalena. Verdetti: Il Monteponi promosso in Seconda Divisione 1929-1930. Domenica doveva tenersi la partita Ilva-Monteponi/Iglesias. La Questura di Sassari chiese riscontri al podestà maddalenino sulla fondatezza dei timori della squadra d’Iglesias di ricevere dalla popolazione isolana violenza. Il commissario prefettizio, Agnesa, riferì che i “minerari” temevano ritorsioni per il trattamento antisportivo avuto dalla “società sportiva fascista di qui, Ilva” in occasione della partita di andata ad Iglesias. La Monteponi avanza timori, scriveva Agnesa, cercando la scusa per ottenere un campo neutro, dove rinnovare il loro gioco pesante. Ma, assicurò il commissario, alla Maddalena non accadrà nulla: “i maddalenini come sempre e verso tutti i loro ospiti, accoglieranno i calciatori della Monteponi con gli stessi sentimenti di civile ospitalità che hanno usato verso tutte le squadre”. “Fino ad oggi – insistette – non si è mai registrato un simile fatto nella storia di questa patriottica e civile popolazione”. Comunque il commissario, con il testo qui pubblicato, allertò il comando della stazione dei carabinieri. La partita non si giocò per la mancata designazione dell’arbitro, e la relazione del commissario – a conclusione della vicenda- rilevò che i giocatori e gli accompagnatori presenti all’isola dalla sera prima , non ebbero dalla popolazione alcun segno di minaccia o di malevolenza. Anzi, concluse, furono loro che, a battello già partito, avevano offeso gli “ilviani” con frasi ingiuriose e con la minaccia di attenderli a Cagliari per la partita che i maddalenini dovevano sostenere con la Avanguardia Cagliaritana. L’Ilva era allenata da Cesiro, Bodini (giocatore prima e allenatore poi dell’Ilva, dal 1928 al 1930, con trascorsi da calciatore nel Genoa). Il fratello di Cesiro, Giovanni, fu il primo di La Maddalena iscritto fin nel ruolo arbitri (1925).
3 aprile
Il Comando Marina pone le condizioni per l’utilizzo del “campo sportivo di piazza Umberto Comando”.
29 aprile – 4 maggio
I reali d’Italia visitano la Sardegna.
giugno
La regione di Bonifacio è devastata dalle locuste. Il consiglio comunale rivolge un appello urgente alle autorità pubbliche affinché vengano in aiuto dei coltivatori concedendo aiuti e istituendo un sistema di emergenza per combattere i parassiti degli insetti.
4 giugno
Precipita un idrovolante militare francese nelle acque delle Bocche di Bonifacio, viene recuperato e portato nel Regio Arsenale Militare di Moneta a La Maddalena.
6 giugno
Nasce alla Maddalena Giovanni Macrì. Figlio di Primo e di Tina Di Benedetto, vincerà sette scudetti con il Nettuno Baseball Club negli anni cinquanta (1951, 1952, 1953, 1954, 1956, 1957, 1958) e militò varie volte nella nazionale italiana di Baseball.
23 luglio
In questa data il fascismo iniziò la campagna contro i forestierismi e bandì le parole straniere dichiarando l’autarchia della lingua italiana. Cominciò anche l’italianizzazione delle parole straniere che ormai erano entrate nel lessico comunemente usato in Italia.
Parole come sport, garage o taxi diventarono educazione ginnica, rimessa e tassì. Ci fu anche la proibizione del “Lei”, di presunta origine spagnola.
L’Accademia dei Lincei, allora Accademia d’Italia, istituì un’apposita commissione per esaminare i singoli termini stranieri per l’adattamento o la sostituzione. Il linguista Bruno Migliorini, introdusse alcuni termini destinati poi a rimanere nell’uso comune come “regista” al posto di “régisseur” e “autista” per “chauffeur”. Per “film” venne adottata la parola “pellicola”, per claxon “tromba o sirena”, “primato” per record, “slancio” per “swing” e negli alberghi i “menu” divennero “liste”.
Si assistette, in molti casi, anche a soluzioni a dir poco stravaganti: il colore bordeaux divenne “color barolo”, il tessuto principe di Galles fu semplicemente “il tessuto principe”, e termini come insalata russa e chiave inglese, in quanto evocatori di nazioni nemiche, diventarono “insalata tricolore” e “chiavemorsa”. Ecco i marrons glacés che diventarono ‘castagne candite’, il barman si trasformò in ‘mescitore’ e il bar, di conseguenza, ‘qui si beve’. Ed ancora, “mélange?” no, meglio ‘miscela’ , il cocktail ‘polibibita’. Il celeberrimo sandwich del barone John Montagu divenne ‘tra i due’ finché d’Annunzio non lo salverà nel più probabile “tramezzino”.
27 agosto
Si inaugurano la strada litoranea Palau-Terranova e il tratto ferroviario Palau-Luras (28 ottobre): quest’ultimo verrà aperto al servizio pubblico nel 1932.
8 ottobre
Inaugurata la linea ferroviaria Tempio-Palau.
19 ottobre
Il podestà Comm. Pref. sig. Agnesa Onorio conferisce la cittadinanza onoraria a Suor Maria Elisa Gotteland, “per l’opera grandiosa concepita ed attuata mercé il sacrificio dei suoi beni e delle sue ricchezze”.
Parte il primo treno “Tempio-Palau il trenino dei desideri”. Fu fatto tutto il possibile affinché la linea ferroviaria che congiungeva Palau a Tempio venisse inaugurata in coincidenza con l’anniversario della marcia su Roma, ovvero il 28 ottobre! Leggiamo sul volume citato: “…. Quando il treno, alle 13,30 arriva a Palau ha ripreso a piovere. Tra la folla “immensa” di popolo è anche un chiassoso “e simpatico” gruppo di squadristi maddalenini che inneggia continuamente alle nuove fortune d’Italia, senza naturalmente dimenticare il Re ed il Duce. Schierate lungo il piazzale, con tanto di gagliardetto e bandiere le organizzazioni locali. Appena il treno, rallentando la sua corsa, si immette lungo i binari che portano alla stazione, la banda musicale della Marina inviata dalla Maddalena, suona la Marcia Reale, Giovinezza e l’inno Sardo. A ricevere le autorità sono il capitano di corvetta Schiavuta, aiutante Maggiore dell’ammiraglio Fermo Spano, il comandante del porto Mazzanti, il Commissario prefettizio di La Maddalena, geometra Agnesa, il segretario politico Bertorino, il tenente Baffigo, il fiduciario dei sindacati Carlo Bertorino ed il segretario politico di Palau Occhioni..“
17 novembre
Un violento nubifragio si abbatte sul Sassarese. A Osilo, a causa del crollo di una casa, perdono la vita 8 persone. Inondazioni e allagamenti in diversi comuni della provincia.
1 dicembre
Jean-Baptiste Costa, consigliere comunale di Bonifacio, riferisce che animali, asini e capre in particolare, circolano all’interno della cittadella e molto spesso entrano nel cimitero dissacrando le tombe calpestandole e distruggendo i fiori “che le mani pie si prendono cura“.
Il consiglio comunale, dopo aver contattato il comandante del luogo, decide che qualsiasi animale rinvenuto nel recinto militare e intorno al cimitero verrà sequestrato e portato ai magazzini municipali, il suo proprietario verrà multato.
1 dicembre
Con decreto vescovile sono assegnati alla frazione di Palau diversi stazzi della parrocchia di Arzachena e, con decreto 14 dicembre 1928, vengono determinati provvisoriamente i confini della nuova Rettoria della chiesa della Beata Vergine delle Grazie, distaccandola dalla parrocchia di San Pasquale e destinandovi per il servizio religioso un sacerdote fisso con funzioni di parroco. Per primo è incaricato don Giovanmatteo Azzena.
26 dicembre
Sassari. Solenne inaugurazione del Teatro Civico, con la rappresentazione della Francesca da Rimini di Silvio Pellico.