Giacomino Origoni
Fu lui, come scrisse il cronista maddalenino Pietro Favale in un suo articolo, che accompagnò la giovanissima nipote Lia Origoni a Caprera, da donna Clelia Garibaldi, perché la potesse ascoltare il grande tenore tempiese Bernardo De Muro. Lia poi fece una splendida carriera artistica.
Lo zio, Giacomo Origoni, faceva parte del mondo dello spettacolo. Era nato a La Maddalena il 20 gennaio 1890 da intraprendente famiglia di commercianti. Gli avi abitavano da qualche generazione all’isola, se è vero che un suo antenato, fu sindaco di La Maddalena nel 1839. E portava il suo stesso nome.
Il ‘nostro’ Giacomo Origoni, chiamato all’Isola ‘Giacomino’, era di “piacente aspetto”, come scrive Bruno Addis in una breve biografia pubblicata nel libro ‘La Maddalena, storia e vicende dell’Arcipelago in ordine cronologico’.
Studiò a Sassari dove conseguì il diploma di ragioniere. Immediatamente venne assunto, sempre a Sassari in banca. “Vi è rimasto poco” ricorda l’avvocato Andrea Raffo, che lo conobbe personalmente, “perché Giacomino non aveva il fisico per la Banca …, era troppo prestante, imponente, con occhi celesti, un vocione, troppo attore, troppo sbrigliato. Era difficile che potesse fare il bancario …”.
Infatti lasciato l’impiego tornò per qualche tempo a La Maddalena dove, approfittando delle conoscenze che si potevano fare agli inizi del secolo, quando erano numerose le compagnie teatrali che vi giungevano per rappresentazioni anche importanti, tentò la strada artistica trasferendosi a Roma.
Qui iniziò la carriera d’attore di cinema, che allora era ancora muto. Recitò anche con la grande attrice Francesca Bertini, ebbe parti di rilievo nei film ‘La moglie di sua eccellenza’ del 1921, di Eduardo Bencivenga; ‘La mosca d’oro’, sempre del 1921, di Riccardo Cassano; ‘Una strana avventura’, del 1922, di Robert Peguy. A questi film s’affiancarono opere minori, girate in Gallura ed anche a La Maddalena. “Frequentando il bel mondo del cinema”, scrive ancora Bruno Addis, ebbe “una intensa vita sentimentale”.
Negli stessi anni, s’iscrisse alla Massoneria, alla Loggia Giuseppe Garibaldi di La Maddalena, dove risultò apprendista in data 17 maggio 1920 con numero di matricola 57002. Per qualche tempo dovette aderire al Fascismo se è vero, come ricorda Raffo, di aver sentito dire che “fosse andato in Romania per fondare dei Fasci di Combattimento”.
Poi ruppe col Fascismo ed ebbe diversi fastidi, tanto che, ricordava sempre l’avvocato Raffo, non solo “fu accusato di aver portato le carte della Massoneria in Corsica, e per questo fu inquisito”, ma finì anche sotto inchiesta “quando ci fu l’attentato di Zaniboni a Mussolini”.
Tanto fu antifascista che nel 1945-46, scrive Addis “fu il vice del sindaco Domenico Tanca durante la fase interlocutoria fra l’estromissione del Podestà e l’arrivo del primo sindaco eletto democraticamente”. Domenico Tanca era massone come Origoni.
In politica ci tornò nel 1952, eletto nella Lista Cittadina, che elesse sindaco, insieme alle Sinistre, sebbene per breve tempo, lo scrittore e giornalista Renzo Larco, massone pure lui.
Il mondo dello spettacolo e del cinema di Roma lo aveva lasciato alla fine degli anni Trenta tornando definitivamente a La Maddalena dove andò ad abitare nella casa di famiglia in Via Garibaldi, con due sorelle nubili. Qui, scrive Addis, si dedicò “all’attività commerciale di famiglia, ma senza affannarsi troppo”.
Indubbiamente, ricordava Andrea Raffo, era un personaggio, un attore nato. Era molto amico della famiglia Ajassa e delle belle figlie, “e andava a declamare le poesie sotto la loro casa”, il bel palazzo signorile di via XX Settembre. “Il 2 giugno, in genere, le orazioni di Garibaldi le faceva lui, ed anche quelle in occasione di qualche funerale ‘importante’ venivano tenute da Giacomino Origoni. Gli piacevano i paroloni e le pose roboanti”, a volte eccessive e teatrali, ricordava Raffo.
Nonostante l’intensa vita sentimentale non si sposò mai. Gli ultimi anni della sua vita venne accudito da una famiglia maddalenina, alla quale lasciò alcuni beni per riconoscenza. Morì a La Maddalena, il 6 giugno 1972, all’età di 82 anni.
Giacomino Origoni, attore, ‘galante’ e oratore. A questo bisogna aggiungere anche il fatto che fosse “un ottima forchetta”, scrive di lui Bruno Addis.
Parzialmente estratto dal racconto di Claudio Ronchi pubblicato sul settimanale maddalenino Il Vento nel 2011.