Pungitopo
Pungitopo (Nome sientifico Ruscus aculeatus, nome locale pugnitopu)
Questa specie è caratterizzata da frutti rosso lucente che maturano in inverno. Difatti, venivano raccolti dei rami della pianta nel periodo natalizio per addobbare casa (oggi questa abitudine è scomparsa perché è più comodo comprare gli addobbi già pronti) e ancora oggi qualcuno porta vanti questa tradizione, conosciute a La Maddalena come zineuli d’a Madonna: non sappiamo il motivo di questa attribuzione, nata forse solo dalla bellezza della pianta e dal decorativo contrasto dei frutti con il verde scuro ma brillante delle foglie.
Il pungitopo, il cui nome scientifico è Ruscus aculeatus, appartiene alla famiglia delle Ruscaceae (clado Rusceae) ed è una pianta originaria del bacino del Mediterraneo ma la ritroviamo dall’Europa centrale, al nord Africa e al sud ovest dell’Asia fino a un’altitudine di 1200 m. E’ una pianta sempreverde, caratterizzata da numerose spine e forma dei cespugli molto intricati. Il Ruscus aculeatus è provvisto di un rizoma strisciante dal quale si sviluppano sia le radici avventizie legnose che i fusti (turioni) che assumo portamento eretto e rigido, alti anche 1m, di colore verde molto scuro.
Da questo fusto si formano dei fusti secondari che prendono il nome di cladodi disposti in modo alternato, appiattiti (in pratica sono quelli che normalmente confondiamo con le foglie). Questi cladodi sono molto importanti nella fisiologia della pianta in quanto sono preposti allo svolgimento della fotosintesi clorofilliana perchè le vere foglie non sono visibili nella parte aerea della pianta in quanto sono delle piccole squame che avvolgono la parte sotterranea del fusto e sono di colore rossastro-bianco nella parte inferiore.
Il pungitopo è una pianta dioica vale a dire che esistono piante che portano solo fiori femminili e piante che portano solo fiori maschili. I fiori femminili sono solitari, privi di picciolo e sono inserito al centro della pagina inferiore dei cladodi all’ascella di una piccola foglia verde o bianca e portano 6 tepali divisi a gruppi di tre (tre interni più corti e 3 esterni più lunghi). Di solito compaiono a partire dal mese di febbraio e fino a giugno e in autunno.
I principi attivi del pungitopo (Ruscus aculeatus) sono: oli essenziali quali canfora, acetato di linalile, acetato di bornile, linalolo, anetolo e resine. Contengono inoltre diversi sali minerali quali calcio e nitrato di potassio; fitosteroli quali la ruscogenina, neuroscogenina, ruscina e altri; diversi flavonoidi; zuccheri; acidi grassi e acidi organici. Le sue proprietà sono legate principalmente ai fitosteroli che conferiscono al pungitopo proprietà diuretiche con l’eliminazione dei cloruri, sedativo e antinfiammatorio delle vie urinarie, ha effetti benefici nei confronti dei calcoli renali, cistiti, gotta, artrite e reumatismi non articolari, infatti le proprietà diuretiche del rizoma erano conosciute fin dall’antichità e hanno lasciato traccia nel nome piscialettu, che ricorda spiacevoli incidenti notturni, dato alla pianta in alcune zone della Gallura.
Il pungitopo è utile anche nella terapia delle vene varicose con un’azione vasocostrittore esercitata soprattutto a livello dei capillari (è infatti il più potente vasocostrittore naturale che si conosca). Ha un’azione antinfiammatoria che agisce diminuendo la fragilità capillare, aumentando il tono della parete venosa favorendo quindi la circolazione del sangue che si traduce in diminuzione della pesantezza e del gonfiore delle gambe. Esplica anche un effetto benefico nei confronti delle emorroidi e delle flebiti.
Il pungitopo dalla vecchia farmacopea è considerato un diaforetico entra infatti nella “composizione delle cinque radici” assieme al finocchio, asparago, prezzemolo e sedano. Del pungitopo si utilizza il rizoma che va raccolto in autunno o all’inzio della primavera, prima della comparsa dei turioni. Va ripulito dalla terra e quindi tagliato e fatto essicare al sole o in stufa e conservato in sacchetti di carta. Possono essere usati anche i turioni del pungitopo in quanto contengono gli stessi principi attivi.
Il rizoma o i turioni essiccati possono essere utilizzati per uso interno come tintura da bere per le infezioni delle vie urinarie; come decotto contro le emorroidi, varici, flebiti e come diuretico. Per uso esterno è usato per le gambe gonfie e per le emorroidi facendo dei lavaggi, bagni, pediluvi o impacchi con garze imbevute di decotto. L’estratto secco viene usato per l’igiene intima e come anticellulite e per tutti i trattamenti contro le pelli sensibili e infiammate. E’ ottimo anche come dopobarba. Si possono anche usare le creme a base di pungitopo in caso di couperosa e rossori permanenti.
Gli antichi romani usavano il pungitopo (Ruscus aculeatus) come talismano perchè credevano che piantandolo intorno alla casa allontanasse i malefici.