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Forte Carlo Felice (Isola Maddalena)

Articolo dell’architetto Pierluigi Cianchetti

Prese il nome, si suppone, da Carlo Felice, duca di Genova, che, per mandato di Emanuele IV e Vittorio Emanuele I, resse il governo della Sardegna dal 1800 al 1806.

Si pose mano alla sua costruzione intorno al 1806-1807, poiché in agosto di quell’anno i consiglieri di La Maddalena ricevettero l’invito ad indurre gli abitanti “a cooperare alla costruzione di un ridotto” che corrisponde all’opera suddetta. Il suo compito era quello di difendere la rada di Porto Camicia, il passaggio della Moneta e battere tutta la pianura dalla parte di nord-est, dove si pensava potessero più facilmente avvenire gli sbarchi nemici. Costituito da alte mura inaccessibili, il forte presenta particolari decorativi di rilievo, quali l’ingresso neoclassico simile a quello del palazzo del Governo o “Castello” di Carloforte. Due torrioni laterali proteggevano i lati est, ovest e sud, e due vedette il lato nord. All’interno due piccoli sotterranei, ben disposti ed illuminati da tre aperture, servivano in tempo di guerra da corpo di guardia.

Oltre l’ingresso, protetto da un muro feritoiato, una scala portava al piazzale superiore dove trovavano posto gli armamenti: due cannoni mobili da 16, che venivano montati sui torrioni provvisti di pedane circolari; sul lato a sud, verso il mare, c’era la possibilità di ospitare tre cannoni da 24 su affusti da costa, girevoli su perno; sul lato est due cannoni da 12 montati su piattaforme mobili, che potevano battere la pianura e il passo della Moneta; sul lato nord due cannoni da 8 proteggevano il forte da attacchi alle spalle. Su questo stesso lato vi erano anche la camera del comandante del forte, costruita sulle due casematte del pianterreno, il corpo di guardia, dove era alloggiata la forgia per arroventare le palle di cannone e le due garitte angolari munite di troniere per le bocche da fuoco ausiliarie.

Al centro del piazzale la polveriera poligonale, coperta a cupola, e, affiancata al corpo di guardia, la cisterna per l’acqua piovana.

Il forte appartiene ancora al Ministero della Difesa: trovandosi all’interno della zona militare delle scuole della Marina, non e visitabile se non in giornate particolari.

Pierluigi Cianchetti