Francesco Anfossi
Militante politico e giornalista (La Maddalena 1896 – Sassari 1971). Militante socialista fin dal 1911, allo scoppio della prima guerra mondiale manifestò idee antimilitariste, per le quali nel 1915 fu arrestato. Prosciolto, si arruolò e prese parte alla guerra ottenendo anche una medaglia al V.M. Nel dopoguerra si stabilì a Roma e fu corrispondente de l’Unità; nel 1924 fu costretto a emigrare clandestinamente in Francia e da lì, nel 1927, si trasferì` in Argentina.
Inseritosi nel nuovo ambiente dove operavano altri esuli sardi, nel 1929, assieme al Brunetti e al Dettori, diedero vita alla “Lega Sarda d’Azione” che riuscì ad organizzare un centinaio di sardi, dando origine anche ad un foglio di giornale titolato ‘Sardegna Avanti’. Questo, stampato in duemila copie, veniva distribuito in Argentina e spedito oltre che nel Regno d’Italia anche negli Usa. L’associazione, che intendeva combattere il fascismo e propugnare l’indipendenza della Sardegna, diffuse idee che fecero presa anche tra i pochi antifascisti isolani che vivevano in Uruguay. Quasi subito si aprirono i canali di contatto anche con i sardi di Montevideo. In un articolo di Della Maddalena, pubblicato da “L’Italia del Popolo” del 25 settembre 1929, si afferma che “Alla lettera mandataci da Montevideo risponderemo subito, dando istruzioni e inviando materiale per la propaganda”. Neanche due mesi dopo, in novembre, il gruppo antifascista sardo di Montevideo inviò alla sede della Lega Sarda di Avellaneda ricevuta della sottoscrizione per il quindicinale “Sardegna Avanti” il cui primo numero sarebbe uscito a dicembre.
Proprio in quel mese, i gruppi di Montevideo, Rosario, La Plata, Cordoba, Rimedio de Escalada e Necochea sarebbero stati coinvolti nella vendita del quindicinale, organo di stampa della Lega Sarda d’Azione. Con il colpo di stato del 6 settembre 1930 e l’avvento al potere del generale José Félix Uriburu, calò però il sipario sulla fragile democrazia argentina, sull’attività delle forze della Sinistra e anche sull’attività delle organizzazioni italiane antifasciste come la Lega Sarda d’Azione “Sardegna Avanti”. Infatti, il suo leader, Anfossi, unitamente al comunista Giuseppe Pelatelli, già vice segretario di Alleanza Antifascista Italiana, e agli anarchici Raffaele Antinori e Giulio Stefani, quest’ultimo redattore del quotidiano anarchico “La Protesta”, furono espulsi dall’Argentina e imbarcati sul piroscafo Duilio per essere consegnati in Italia alle autorità fasciste.
Ma dall’imbarcazione, una volta che questa attraccò nel porto di Montevideo per uno scalo tecnico, i quattro italiani, su iniziativa di alcuni deputati uruguayani, furono fatti sbarcare per essere affidati alle cure del “Comitato prodifesa dei deportati”. Anfossi rimase a Montevideo con la sua famiglia per circa sei mesi, prima di ripartire per l’Europa, prestando la sua opera nella “Commissione Sindacale Latino-Americana”. È probabile che durante tale periodo Anfossi possa aver riallacciato i rapporti con lo sparuto gruppo di antifascisti sardi di Montevideo che precedentemente aveva preso contatti e che aveva aderito alla Lega Sarda d’Azione “Sardegna Avanti” di Avellaneda. Da qui tornò in Europa, stabilendosi a Bruxelles; nel 1934 si stabilì nuovamente in Francia dove, protetto dall’antifascista LIDU (Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo), si fermò dedicandosi ad attività commerciali e tra il 1936 e il 1938 organizzando soccorsi alla Spagna repubblicana.
Rientrato in Sardegna alla fine del secondo conflitto mondiale, si ritirò dalla attività politica. Suo figlio Video, è stato un noto pittore.