Gesù Bambino di Praga – Due Strade
Fu il parroco Antonio Vico che dopo il 1920 pensò di costruire a La Maddalena, nel rione di Due Strade,popoloso e povero quartiere periferico, una chiesa dedicata al Santo Bambino di Praga. In quegli anni si era propagata anche nell’Arcipelago la devozione per la piccola statua di Gesù Bambino. La storia di questa venerazione affonda le proprie radici nella vittoria dei cattolici sui protestanti, nel 1670, ed alla loro riconquista della città di Praga. In ricordo di questa vittoria fu costruita a Praga una chiesa.
Ad essa venne donata una piccola statua di Gesù Bambino, ritenuta in breve tempo, per le molte grazie che dispensava, miracolosa. Per molti anni dominò la collina del quartiere ed un’ariosa gradinata, poi distrutta, consentiva l’accesso alla piazzetta antistante. Parte dei fondi vennero raccolti fra gli abitanti del quartiere. Notevole fu l’apporto finanziario e di materiali della Regia Marina Militare, in particolare del cappellano don Pilade Vattangoli.
I lavori, iniziati nel 1932, (il progetto della chiesa, redatto dall’insegnante maddalenino Salvatore Chiaese) terminarono nel 1933. Alla posa della prima pietra (20 marzo 1932) era presente il vescovo Albino Morera, e lo stesso vescovo, un anno dopo (17 aprile 1933) la benedì solennemente, alla presenza del parroco Vico, del vice parroco don Maciocco, del cappellano militare don Vattancoli, del podestà Giacomo Pala e dell’ammiraglio Vincenzo De Feo, e naturalmente “di numeroso popolo“.
Il simulacro del Santo Bambino di Praga portato in processione dalla chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena “fu collocato nell’abside, dietro l’altare maggiore“. Per molti anni quella di Due Strade fu anche la chiesa ‘della Marina’,ai cui cappellani il Vescovo concesse di compiere “le funzioni sacre e gli altri atti del Ministero Sacerdotale“, con decreto del 25 aprile 1935, (“in riconoscenza delle alte benemerenze della Regia Marina nel concorrere efficacemente, insieme con la popolazione di La Maddalena, alla costruzione ed arredamento della Chiesa… e nella speranza che la Regia Marina vorrà continuare anche in avvenire il suo generoso concorso a favore di detta Chiesa per completare le opere che ancora occorrono“ concesse “in perpetuo, al Molto Reverendo Cappellano Militare pro tempore, la facoltà di compiere, nella Chiesa ricordata, le funzioni sacre e gli altri atti del ministero sacerdotale inerenti al suo ufficio di Cappellano Militare della guarnigione di La Maddalena“.)
Dopo la seconda guerra mondiale, la Marina Militare abbandonò progressivamente la Chiesa che divenne sempre più luogo di culto dei “duestradini” che ne curarono la manutenzione e le migliorie. Fra gli anni ’50 e ’60 grande impegno vi profuse, prima di essere nominato parroco di Moneta, il maddalenino don Giuseppe Riva. L’altare conciliare che sostituì quello a muro in graniglia demolito attorno al 1970, gli affreschi dell’abside sono del 1936 del pittore militare Armocita, al centro due angeli affiancano il simulacro del Santo Bambino di Praga, posto in una nicchia, a sinistra la Madonna del Mare e a destra Santa Barbara, patrona della Marina Militare.
La croce giubilare luminosa, posta nella piazzetta retrostante la Chiesa, visibile dal mare, donata dalla famiglia Frau – Imbrenda, è stata issata e benedetta dal parroco don Domenico Degortes il 27 marzo 1999 al termine della Missione Popolare predicata nell’Arcipelago dai frati francescani. Attualmente la Chiesa necessita di straordinari lavori di restauro, interno ed esterno, e della ristrutturazione del campanile, seriamente danneggiato da un fulmine.